Dio li fa e... qualcun altro li accoppia (a caso)

Aug 01, 2012 00:17

Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP + (Special?) Guest Star
Personaggi: Yabu Kota, Takaki Yuya, Inoo Kei, Yaotome Hikaru, Arioka Daiki, Okamoto Keito, Yamada Ryosuke, Nakajima Yuto, Chinen Yuri, Morimoto Ryutaro.
Pairing: crack pairing (tranne l’ultimo)
Rating: PG-13 (per carità divina che già così ho faticato non poco)
Genere: AU!, bakata, raccolta, angst, fluff
Warning: slash (ahimè)
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Note1: questa piccola raccolta è stata scritta per il compleanno di vogue91, per il terzo anniversario dei suoi 18 anni. Con tutto il mio affetto. Ichi
Note2: chiedo umilmente perdono agli Hey! Say! JUMP e soprattutto ai miei OTP, per questa cosa. Loro sanno quanto io li ami e che nulla di quanto descritto avrà mai fondamento di verità.



Two is meglio che one
Pairing: Tadaiki - Dainoo
Wordcount: 404 fiumidiparole

Kei era arrivato correndo agli studi di registrazione, contento come non era da giorni. Finalmente era riuscito a fare il grande passo e adesso era libero.
Aprì la porta, senza neanche bussare e corse ad abbracciare Daiki, seduto al mixer che lavorava alla nuova canzone.
Gli si sedette sulle gambe, stampandogli un bacio sulle labbra.
“Dai-chan!” lo salutò contento, guardandolo con occhi luminosi.
“Kei… cosa ci fai qui?” gli chiese dubbioso, allontanandolo da sé.
“È finita, Daiki. Ce l’ho fatta. Io gliel’ho detto, gli ho detto che sono innamorato di te e…” non riuscì a concludere perché la porta si aprì di nuovo.
Si voltarono entrambi e videro Yuya che reggeva due bicchieri di plastica.
“Che succede qui?” chiese il più grande, avvicinandosi ai due.
Kei arrossì, sollevandosi dalle gambe di Daiki e sorridendo mestamente.
“Yuuyan… ecco” guardò Daiki pressoché confuso, come a cercare una tacita conferma, ma non attese e confessò. “Io e Dai-chan stiamo insieme!”
Yuya per poco non lasciò cadere il caffè che aveva preso alla macchinetta e Arioka fu lesto a sollevarsi, raggiungendolo per evitare il peggio.
“Yuu” gli parlò, sottovoce.
“Che cosa significa questo, Daiki?” chiese Takaki, rivolgendo loro di nuovo quella domanda, ma parlando direttamente con Arioka.
“Ecco, lascia che ti spieghi… io… cioè” sospirò, guardando entrambi e prendendo loro le mani, facendoli sedere sul divano, uno accanto all’altro; si mise poi davanti ai due e si abbassò in un profondo inchino di scuse.
“Mi dispiace… mi dispiace, io… vi amo entrambi!” confessò e i due ragazzi si guardarono prima tra loro e poi il ragazzo che gli stava di fronte.
“Eh?”
“Dai-chan questo… questo significa che…?”
Daiki annuì.
“Per tutto questo tempo sono stato contemporaneamente con tutti e due, ma non ho potuto evitarlo, capite? Io vi amo entrambi allo stesso modo e non posso scegliere. Mi dispiace avervi ingannato” ripeté, chinandosi ancora di più.
Ci furono degli istanti di assoluto silenzio, poi qualcuno gli prese le mani, facendolo avanzare e Daiki sollevò il capo, vedendo che entrambi i ragazzi gli sorridevano, invitandolo a sedersi tra loro.
“Mi perdonate?” chiese titubante, guardandoli alternativamente.
Kei annuì e così fece Yuya.
“Perdonatemi, sono un egoista” ammise, intrecciando le mani con le loro.
“Sei un pasticcione, Dai-chan” disse divertito Kei, sporgendosi verso di lui.
“Ma noi ti amiamo anche per questo” concluse Yuya, con lo stesso tono ilare, accostandosi al suo viso e, contemporaneamente con Kei, scoccarono entrambi un bacio sulle guance di Arioka.

*


Scende la sera e con te in riva al mare io guardo il tramonto laggiù
Pairing: Hikabu
Wordcount: 261 fiumidiparole

Hikaru sorrideva felice: per quanto tempo aveva sognato quel momento? Non ricordava più neanche lui quanto avesse aspettato.
Ma adesso, finalmente, il suo sogno si era realizzato; abbassò lo sguardo, osservando l’intreccio delle loro dita, lasciando oscillare le loro braccia insieme. Sentiva il vento leggero che spirava dal mare scompigliare i capelli a entrambi, facendogli sorgere dei piccolissimi brividi sottopelle.
Yabu se ne accorse e gli circondò le spalle con un braccio, avvicinandolo a sé.
“Hikka, vuoi che rientriamo?” gli chiese, baciandogli una tempia.
L’altro scosse il capo, osservando le loro ombre che si intrecciavano sul bagnasciuga come se neanche loro non potessero fare a meno, adesso, di restare unite.
“Non ancora, stiamo un po’ qui” gli chiese, cingendogli la schiena e camminando un altro po’ sulla sabbia, prima di trovare un angolino al riparo dagli sguardi indiscreti dove sedersi.
Yabu attirò Hikaru tra le proprie gambe, cingendolo in un abbraccio dolce.
Il più piccolo volse il capo e lo baciò sulle labbra, stringendogli le braccia.
“Ko, ti amo” mormorò, vedendo comparire sul volto del più grande un sorriso tenero.
“Ti amo anche io, Hikka” confessò. “Non so come ho fatto tutto questo tempo a starti lontano” si chiese.
Hikaru scosse la testa.
“Non ha importanza, ciò che conta è che adesso stiamo insieme e non ci lasceremo mai.”
“Staremo insieme per l’eternità, te lo prometto.”
“Allora vorrei che l’eternità durasse per sempre.”
E, mentre il sole tramontava e le onde del mare in sottofondo cullavano quelle loro dichiarazioni d’amore, i due giovani si scambiarono un tenero bacio per suggellare quelle promesse.

*


Galeotto fu il plot dell’episodio e chi lo scrisse
Pairing: Yamajima
Wordcount: 651 fiumidiparole

Terminate le riprese della nuova puntata, Yamada si stava cambiando nei camerini insieme a tutti gli altri, ma era abbastanza silenzioso come accadeva raramente. Teneva lo sguardo basso, non riuscendo, per quanto lo desiderasse, a finire di vestirsi in fretta per andarsene.
Yuto, che aveva notato come Ryosuke fosse strano, gli si avvicinò.
“Ryo-chan?” lo chiamò, facendolo sussultare.
Yamada sussultò, voltandosi verso di lui, distogliendo lo sguardo quando vide che l’altro indossava ancora la divisa scolastica, abbigliamento di scena, completamente slacciata.
“Eh?” balbettò.
“Stai bene?” gli domandò Yuto, mettendogli una mano sulla spalla.
Yamada si scostò, cercando di apparire come al solito normale e annuì con il capo con troppa foga.
“Sì, sì certo, Yutti. Ahahahahah” rise, quasi istericamente avrebbe detto Yuto, il quale chinò il capo osservandolo.
Lo vide terminare velocemente di vestirsi e riporre gli abiti di scena sulle grucce con il proprio nome e scappare quasi letteralmente via.
Nakajima restò a osservarlo, perplesso dal comportamento del più grande, decidendo per il momento di lasciar correre e tornare a cambiarsi. Ma quando quella stessa scenetta si era ripetuta per le volte successive, Yuto iniziò a preoccuparsi sul serio, quindi, cambiandosi prima di tutti, fu veloce a uscire dagli studi, intenzionato a intercettare Yamada e parlargli.
“Yama-chan!” lo richiamò quando lo vide uscire dalla porta e gli corse incontro.
“Yuto!” salutò l’altro, sempre con quella strana nota di panico nel tono di voce.
“Posso accompagnarti a casa?” si propose il più piccolo, sorridendo affabile.
Yamada sgranò gli occhi, cercando di mascherare quell’espressione con un sorriso imbarazzato.
“No, non c’è bisogno, allungheresti di molto e non-”
Nakajima però lo interruppe.
“Non ti preoccupare, mi fa piacere. Volevo stare un po’ con te, è diverso tempo che non parliamo, anche se passiamo davvero tanto tempo insieme, tra il lavoro con il gruppo e il drama” ridacchiò, iniziando a camminare, sentendo Ryosuke raggiungerlo.
Ma il ragazzo non aveva detto una parola e Yuto iniziava ad annoiarsi a parlare da solo; prese per un polso il più grande e lo fece fermare quando lo superò di pochi passi, trascinandolo in disparte dalla strada, addossandolo con le spalle al muro, posando una mano sulla parete, accanto al suo volto.
Yamada spalancò gli occhi, arrossendo immediatamente.
“Yamada” lo riprese. “Ce l’hai con me, per caso?” gli domandò Yuto, diretto.
Ryosuke si mosse a disagio, voleva uscire da quella situazione, ma non sapeva come fare.
“No, figurati, che te lo fa pensare?” chiese, ridacchiando, nervoso.
“Sai che puoi dirmi tutto, per cui se ho fatto qualcosa, anche involontariamente…”
Non riuscì a concludere perché Yamada si sporse verso di lui, posando le labbra sulle sue, scostandosi subito dopo, iniziando a parlare a raffica.
“Mi dispiace!” si scusò. “Io… io so che non è giusto e non è normale, ma mi sono innamorato di te, Yutorin. Ho cercato di evitarti sperando che mi passasse, ma non è possibile. È… è da quando abbiamo iniziato a girare che mi sono accorto di amarti. In tutti questi anni la nostra amicizia era solo una scusa… credo di amarti da sempre e me ne sono reso conto solo quando abbiamo girato quella scena. Il calore delle tue mani strette alle mie e… mi sono immedesimato troppo. Non ho potuto evitarlo, capisci?” gli disse, volendo ancora continuare quel suo sproloquio, ma tacitato stavolta dall’altro che lo baciò a sua volta. In modo più profondo, intenso, come se da quello dipendesse la sua stessa sopravvivenza, come se non ci fosse un domani.
“Cosa significa?” gli chiese Yamada, le labbra calde e appena tremanti, quando si separarono.
Yuto gli sorrise.
“Significa che siamo due idioti, perché io ti ho osservato e amato in silenzio per tutto questo tempo, quando bastava così poco, bastava solo che qualcuno ci mettesse di fronte al fatto compiuto. Ma non scappare più, Ryosuke, perché anche io ti amo” confessò, prendendogli il volto tra le mani e attirandolo di nuovo a sé per baciarlo.

*



Andrà tutto bene non può succedere niente di male mai a due come noi
Pairing: Chiitaro
Wordcount: 201 fiumidiparole

Chinen sospirò, per l’ennesima volta quel pomeriggio, attirando l’attenzione del più piccolo il quale si avvicinò a lui.
“Chii che hai?” gli chiese, sedendosi accanto a lui, sul divano.
Yuri si voltò a guardarlo.
“Niente” mentì.
“Come niente?” sorrise dolcemente. “Lo sai che sospirando così tanto allontani la felicità?” disse, accarezzandogli i capelli. “Avanti, che c’è?” lo spronò ancora e Chinen capitolò.
“Sono preoccupato, Ryu” ammise, prendendogli una mano, giocherellando con le sue dita.
L’altro annuì, mesto e comprensivo.
“Andrà tutto bene!” lo rassicurò, anche se nemmeno lui ne era certo.
“Ma… quei servizi… quelle foto. Perché non sei stato attento?” gli chiese e Morimoto scosse il capo, colpevole.
“Abbracciami, Chii” chiese, attirandolo a sé e l’altro posò la fronte contro la sua spalla.
“Come farò senza di te?” chiese Chinen, esprimendo ad alta voce le sue preoccupazioni.
L’altro gli accarezzò dolcemente la schiena, rassicurante.
“Non cambierà niente, vedrai. Anche se… anche se non potremo più lavorare insieme, io sarò sempre il tuo ragazzo e non ti lascerò mai solo” promise.
Chinen lo strinse, non sapeva cosa ribattere, si sentiva triste e perso e, per quanto volesse maledettamente credere alle sue parole, sapeva che avrebbero finito comunque con il soffrire entrambi.

*


Chiusa una porta si apre un portone
Pairing: Okajima - Yamachii
Wordcount: 481 fiumidiparole

“Grazie per il lavoro svolto!”
Keito ringraziò fotografi e assistenti a fine del servizio e si guardò intorno, cercando il compagno che con lui aveva fatto quegli scatti; aveva finito prima di lui, quindi forse era già andato via, ma quando tornò in camerino, vide che tutte le sue cose erano ancora lì.
Voleva chiedergli se gli andasse di andare a bere qualcosa dopo il lavoro e quindi si mise alla ricerca di Nakajima. Negli studi però non lo trovò, stava per dare forfait, quando sentì una corrente d’aria investirlo quando passò in un corridoio; sollevò lo sguardo verso le scale e sorrise. C’era un posto dove non aveva guardato in effetti.
“Eccoti qui!” disse, aprendo la porta del terrazzo e trovando il compagno in piedi, vicino alla ringhiera, intento a guardare il cielo.
“Keito, mi cercavi?” chiese.
“No, in realtà volevo accertarmi che tu fossi realmente qui per chiuderti fuori” gli rispose, sorridendo, avanzando. “Cosa fai? Abbiamo finito per oggi” chiese seriamente.
“Mi piace stare qui a guardare il cielo, mi fa sentire padrone del mondo” rise Yuto, rivelando quel suo pensiero.
“Qualcosa ti turba?” chiese Okamoto.
“Te ne sei accorto…” commentò. “Mi spiace, spero di aver comunque lavorato al meglio” si scusò.
“Tranquillo, ci ho fatto caso solo io” gli disse, sedendosi per terra, dando le spalle alla recinzione.
Yuto lo imitò, sistemandosi accanto a lui, poggiando una mano a terra, accanto a quella di Keito.
“È stato divertente oggi, lavoriamo bene insieme” commentò Yuto dopo un po’.
“Sì… ma questo non risponde alla mia domanda” continuò il più grande.
Nakajima sorrise, sollevando le gambe, posandovi sopra le braccia, chinando il capo.
“Nulla di preoccupante, davvero. Sento solo Ryo-chan un po’ distante in questi giorni. Credo che siamo arrivati alla frutta” disse, rassegnato, con un sorriso malinconico.
“Mi spiace… eppure mi sembravate così uniti.”
“Eh, l’ho pensato anche io, quando mi si è confessato, sembrava che sarebbe durata per sempre. E invece.. credo che lui sia ancora innamorato di Chinen. È cambiato quando Yu-chan ha iniziato a girare il drama. Pensa che non vuole neanche vedere il drama. Credo che soffra troppo” pensò a voce alta e Keito annuì.
Il più grande gli mise una mano sulla spalla per consolarlo e Yuto sorrise.
“Mi spiace, essermi lagnato. Non volevo.”
“Ma che dici? Sono io che ho insistito e poi non ti fa bene tenerti le cose per te. Hai fatto bene, con me non devi farti di questi problemi e sappi che io ci sarò sempre” lo rassicurò, avvicinando la mano alla sua, sfiorando le dita con le proprie, alzandosi poi e allungando un braccio verso di lui.
“Andiamo, ero venuto a cercarti per chiederti se ti andasse di bere qualcosa con me. E direi che ci sta tutta. Stavolta offro io!” gli disse e Yuto rise.
“Ok” annuì, prendendogli la mano, tirandosi in piedi. “Per stavolta mi lascerò viziare un po’” rise.

[Vedi che avevo ragione a dirti che nella Yamajima, dovevi immaginarti Chinen in Sprout? ;p]


Per la festeggiata: Ok, adesso puoi andare *qui* a scartare il VERO regalo. Per farmi perdonare per questo regalo super ultra mega fail <3

pairing: hikabu, present-o, hey! say! jump: inoo kei, hey! say! jump: takaki yuya, hey! say! jump: arioka daiki, pairing: dainoo, hey! say! jump: chinen yuri, pairing: okajima, hey! say! jump: okamoto keito, hey! say! jump: yamada ryosuke, hey! say! jump: yaotome hikaru, fanfiction: hey! say! jump, hey! say! jump: yabu kota, pairing: chiitaro, genere: bakata, pairing: yamachii, pairing: yamajima, pg: morimoto_non è un jumpo_ryutaro, pairing: tadaiki, hey! say! jump: nakajima yuto, rpf, warning: slash

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