Titolo: I'm falling for you 1/2
Fandom: Glee RPS
Pair//Chara: Chris Colfer, Chris Colfer/Darren Criss
Beta:
flannery_flame <3
Genere: Introspettivo, angst, fluff
Rating: Verde/PG
Avvertimenti: Real People Slash (ovviamente non ci guadagno nulla, loro non sono miei, poveri piccini se so sapete quello che gli farei, e lo faccio solo per divertimento :3), WIP (1/2)
Conteggio Parole: 2146
Note: O-k credo che qui ci siano un paio di note da fare! Cominciamo...
1) Sì, Chris si è effettivamente rotto il polso (in realtà entrambi, anche se in momenti diversi) sul set, povero bb, quindi non me lo sono inventato;
2) Per chi non lo sappia, sì, Chris è un grande fan di Darren e di A Very Potter Musical, quindi tutti i riferimenti al fatto che lo conoscesse prima di Glee e quelli a AVPM sono legittimi; inoltre Chris ha davvero una foto di Darren nella bacheca della sua camera, con lui col maglione giallo a strisce rosse di AVPS;
3) Chris e Darren sono stati presentati davvero il giorno prima di cominciare a registrare insieme, o comunque due giorni prima, ci siamo capiti;
4) Per quanto riguarda l'outfit di Darren al Coachella...io non credo che voi non lo abbiate visto XD ma nel caso chiedete e vi troverò una foto (al momento non l'ho!);
Detto questo ecco la fic :3
All’inizio della grande opera mediatica di nome Glee, Chris Colfer è convinto di vivere in un sogno -un sogno bellissimo, con arcobaleni sullo sfondo, coniglietti saltellanti e tutto il resto- ma pur sempre un sogno; a volte, a notte fonda, si sveglia, dopo una lunga ripresa sul set e poche ore di sonno alle spalle, con la ferma convinzione di essere ancora a Clovis, nella sua città natale.
Invece i vestiti sulla sedia accanto al suo letto, disposti per il giorno dopo, sono lì, pronti a ricordargli che non era così.
La maglia aderente gli sarebbe arrivata fin sotto il sedere, mettendo in risalto forme che Chris avrebbe voluto tener volentieri nascoste, e il rosso non è decisamente il suo colore; quelli sono senza ombra di dubbio vestiti di Kurt. Chris si da un piccolo pizzico sul braccio, giusto per sicurezza, e poi, con un’adorabile smorfia infastidita sul volto -aveva fatto male, che cavolo- torna a dormire col sorriso sulle labbra.
Quello non è decisamente un sogno.
*
Col tempo, Chris impara a conoscere Kurt.
E’ un processo lungo e difficile, ma familiare per certi versi.
Le risatine rivolte a lui perché si veste in modo particolare, perché vuole cantare una canzone tradizionalmente interpretata da una donna, perché è omosessuale, è gay, è un finocchio e bisogna farglielo pesare, Chris se le sente addosso.
Gli bruciano la pelle, gli fanno male, e a volte vorrebbe semplicemente entrare in un mondo parallelo in cui il McKinley High esiste veramente per abbracciare Kurt e per dirgli che non è solo, che un giorno non molto lontano qualcuno arriverà.
Arriverà e lo tirerà fuori di lì, impedendogli di massaggiarsi quotidianamente le spalle doloranti e di rammendare i vestiti strappati per un tiro andato male nel cassonetto.
*
Quando Chris viene lanciato male e si rompe un polso sul set, atterrando all’interno del cassonetto morbidamente imbottito, fa male. Sorride a tutti dicendo loro di non preoccuparsi, che non è niente, un mesetto di gesso e un po’ di maglie lunghe per Kurt e il problema viene risolto, eppure fa male.
La sera dello stesso giorno, anche quando si è imbottito di Tylenol ed è avvolto delle coperte calde, Chris continua a provare una sensazione di dolore profonda, e non riesce a capirne il motivo.
Perché è all’altezza del suo cuore, e quello in teoria non dovrebbe essere rotto.
*
Alla fine della prima serie di Glee, Chris sente il cuore un po’ più leggero.
Kurt è passato attraverso momenti terribili -e l’essere perdutamente innamorati di Finn Hudson in sé equivale ad un’esperienza sovrannaturale-, ha pianto, è caduto, ma si è rialzato. Adesso ha una famiglia e qualcuno a stringergli la mano nei momenti di bisogno.
Chris guarda giù, osservando la propria di mano, e quando la vede vuota sente il cuore stringersi a poco a poco, fastidiosamente.
*
Nonostante tutto Chris non credeva sarebbe mai arrivato ad invidiare Kurt, perché, diciamocelo chiaro, quando inizia la seconda serie per lui non sono di certo rose e fiori, ma spintoni e brutte parole. E mentre la voglia di attraversare lo specchio ed abbracciare il proprio riflesso -che Chris immagina essere Kurt- continua a rimanere forte e determinata, una nuova sensazione comincia a nascere dentro di lui.
La sua mano potrà essere ancora vuota, ma la sua vita non è poi così tanto brutta.
*
Quando Chris viene reso partecipe dell’informazione, apparentemente segretissima, che Kurt avrebbe avuto un ragazzo molto presto, non può fare a meno di sorridere come un’idiota. Pensa che non sarà affatto difficile per lui recitare la parte del Kurt-super-felice-durante-il-suo-primo-vero-bacio -sì, pensa in grande- e realizza che non vede l’ora che la cosa accada veramente.
Quando Chris viene reso partecipe dell’informazione che, molto probabilmente, il suo futuro ragazzo sul piccolo schermo sarebbe stato Darren Criss, non sa se essere ancora più felice o cominciare a sudare freddo. E non per qualche motivo stupido o di dubbia natura -come le sopracciglia sospettosamente triangolari di Darren- ma per il semplice fatto che Chris, per Darren, ha una delle cotte più grandi della storia del mondo intero delle cotte. E questo potrebbe essere potenzialmente un problema.
*
La prima cosa che fa Chris, quando torna a casa dal suo primo incontro con Darren -la loro presentazione ufficiale come prossimi, futuri, “Oh, comunque cominciate domani a lavorare insieme”, colleghi di set- è togliere via dalla propria bacheca in sughero la foto stampata di lui che recita in A Very Potter Sequel, con le guance rosse d’imbarazzo.
Una strana eccitazione lo pervade quando, invece di strapparla in tanti piccoli pezzettini o al limite bruciarla, la nasconde nel fondo dell’ultimo cassetto della sua scrivania, lontana da occhi indiscreti.
*
Chris non credeva sarebbe mai arrivato ad invidiare Kurt, certo.
Eppure l’idea, col tempo, gli sembra sempre meno assurda e sempre più fattibile. E non sa se sia perché Kurt sorride di più da quando c’è Blaine Anderson nella sua vita, o semplicemente se è lui a sorridere di più, perché è Darren quello di fronte a sé, e Chris non pensava gli sarebbe mai stato concesso di stargli così vicino in tutta la sua vita.
Ogni tanto si ritrova a fissare la propria mano, la stessa che fino a qualche mese prima per Kurt era piena e per lui tristemente vuota, ed è ancora vuota, ma adesso, qualche volta, è occupata dal cellulare e dagli stupidi messaggi di Darren, e Chris si sente un po’ meno solo.
*
Nel corso dei mesi, intanto, Chris cerca di analizzare la propria invidia nei confronti di Kurt, che sta diventando quasi lacerante tanto è forte, ma non riesce mai a venire pienamente a capo della questione. E’ invidioso del rapporto di Kurt con Blaine? Certamente. E’ invidioso che Kurt abbia Blaine, Blaine e nessun’altro? Altrettanto vero.
Ma infondo Chris sa che c’è qualcos’altro e il non riuscire a spiegarsi cosa sia è veramente frustrante
*
Quando Chris realizza che potrebbe effettivamente essere Darren il problema, trema. Trema e prega che non sia così, dal profondo del suo cuore. Perché quella per Darren è solo una cotta da ragazzino, è solo una cotta che non può, e non deve, avere futuro né sviluppo.
Ma, nonostante tutto, Chris comincia a guardare Darren con gli occhi di Kurt e questo lo spaventa.
*
“-E…questo duetto è solo una scusa per passare…più tempo con te-”
Chris è un bravo attore, non ha vinto un Golden Globe per nulla.
Ma mentre sente Kurt ricevere quelle parole -con voce tremante, incerta ma piena d’affetto- prova un’incredibile voglia di scappare di lì, rintanarsi sotto le coperte e piangere, perché ha capito. Quella per Darren non è una semplice cotta.
Quindi, la prima volta che Kurt riceve un bacio da un ragazzo -un bacio vero, dettato dall’amore, con tanto di lingua- Chris non può farne a meno e lo invidia ancora di più.
Perché lui non potrà mai avere Darren, ma almeno Kurt ha Blaine, lui e nessun’altro.
*
Le cose con Darren, alla fine, non sono complicate, tutt’altro.
Ed è lui a renderle più leggere, con i suoi scherzi, con le sue battute a volte un po’ scontate ma sempre divertenti, con i suoi sguardi da cagnolino bastonato quando si spinge un po’ troppo in là con uno scherzo e vuole farsi perdonare.
E in questo momento Chris è al telefono con Darren, hanno appena ricevuto a casa il copione della prossima puntata da girare -quella sul ballo scolastico- e sono entrambi molto emozionati; è una grande puntata, soprattutto per Kurt, e Blaine non potrà fare a meno di stargli accanto. Parlano da più di un’ora e, di punto in bianco, Darren si zittisce.
-Tra Blaine e Kurt- dice dopo un po’, con voce pensierosa -secondo te chi sta sopra e chi sta sotto?-
Chris dall’altro capo non sa se scoppiare a ridere o prendersela a male -…hai bevuto per caso?- chiede infine; eppure dai 75 minuti precedenti di conversazione Darren sembrava piuttosto normale ma, oh, era Darren, quindi poteva succedere di tutto.
-No, è una domanda legittima-
-No, Darren, la tua è una domanda totalmente inappropriata-
-…allora Kurt?- azzarda Darren, il tono di voce ora divertito.
-Darren! Smettila!-
Chris sembra arrabbiato ma non lo è, e non vuole neanche esserlo. Tenta di fare una voce severa, di rimprovero, e invece scoppia a ridere, Darren lo sente e ride di rimando. Magari la loro amicizia non si trasformerà mai in qualcosa di più grande, ma per adesso va benissimo così.
*
E’ aprile, Kurt e Blaine stanno insieme da quasi un mese e il ricordo delle labbra di Darren premute contro le sue -per diciotto volte e mezza- è ancora forte.
Chris è a casa, a Clovis, bloccato lì per il finesettimana, quando sarebbe potuto essere al Coachella con tutti i suoi amici, con Darren. Uno dei tanti inconvenienti dell’essere ancora minorenne e di avere un contratto firmato con i propri genitori. Internet gli è amico, e comincia a girare tra siti divertenti, consigliatigli un po’ da tutti, come Tumblr -sì, aveva scelto decisamente il più spaventoso di tutti-; cercando tra le varie pagine però, Chris proprio non si aspetta di vedere Darren.
O meglio, sta cercando tra le immagini di Kurt e Blaine, quindi è certo di vedere Darren. Ma non si aspetta di vederlo…a quel modo.
E per a-quel-modo Chris intendente senza maglietta, con i pantaloni corti e le infradito, il corpo -oddio, il corpo- dipinto come uno bambino di cinque anni o giù di lì e degli stupidi tatuaggi finti attaccati sul collo e sulle braccia.
Chris deglutisce a vuoto e la mente gli si offusca piacevolmente.
*
-Mi ritengo offeso Darren, molto, molto offeso-
Chris decide di chiamare Darren, il giorno dopo il Coachella, quando entrambi sono tornati a Los Angeles; ormai sono a un punto nel loro rapporto d’amicizia nel quale si possono permettere telefonate inutili basate solo su degli stupidi scherzi. Questa è una di quelle -forse, non interamente, va bene- e Chris sa perfettamente dove andare a parare.
-Cos-perché?- dice Darren con voce pentita e dispiaciuta, anche se non sa ancora quale sia la sua colpa -se è per il Coachella-
-E’ per il Coachella, in effetti- conferma subito Chris.
-Chris io non- comincia Darren e si ferma per sospirare -io sapevo che tu non potevi venire per questo non ti ho chiesto nulla-
-Non è quello il motivo-
-Oh. Allora per cosa?-
-Hello Kitty, Darren? Hello Kitty e una stella? Seriamente?- sibila Chris, e Darren lo può praticamente vedere aggrottare le sopracciglia con disappunto.
-Ma che cosa…i tatuaggi- realizza all’improvviso, quasi sconvolto -stai parlando dei tatuaggi!-
-Sì che sto parlando dei tatuaggi!- e Chris continua nonostante Darren, dall’altro capo del telefono, sia scoppiato a ridere -insomma, io ho qui penso la più grande collezione di tatuaggi temporanei della storia e tu prendi i primi che capitano? Avanti, lo sapevi e te lo sei dimenticato volontariamente-
-Ma no Chris, ascolta- tenta di dire Darren, asciugandosi le lacrime agli occhi.
-No! Ho anche quello del marchio dei Mangiamorte rifatto da te…- si lascia sfuggire, pentendosi nello stesso secondo in cui dice ‘Mangiamorte’.
-Che cosa hai detto?- dice infatti Darren, piacevolmente sorpreso.
-I-Io non…nel senso, non farti strane idee- dice, arrossendo oltre ogni dire.
-Mh mh- mormora Darren in assenso e, Chris lo sa, sta sorridendo in modo beffardo.
-Oh, e va bene, ho il tatuaggio del tuo marchio dei Mangiamorte, non mi sembra poi un problema così grande-
-Chi ha mai parlato di problema- lo riprende Darren, ridacchiando sottovoce -hai anche quello di Rumbleroar?-
Chris non ha intenzione di esporsi ancora di più, o la prossima cosa che avrebbe confessato sarebbe stata la foto di Darren vestito da Harry Potter in A Very Potter Musical, nascosta nel cassetto della sua camera.
-Le mie labbra sono sigillate- dice, soddisfatto della propria risposta.
-Oh, beh, allora dovrò trovare un modo per aprirle, non credi?- risponde Darren, nel modo più innocente possibile, ma la mente di Chris si affastella di immagine poco caste e pure.
-N-Non credo ci riusciresti comunque- lo provoca Chris, cominciando a stare stranamente scomodo sulla sedia; cos’era quella sensazione? Ansia? -E poi sono tutti qui, a casa mia e tu non sei qui, quindi…-
-Che peccato, avevo parcheggiato la macchina così bene-
Chris aggrotta la fronte, fissando il telefono per qualche secondo, giusto per essere sicuro di stare parlando con la stessa, identica persona di poco prima e, no, la scusa “oh, sto parlando con Darren, tutto può essere valido” comincia ad essere poco valida.
-Cosa?- chiede quindi, confuso.
-Intendevo…- precisa Darren, ridacchiando -che sto venendo a casa tua Chris, e farai bene a nascondere la tua collezione di tatuaggi, perché sta pur certo che la troverò- dice, e chiude la comunicazione.
Chris fissa lo schermo del telefono per un po’, mentre una serie di emozioni lo invade lentamente. Incredulità, felicità, per poi stabilizzarsi sul panico crescente, perché non aveva pianificato di vedere Darren oggi, perché le loro scene insieme erano fissate per la prossima settimana e perché lui pensava di avere del tempo materiale per riprendersi dalle foto di Darren seminudo prima di vederlo dal vivo.
Stringe le labbra, sentendo il rossore avvampare sulle guance e le mani iniziare a sudare. Darren sarebbe stato lì a momenti e Chris non ha la più pallida idea di che cosa fare.
Parte II