Titolo: I'm falling for you 2/2
Fandom: Glee RPS
Pair//Chara: Darren Criss, Chris Colfer/Darren Criss
Genere: Introspettivo, angst, fluff
Rating: Verde/PG
Avvertimenti: Real People Slash (ovviamente non ci guadagno nulla, loro non sono miei, poveri piccini se so sapete quello che gli farei, e lo faccio solo per divertimento :3), Complete (2/2)
Conteggio Parole: 3008
Note: Su questa seconda parte non c'è molto da dire, né note da fare. E' uscita un po' diversa da ciò che avevo pianificato all'inizio ma spero vi piaccia ugualmente :3 per la parte finale, ecco, spero non vi sembri troppo affrettata! Ma ho preferito descrivere in questo momento i sentimenti di Darren, visto che quelli di Chris sono ben chiari dalla parte precedente! XD AH ecco unica nota
1) Diciamo che non ho tenuto conto in questa fic della possibile fidanzata di Darren XD scusami piccina, non me ne volere XD
Parte I Per Darren, Twitter è un passatempo saltuario.
Non lo usa molto spesso, ma le poche volte che lo prende in mano lo fa per dire cose assolutamente stupide o inutili, ma il divertimento è assicurato - “Riposa in pace Ted”, dice, ripensando alla piccola libellula morta pochi giorni dopo la sua sfilata di moda allo specchio.
Quando Darren decide ci comunicare ai suoi lettori -in seguito a numerose richieste- che aveva fatto effettivamente il provino per Glee, mesi prima, ma senza ottenere successo, fa un po’ male. Perché Glee sembra fantastico ora che sta prendendo avvio, e Darren pensa che gli sarebbe davvero piaciuto far parte di quel mondo.
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Nel momento in cui gli comunicano che il Glee Project ha riaperto i battenti per cercare un nuovo personaggio, Darren quasi non ci può credere.
La seconda stagione è già iniziata, quale personaggio poi così importante potrebbe entrare a far parte del cast a questo punto? Quindi Darren prova di nuovo; si taglia i capelli, si rade la barba, cerca di sembrare una persona mediamente seria, per quanto difficile questo possa essere, e va al provino.
Non ha grandi aspettative -anche se continua a ripetersi che cercano un ragazzo della sua età, abbastanza pazzo da far parte del mondo di Glee, con talento, stanno chiaramente cercando lui stavolta- ma va lo stesso, convinto che non se ne sarebbe pentito. A prescindere dall’esito.
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Darren non se ne pente, e quando lo informano di essere stato ufficialmente preso non può fare a meno di sorridere. Vorrebbe comporre una canzone sul magnifico momento che sta vivendo, ma si trattiene.
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Non per cattiveria, forse un po’ per risentimento, ma Darren non ha seguito molo bene la prima stagione di Glee in televisione. La sua mente in conflitto tra “Non farti del male, è lo show che ti ha rifiutato” e “Fregatene! Fa ridere, fa piangere, è ben recitato, fa delle cover magnifiche”.
Ma tutto cambia quando tu, Darren Criss, stai per far parte di quello sconvolgente universo che prima ti sembrava così lontano. Con lo stesso sorriso di sempre, Darren decide di fare una maratona di Glee il giorno stesso del grande annuncio. Ci mette più di una nottata intera, ma alla fine è positivamente carico.
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Darren non tenta di negarlo a se stesso, il personaggio che lo ha impressionato di più è proprio Kurt Hummel, ed è felice della cosa per tanti motivi. Sì, anche per il fatto che il suo futuro personaggio senza cognome -Blaine- potrebbe proprio essere tra le braccia di Kurt, ma non principalmente per quello.
Ammira Kurt e tutto ciò che rappresenta, tutto ciò che ha fatto, la sua forza, le sue lacrime, le sue battute sarcastiche, i suoi vestiti, la sua voce.
Darren conclude che non vede l’ora di conoscere Chris Colfer.
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Quando Darren viene presentato a Chris -ehi, il giorno prima di cominciare le riprese- si stupisce. Certo, sa fin troppo bene che Kurt e Chris sono due persone diverse, ma non può fare a meno di pensare che, nonostante tutto, i due abbiano qualcosa in comune, e non il semplice fatto di essere gay.
Qualcosa di più.
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Quella stessa sera, Darren torna a casa e comincia a cercare quante più interviste reperibili con Chris, intenzionato a scoprire cosa ci fosse dietro quella sensazione.
Quando le termina tutte ha il cuore stretto, stretto e gli occhi leggermente lucidi. Avrebbe preferito che il suo intuito si sbagliasse e che l’unica cosa in comune fosse stata l’essere omosessuale, l’avrebbe preferito davvero.
Ma non è così e, ancora una volta, a Darren fa male, proprio all’altezza del petto.
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I primi mesi passano velocemente.
Chris è una persona fantastica, spiritosa e molto più sciolta di Kurt. Darren non può non trovarsi bene con lui, che è praticamente l’unico membro del cast che vede regolarmente; ed è persino fan di “A Very Potter Musical”, cosa che, all’inizio, Darren stenta a credere.
Chris è ormai famoso in tutto il mondo, al di sopra di un musical amatoriale su You Tube. L’avrà visto in parte solo perché è la prima cosa che ti trovi davanti cercando il suo nome su internet, si dice Darren, scettico.
Quando, però, Chris inizia a fare citazioni testuali -sia delle canzoni, che Darren più volte lo becca a canticchiarle, sia dello spettacolo-, Darren deve ricredersi e non è mai stato così felice di essersi sbagliato in tutta la sua vita. Iniziano a parlare di altro; del suo passato, della Starkid, di tutti lavori fatti da Darren e non pubblicati sul web poiché lavori scolastici.
Sorridono di più quando stanno insieme e a Darren da un po’ fastidio che non sia permesso loro di farsi vedere spalla a spalla in pubblico o agli eventi ufficiali. Strategie mediatiche o no, non lo trova giusto.
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Darren si è sempre ritenuto una persona limpida e cristallina.
Non gli interessa che Ryan gli abbia suggerito di non parlare con Chris alle feste e alle premiazioni, né tanto meno che Brad glielo abbia caldamente ripetuto. Alla prima occasione pubblica -precisamente al party invernale della Fox- Darren riesce a farsi rubare dai fotografi uno scatto con Chris, e durante la serata si diverte ad apparire alle spalle del suo collega di lavoro all’improvviso, stringendolo sulla vita con entrambe le mani per farlo sussultare con un acuto.
Ricevono alcune occhiate sospette, altre maliziose, altre ancora semplicemente cattive, e da quel momento in poi Darren e Chris, decidono Ryan e Brad, non potranno mai più essere lasciati nelle vicinanze l’uno dell’altro agli eventi ufficiali.
Darren trova la cosa ancora più ingiusta, ma non dice nulla e abbassa la testa.
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Nonostante tutto, Darren decide di non abbandonare l’amicizia con Chris -sarebbe stato stupido, inutile, sciocco, e mille altri sinonimi dello stesso termine- ed è la persona più felice del mondo nel realizzare che questo sentimento è pienamente ricambiato.
Quindi, nei momenti in cui non stanno girando o registrando, Darren fa del suo meglio per inondarlo di messaggini, ridacchiando al pensiero delle facce di Chris nel riceverli.
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Nel corso dei mesi Darren prende confidenza con Blaine.
Si immagina allo specchio, a stringere la mano ad un versione di sé un po’ più giovane e considerevolmente più elegante ed educata. Cerca di convincerlo che portare la barba è davvero bello, poi si ricorda che a sedici anni la sua barba non era ancora cresciuta tutta e non era per niente bella a vedersi, e siccome Blaine è sostanzialmente lui, fa declinare l’immaginario discorso su altro.
Parlano di Jeremiah, di Rachel, di Kurt, soprattutto di Kurt. Darren guarda Blaine sorridere mentre gli racconta l’ultimo pomeriggio che hanno passato insieme, prima a studiare nella sala comune della Dalton e poi al Lima Bean, con le loro ordinazioni usuali. Blaine sorride sempre di più e il cuore di Darren si riscalda a poco a poco.
Ma quando si deste da quel torpore piacevole e si rende pienamente conto che Blaine, in fin dei conti, non esiste ed è stato lui e solamente lui a parlare di Kurt fino a quel momento, trema. Abbassa lo sguardo e trema.
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Oltre ad essere una persona limpida e cristallina, Darren si è sempre ritenuto anche sicuro e deciso, tutt’altro che ripetitivo.
E’ quasi stanco di ribadire ad ogni intervista, che ha dovuto sostenere da quando ha cominciato Glee, di essere semplicemente un ragazzo non-gay, aperto, romantico, amante dei musical e del rosa. Ma gli intervistatori fanno di tutto per intimidirlo e anche il suo essere nato e cresciuto a San Francisco sembra diventare una scusa sempre più debole. Gli sguardi inquisitori dei giornalisti lo spaventano. Vuole essere un attore ma vuole tenere certe cose per sé, certi segreti, certe emozioni, e al massimo esprimerle in musica.
Ne parla con Chris, poi con alcuni dei Warblers, più grandi o più giovani di lui, ma sicuramente più esperti nel campo delle relazioni pubbliche. Gli insegnano un paio di tecniche per sopravvivere, e Darren sorride dolcemente ai racconti di Chris, di come alle sue prime interviste tremasse come una foglia, di come la sua voce schizzasse verso acuti inimmaginabili, ogni qual volta che era imbarazzato o emozionato.
Nella seguente intervista, quando viene chiesto a Darren di chiarire eventuali dubbi sulla sua sessualità -per l’ennesima volta-, in realtà, si blocca e non sa bene che rispondere.
Per la prima volta Darren è incerto.
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Poi arriva la scena del primo bacio di Kurt e Blaine, e le cose, per i sentimenti di Darren, si complicano enormemente.
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Darren fissa il copione per giorni, impara le battute, prova l’enfasi, simula i gesti e le espressioni, ma non gli sembra mai abbastanza.
Va dalla truccatrice, gli chiede di sprecare un po’ di gel per fargli i capelli alla Blaine, così da calarsi meglio del personaggio durante le prove, eppure continua a non bastare. Vuole che questa sia la migliore scena di Kurt e Blaine, vuole che il suo personaggio apra del tutto gli occhi e veda Kurt, lo veda veramente.
Si ritrova sul set mezz’ora prima dell’inizio delle riprese e guarda gli addetti sistemare il tutto sul tavolo -perline e quant’altro, l’occorrente per far armeggiare Chris-, fissando il vuoto senza concentrarsi su un punto in particolare. Sa ogni singola battuta, sa l’intonazione che deve fare, e ogni volta continuano a suonare parole profondamente sbagliate, decontestualizzate.
Quando Chris appare sulla soglia dell’altra entrata della grande sala comune della Dalton, qualcosa scatta all’interno di Darren, che non sente più nessuna differenza all’interno del proprio cuore tra se stesso e Blaine. Sbatte le palpebre, quelle ciglia lunghe che tutti gli invidiano fanno su e giù un paio di volta, e, semplicemente, guarda Chris.
Chris che entra al fianco di Ryan, ridendo qualcosa che non vuole sapere, che non gli interessa, perché lui è lì, ed è bellissimo; Chris che si siede sulla propria sedia e lo saluta, facendogli cenno di avvicinarsi; Chris che sembra normale e tranquillo ma che ha le guance leggermente imporporate.
-Ehi- gli dice, sorridendo -emozionato?-
Per cosa?, vorrebbe rispondere Darren. Per il bacio? Per Blaine? Per Kurt? Perché sei qui davanti a me e sto provando cose che, in teoria o almeno fino a qualche tempo fa, non esistevano?
Darren deglutisce -Un po’- dice, senza riuscire a mentire -per Blaine è un momento importante-
-Solo per lui?- dice Chris, facendogli l’occhiolino e alzandosi per andare a prendere posizione sulla scena.
Scherzava, Chris stava chiaramente scherzando. Allora perché Darren non riesce a smettere di far correre come un impazzato il proprio cuore?
*
Le cose con Chris, alla fine, non sono complicate, tutt’altro.
Ed è lui a renderle più leggere, con i suoi sorrisi, con i suoi imbarazzi, con le sue rassicurazioni, con ogni suoi più piccola preoccupazione, come il semplice fatto di sentirsi stranamente in colpa a bere qualcosa di alcolico vista la sua -ancora per poco- minore età.
Oh, Darren gli promette di stare accanto a lui la notte del suo ventunesimo compleanno a reggergli la fronte o da dargli confortevoli pacche sulla schiena, nonché la mattina dopo a portargli la medicina più forte in circolazione in America contro il mal di testa. Glielo promette con un ghigno poco rassicurante, ma l’immediata risata divertita di Chris scioglie l’atmosfera, e Darren torna magicamente normale.
Darren non sa bene cosa siano i sentimenti che prova per Chris, e forse non vuole approfondirli del tutto. Magari non sarebbero mai stati più che semplici amici, ma per il momento andava bene così.
*
Durante il Coachella Darren non può fare a meno di divertirsi.
Grazie alle ultime riprese sul set di Glee è riuscito ad avvicinarsi anche agli altri componenti del cast, in particolar modo con Chord e Mark, entrambi abbastanza scemi -arrivando ad essere particolarmente adorabili- da essere suoi amici.
Eppure Darren sente la mancanza di Chris attorno a sé; si sfoga, comportandosi sostanzialmente come un bambino di cinque anni o poco più, e si pittura il corpo, esprimendo così le proprie emozioni, più o meno. In più la collana di più era carina, davvero. Sospira mentre si guarda allo specchio e sceglie quali occhiali da sole mettersi -no, quelli rosa sarebbero stati troppo scontati-, decidendo infine che manca qualcosa.
Vuole con sé qualcosa che gli ricordasse Chris durante tutta la giornata, e poi gli torna in mente la sua passione per i tatuaggi finti -e il suo orrore per quelli veri- e si illumina. Comincia a cercare qua e là per l’appartamento, sicuro di aver da qualche parte qualche stupido adesivo trovato in un cartone del latte o al massimo del succo di frutta, e quando li trova, nonostante orrore di vedere che sono stanzialmente stelle ed inquietanti figurini di Hello Kitty, ne sceglie un po’.
Li attacca con cura sul corpo e sorride, uscendo di casa.
*
La prima telefonata che ha con Chris, dopo il Coachella e la settimana prima che cominciassero nuovamente le riprese, inizia con le ultime parole che Darren aveva in mente di sentire.
-Mi ritengo offeso Darren, molto, molto offeso-
Darren deglutisce, spera senza fare troppo rumore, e balbetta qualche domanda di chiarimento. La conversazione spedita e Darren scoppia inevitabilmente a ridere quando scopre il motivo del risentimento di Chris; era così dannatamente adorabile quel ragazzo, come gli si poteva non voler bene?
Il cuore di Darren fa un salto strano a quel pensiero, mentre il suo cervello tenta inutilmente di seguire le parole dell’altro, risvegliandosi solo quando sente nominare ‘Mangiamorte’. Aveva sentito bene? Lo stuzzica e lo immagina arrossire sul gote, un po’ come Kurt, ma meno innocentemente di lui. Sente il fiato corto nel parlare, lo vuole vedere e non vuole aspettare un’altra, stupida settimana per vederlo.
-Intendevo…- dice Darren, ridacchiando all’ennesima, adorabile reazione dell’altro -che sto venendo a casa tua Chris, e farai bene a nascondere la tua collezione di tatuaggi, perché sta pur certo che la troverò- e chiude la comunicazione così, su due piedi.
Sorride come un perfetto idiota, afferra le chiavi della macchina e va.
*
E’ passata più di un’ora quando Darren si ritrova di fronte alla porta di casa di Chris, senza avere, apparentemente, coraggio di suonare.
Darren immagina di averlo messo più o meno nel panico con il suo imminente arrivo, e si immagina anche tutti i possibili modi con i quali tenta di calmarsi -dal provare per la prima volta e consapevolmente a bere illegalmente, all’ascoltare tutto l’ultimo album degli Scissor Sister, senza trovarne alcun sollievo-, trovandolo ancora più bello di prima.
Darren non sa, non capisce, e trema ancora mentre suona il campanello. Perché è lì? Perché non è più sicuro di se stesso come una volta? Perché Chris lo manda in subbuglio come nessun’altro? Sente un rumore dall’altra parte della porta, come una sedia che sta per cadere e poi dei passi, che si fermano proprio a pochi centimetri da lui, ormai poco spazio a separarli.
La porta si apre e ad accoglierlo c’è un Chris teso, sorridente ma imbarazzato. Darren ride silenziosamente, cosa diavolo stava facendo?, e va avanti, facendo un passo o due.
Vede Chris schiudere di poco le labbra per parlare ma lo sorprende -vuole sorprenderlo, sente il bisogno di vedere le sue sopracciglia alzarsi di poco e il suo corpo tremare di curiosità e ansia- e si porta un dito contro la bocca, con un sorriso, intimandogli il silenzio, per poi ripetere la stessa azione contro le labbra di Chris.
Rimane in quella posizione un po’ più a lungo del dovuto e lo sente sussultare quando preme un po’ di più l’indice, per poi ritirarlo mestamente. Darren entra nell’appartamento, chiudendosi la porta alle spalle per comune gentilezza, e anche perché vede Chris completamente imbambolato davanti a sé, e inizia la sua ricerca.
Darren è tante cose, ed è certamente una persona di parola, quindi la sua priorità -bugia, bugia, bugia- è quella di trovare la collezione segreta di Chris per poi rubargli qualcosa e prenderlo in giro su qualcos’altro. Sente lo sguardo dell’altro addosso, sente i suoi passi leggeri, sente il suo respiro un po’ più veloce del normale, e mentre si dirige direttamente verso la sua camera da letto, a metà strada, perde tutta la voglia di cercare quegli stupidi tatuaggi adesivi.
Vorrebbe girarsi e stringere Chris, nonostante la leggera differenza d’altezza, chissenefrega della differenza di altezza, e baciarlo. Oh, Darren allarga gli occhi, fissando il pavimento, ecco cos’era quella sensazione. Non per un solo istante si era fatto problemi nel pensare che quel subbuglio interiore lo stava avendo per un ragazzo, eppure il suo cuore era bloccato, non aveva voluto fargli capire che voleva semplicemente baciarlo, stringerlo, accarezzarlo, farlo suo, averlo.
Darren si gira e vede Chris stringersi le mani con fare nervoso, le guance rosse, le orecchie che lo erano ancora di più, le labbra tormentate da piccoli morsi, capendo, da quelle piccole reazioni, un po’ tutto quello che aveva bisogno di capire.
Avrebbero parlato dopo, si sarebbe anche preso un pugno in pieno stomaco se era necessario, ma in quel momento Darren vuole fare un’unica cosa. Torna indietro sui propri passi e prende il volto dell’altro tra le mani. Lo sente sussultare ancora una volta e, non sentendo nessuna sensazione di bruciore intenso all’altezza dello stomaco, decide di provare il tutto per tutto. Si sporge e lo bacia.
Darren bacia Chris, il che fa un po’ strano visto che detto ad alta voce potrebbe sembrare anche come Darren che bacia se stesso o il proprio cognome, ma che in realtà è bellissimo. Non è il loro primo bacio, le labbra di Chris sono morbide come si ricordava, forse ancora di più, e il suo profumo è così buono.
Darren bacia Chris e sul momento tutto sembra perfetto. Si staccano con un rumore umido, lo stesso di Kurt e Blaine, lo stesso e al contempo diverso, più loro, e Chris sta sorridendo, con gli occhi lucidi e le mani strette sugli avambracci di Darren.
-Mi hai baciato…- sussurra, poggiando la fronte con la sua.
-E tu non mi hai ucciso perché l’ho fatto- dice Darren, ridendo piano -…non vuoi uccidermi, vero?-
E’ il turno di Chris di ridere, e lo fa dolcemente -No…proprio no-
Sorridono e si baciano di nuovo, lievemente. Avrebbero parlato dopo, di cosa fare, di cosa non fare, di cose era giusto e sbagliato, di loro, dei loro sentimenti -ma non uno di quei smielati discorsi sull’amore, ok, forse solo un pochino, e fortunatamente Darren aveva lasciato la chitarra a casa e Chris non ne aveva una-, avrebbero parlato sì. Ma per il momento è tutto perfetto e loro non possono essere più felici di così.