Ora o mai più

Mar 08, 2014 15:19

Titolo: Ora o mai più
Rating: Giallo
Genere: Commedia, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1279 (fiumidiparole)
Prompt: Crossdressing di arwen1988 per il Carnevale delle Lande #2 @ maridichallenge
Timeline: Ambientata dopo gli avvenimenti di Devil May Cry 4.
Note: Age difference, Crossdressing, Het, Linguaggio, Shonen-ai (one-sided)
Aveva festeggiato come era consuetudine prima di sposarsi. Era stato Dante a proporgli la cosa; tuttavia, quello era il giorno delle sue nozze e anziché essere felice o ansioso o entrambi, lui si sentiva semplicemente male.
Adesso iniziava anche ad avvertire il morso di una nausea sempre più forte attanagliargli le viscere.
«Calmo, ragazzo. La cerimonia ancora non è iniziata. Mancano ancora diverse ore» lo tranquillizzò il cacciatore di demoni.

A Nero sembrava che stessero cercando di trapanargli il cervello. La notte avanti aveva fatto baldoria fino a tardi - veramente tardi - e adesso che stava uscendo dal torpore del suo sonno di ubriaco i postumi della sbornia si stavano facendo sentire con straordinaria chiarezza. 
Aprì piano gli occhi, domandandosi perché fosse seduto anziché sdraiato, e la sua domanda trovò parziale risposta nel viso maschile che si trovò davanti. 
«Ragazzo certo che quando bevi hai il sonno pesante...!». 
Il commento di Dante, pur non essendo stato pronunciato a voce eccessivamente alta, gli riecheggiò nella testa con tale forza da stordirlo. Dal tono dell'uomo sembrava che si stesse divertendo e mentalmente Nero cercò di ricordare di mandarlo a quel paese non appena fosse stato nelle condizioni più appropriate per farlo. 
«Non urlare...» ammonì con voce lievemente strascicata. Aveva la lingua impastata e gli riusciva male articolare le parole. 
«Non sto urlando...» fece presente l'uomo, riducendo la sua voce ad un sussurro al meglio delle sue capacità - del resto, se aveva una bella voce vibrante, forte e sexy non era mica colpa sua. 
Nero si portò una mano alle tempie e richiuse gli occhi, maledicendo tra sé quel dolore atroce. 
All'improvviso la coscienza della sua vita gli piovve addosso con l'impeto di una cascata e lui si alzò di scatto in piedi, gli occhi sbarrati. 
«Cazzo, il matrimonio! Dov'è Kyrie?!» sbottò a gran voce. 
Il movimento improvviso unito al suo stesso grido gli causarono un capogiro tale che barcollò pesantemente e ricadde come un sacco di patate sulla sedia. 
Aveva festeggiato come era consuetudine prima di sposarsi. Era stato Dante a proporgli la cosa; tuttavia, quello era il giorno delle sue nozze e anziché essere felice o ansioso o entrambi, lui si sentiva semplicemente male. 
Adesso iniziava anche ad avvertire il morso di una nausea sempre più forte attanagliargli le viscere. 
«Calmo, ragazzo. La cerimonia ancora non è iniziata. Mancano ancora diverse ore» lo tranquillizzò il cacciatore di demoni. 
Lo sguardo di Nero era stato però catturato da un fruscio bianco che aveva notato di sfuggita ricadendo ed aveva abbassato perplesso lo sguardo, incrociando una gonna bianca ampia e - almeno all'apparenza - pregiata. 
«Che cosa caz...?» iniziò a chiedersi, toccando il tessuto. 
Guardandosi meglio, si rese conto che aveva un abito addosso. Un abito femminile. Da sposa. 
Subito gli occhi azzurri di Nero si inchiodarono in quelli simili di Dante, sul cui viso era comparso un sorrisetto che esplicitava chiaramente il suo coinvolgimento in tutto ciò. 
Nonostante la fitta violenta che stava riportando negli abissi del dolore, Nero esclamò: «Che cazzo hai combinato?! Cos'è questo, uno scherzo? Dove l'hai preso?!». 
Il sorriso di Dante si allargò ancor di più mentre si accingeva a rispondere: «Non è stata un'impresa così difficile, sai? Hai il sonno veramente profondo e non è che la tua quasi moglie presti tanta attenzione al suo bel vestito...». 
Nero divenne paonazzo e lo guardò con un'espressione che era un misto tra stupore, rabbia e indignazione. 
«Tu razza di... malato! Hai rubato il vestito di Kyrie!» asserì con enfasi, ma subito dopo una fitta lo costrinse a tacere. 
Avrebbe dovuto prendere qualcosa prima di andare al matrimonio, altrimenti non avrebbe resistito fino alla fine. 
«Se non lo facevo oggi non avrei potuto farlo più, perché poi saresti stato impegnato» si giustificò Dante, mangiandoselo letteralmente con gli occhi. 
Amava quel corpo giovane e prestante e non tollerava l'idea che potesse appartenere a qualcuno che non fosse lui senza che avesse avuto la minima opportunità di toccarlo. 
Aveva immaginato tante volte come potesse apparire Nero nudo ed il fatto che quella notte avesse finalmente potuto soddisfare la sua curiosità non contribuiva a placarlo in alcun modo - anzi, sortiva l'effetto esattamente opposto. 
Il ragazzo avvertì la sgradevole sensazione di essere sondato fino nelle budella e subito si alzò - rischiando di cadere di nuovo - e cercò di arrivare con le braccia ad afferrare la zip al centro della schiena, invano: la sua coordinazione nei movimenti risultava essere ancora alquanto scarsa. Al contrario, quella di Dante non sembrava riportare il minimo effetto collaterale dopo la notte di bagordi. 
Si alzò in piedi ed afferrò il più giovane cingendolo con un braccio in vita ed attirandolo a sé. 
«Non puoi farcela, ragazzo» gli disse con una punta di compassione nella voce, fissandolo dritto negli occhi. 
«Lasciami, pervertito!» cercò di divincolarsi il più giovane, consapevole che aveva ragione nei riguardi del vestito ma rifiutando totalmente l'idea di dargliela vinta. 
L'uomo eseguì e Nero si ritrovò a rischiare di cadere a terra. Incerto sulle gambe, si aggrappò all'ampio torace di Dante, l'unico appiglio che lo separava dall'accasciarsi sul pavimento. 
«Visto? Era meglio se ti tenevo» gli fece presente il maggiore tornando a sorridere. 
«Toglimi questo vestito» disse il minore. 
«E perché mai? Sei così carino». 
Carino. Aveva appena detto che era carino. 
La mano che gli venne posata sul sedere senza il minimo pudore fu esplicativa di cosa ronzasse nella testa dell'altro e persino il suo cervello confuso dai postumi della sbornia riuscì a capirlo. 
«Hai un corpo così attraente, ragazzo, che quasi mi dispiace lasciarlo nelle mani di Kyrie senza aver avuto la possibilità di sondarlo» rivelò spudoratamente, gli occhi che gli brillavano di bieca cupidigia. 
Nero percepì il suo viso andare in fiamme per la rabbia ed il mal di testa acuirsi di conseguenza. 
Cercò di arretrare, ma prima che potesse farlo Dante si piegò su di lui dopo avergli afferrato frettolosamente il viso e lo baciò in maniera ardente, come se avesse aspettato tantissimo quel momento. 
Nero sgranò gli occhi e la sorpresa del gesto lo lasciò momentaneamente succube delle mani del più vecchio, una delle quali scese lungo la sua schiena accarezzandogliela appassionatamente. Superato lo shock, il più giovane si decise a cercare di sottrarsi ma ogni suo tentativo fu inutile, un po' per la sua debolezza fisica, un po' per la presenza dell'abito che lo limitava ulteriormente nei movimenti. 
Dante riuscì anche ad infilargli la lingua in bocca ed assaporare il brivido dell'essere riuscito nell'obiettivo che si era posto tempo addietro. Era talmente soddisfatto di se stesso ed esaltato di quella breve conquista che il suo corpo lo manifestò apertamente. La vicinanza tra i loro corpi fece sì che Nero percepisse la leggera protuberanza che premeva dal versante interno dei suoi pantaloni. 
Tentò di svincolarsi con maggior foga, ma così facendo ottenne solamente di incespicare nell'orlo del vestito che indossava e cadere all'indietro. Lo sbilanciamento inatteso fece sì che Dante perdesse la solidità della posizione. 
Caddero ambedue ed il più giovane si ritrovò schiacciato sotto il grosso peso del più vecchio. 
«Ragazzo...» bofonchiò un tantino irritato per la brusca e totalmente indesiderata interruzione, sollevandosi dal più giovane. 
Era stato il momento più bello degli ultimi mesi ed era stato interrotto prima che lui potesse arrivare a goderne a pieno. 
Nero, adesso che aveva il solido sostegno del pavimento sotto il sedere, ne approfittò per vendicarsi del cacciatore di demoni: attivò il Devil Bringer e gli affibbiò un pugno nello stomaco con quanta forza aveva in corpo, mandandolo a sbattere contro il muro. 
«Testa di cazzo!» ringhiò furioso «Toglimi questo maledetto vestito di dosso!». 
Dante si rimise in piedi massaggiandosi la testa. 
«Così non mi invogli certo ad esaudirti, ragazzo...» asserì, tornando verso di lui a passi lenti. 
Nero lo afferrò con la mano evanescente del Devil Bringer e lo attirò a sé. 
«Toglimelo». 
Anche se la testa gli pulsava ancora dolorosamente, la sua padronanza di sé stava tornando ed anche le forze. 
Dante sospirò curvando le spalle come appesantito dalla sua stessa tristezza. 
«Sei sicuro? Ti sta così bene» tentò di convincerlo ma il ragazzo gli rivolse un'occhiata velenosa «Come ti pare...». 
Si inginocchiò vicino a lui e si accinse a sfilargli l'abito. 
Nero ebbe un altro capogiro e, nonostante fosse riluttante alla sola idea, dovette constatare che Dante era l'unico nei paraggi che potesse dargli una mano a riaversi dalla sbronza prima del matrimonio. Avrebbe dovuto accontentarsi di lui.

rating: safe, fandom: devil may cry, pairing: dante/nero, pairing: nero/kyrie

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