MuseContest: La Teoria delle Quattro Parole

Nov 08, 2014 23:46

ATTENZIONE ATTENZIONE SE NON AVETE VISTO LA 8x08 DI THE BIG BANG THEORY NON LEGGETE QUESTA FF PERCHE' VI ROVINERA' LA VITA SUL SERIO NON FATELO NON VENITE A DIRMI CHE L'AVETE LETTA LO STESSO PERCHE' IO VI HO AVVISATI NON FATE CAZZATE PLS

Ok, questo era per avvertirvi che c'è dello spoiler in questa ff. La suddetta ff non sarebbe MAI nata se non fosse che ho stipulato un Contratto Magico Vincolante con Sua Signora della Malvagità, Mater Suspiriorum et Lacrimarum et Tenebrarum Lady Schnusschen, con la quale mi sono impegnata a partecipare al suo splendido contest riservato a pochi intimi.
Il contest prevedeva per me il divieto di scrivere nel fandom di Harry Potter e l'obbligo di scendere nel rating rosso. Ho cambiato tipo di storia tre volte e non sono MAI riuscita a rispettare l'obbligo, quindi la Lady succitata dovrà accontentarsi di una roba tra il giallo e l'arancione.
La ff è stata scritta sull'onda della 8x08 di TBBT, puntata bellissima in ogni dettaglio. Avrei voluto scrivere qualcosa di meglio, ma il tempo scorre e mi sono ridotta all'ultimo minuto per questo contest. E' improbabile che io ritorni a sistemare questa roba, quindi... beh, prendetela così com'è. Un'improvvisazione.
Per ovvi motivi, lo specchietto è inserito sotto al cut insieme alla storia.


TITOLO: La Teoria delle Quattro Parole
AUTORE: ferao
FANDOM: The Big Bang Theory
GENERE: Introspettivo, un tentativo di Erotico
RATING: direi arancione, va'
PERSONAGGI: assolo di Amy Farrah Fowler
NOTE: ho già detto tutto. Sii clemente, giudicia ;_;

L’urgenza di oggi è diversa dal solito. Non è la normale voglia di soddisfare una necessità fisica, né il bisogno dettato dagli ormoni nei giorni del mese che ogni donna, in fondo, conosce.
C’è qualcosa di completamente diverso, oggi.
Ti amo anch’io.
È la voce di Sheldon che le rimbomba nelle orecchie, la cosa diversa. A differenza di altre donne, Amy non ha mai avuto bisogno di stimolare il proprio cervello per ottenere piacere quando si masturba: uno dei vantaggi dell’essere una scienziata è il sapere esattamente come funziona il proprio corpo e come dargli ciò che gli serve senza un minimo sforzo in più o in meno; in questo meccanismo le fantasie sono inutili, per cui Amy non ne ha mai fatto uso.
Ti amo anch’io.
Quella però non è una fantasia. Non sta immaginando le dita di Sheldon sul suo capezzolo, non sta immaginando che le massaggi il clitoride - sa bene che quelle sono rispettivamente la propria mano sinistra e la destra; non sta sforzando la propria mente nella ricerca di scene che non ha mai vissuto e che potrebbe non vivere ancora per parecchio; non sta cercando stimoli che la portino all’apice il prima possibile. Le parole che le risuonano nella testa non sono una sua invenzione o un suo sogno: sono reali come le scosse di piacere che giungono ritmiche, come il divano sotto la sua schiena, come l’emozione provata meno di ventiquattro ore prima.
Ti amo anch’io.
Quanto sarà costato a Sheldon esprimersi in quel modo? Non ne ha idea. Sa solo che, appena ci ripensa, il calore nel suo bassoventre si diffonde a ondate in tutto il suo corpo. Mai avrebbe creduto che quattro semplici parole potessero scuoterla così tanto, eccitarla letteralmente al punto da spingerla a masturbarsi non appena tornata a casa. Indagherà più tardi il significato di tutto ciò dal punto di vista neurologico, per ora le interessa solo toccarsi di più e più a fondo, la memoria tutta concentrata in quella frazione di secondo in cui, all’improvviso, è successo.
Ti amo anch’io.
Era serio. Non c’era alcuna ombra della sua antipatia, della sua fredda capacità di azzerare la pur minima emozione con un’occhiata severa; era come se fosse riuscito a condensare tutto ciò che provava in un’unica, schietta constatazione, non sentimentale ma così impregnata di sentimenti da essere impossibile non accorgersene.
L’immagine del viso di Sheldon mentre pronuncia quelle parole le esplode nella testa, spingendola ad accelerare il ritmo. Non è una necessità da soddisfare, non è un picco ormonale, è il puro e semplice piacere di sentirsi amata per la primissima volta nella sua vita. È felicità, è l’iniziare a saziarsi di qualcosa agognato davvero troppo a lungo e immeritatamente - tutti possono essere amati, perché lei no? E infatti quel giorno è arrivato, è bastato aspettare, insistere e non cedere.
Ti amo anch’io.
Le sue dita scorrono più rapide, in un attimo il piacere diventa un crescendo, il corpo di Amy si inarca e si contrae fino al sollievo finale. Per decidersi a riaprire gli occhi le ci vuole un minuto intero. Mai, mai in vita sua le sono bastate quattro parole per eccitarsi e venire. Se Sheldon lo sapesse, probabilmente vi troverebbe un nuovo motivo per giudicarla.
Ma no, non lo farebbe. Mi ama.
Apre gli occhi e sorride al soffitto. Sheldon la ama. Quel pensiero le scalda il cuore molto più dell’orgasmo appena provato.
Sheldon la ama. Per una cosa del genere può perdonargli la mancanza di calore umano, l’inesistenza di contatto fisico, le derisioni volute e involontarie, può perdonargli tutto. Può perdonargli il suo non volersi donare a lei completamente, perché quello che le ha messo tra le mani è il regalo più prezioso del mondo. In assoluto.
Ti amo anch'io. Mi ama. Per davvero.
Si risolleva dal divano e, con calma, va verso il bagno. Nonostante il lieve stordimento il suo cervello è già all’opera, ha già formulato una teoria, anzi due, su quanto possa esserle accaduto nel momento in cui il ricordo della dichiarazione di Sheldon ha scatenato la sua reazione.
Forse, ed è la prima teoria, il fatto è che ha sempre avuto ragione lei. Forse non può esistere l’amore senza il sesso, forse il corpo ha bisogno di esprimere quello che prova dal di dentro, e lei, in mancanza del suo partner, non ha potuto far altro che aiutare se stessa. Questo darebbe un senso alla sua voglia di Sheldon, renderebbe il suo desiderio di intimità non una stupida fissazione ma un'esigenza reale, meritevole di considerazione.
Forse, invece - e nonostante la contraddica, una parte di lei sente di preferire questa teoria - è proprio Sheldon ad avere ragione. Forse non c’è bisogno del sesso per amare. Forse è qualcosa di superfluo, di non necessario, qualcosa di cui due persone non hanno affatto bisogno per potersi dire, a cuore aperto e in completa sincerità, “Ti amo”.
Forse lei e Sheldon sono semplicemente fatti in maniera diversa, lei col suo bisogno di fisicità, lui con la sinteticità persino dei sentimenti. In ogni caso, non sono mai stati più vicini di così, e forse non lo saranno mai.
Ti amo anch’io.
E alla fine ad Amy non importa nemmeno più delle sue teorie.
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