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Oct 23, 2007 00:50

“Caro Beppe,
due settimane fa, ad Annozero, avevo evocatoLicio Gelli e il Piano di rinascita della P2 e me ne hanno dette ditutti i colori. In realtà, ero stato troppo ottimista. Ormai siamo oltre Gelli, oltre la P2. Siamo al golpe politico-giudiziario.
Peruna volta, inseguire gli aspetti tecnico-giuridici della decisione delProcuratore generale di Catanzaro di strappare di mano l’inchiesta “WhyNot” su Prodi, Mastella & C. al titolare, cioè al pm Luigi De Magistris,è inutile e fuorviante. Meglio andare subito alla sostanza, che èquesta: il magistrato che aveva raccolto elementi sufficienti perindagare Mastella per abuso, truffa e finanziamento illecito, cioèriteneva di aver trovato i soldi, non potrà portare a termine la sua indagine,ormai in dirittura d’arrivo. Il fascicolo passerà a un altromagistrato, che impiegherà mesi per studiarsi tutti gli atti. E, se nonvorrà fare la fine di De Magistris - attaccato da destra e da sinistra,difeso da nessuno, ispezionato per mesi e mesi, trascinato dinanzi alCsm, proposto per il trasferimento immediato e infine espropriato delsuo lavoro - ascolterà l’amorevole consiglio che gli danno il governo el’opposizione una volta tanto compatte: archiviare tutto, lasciarperdere, voltarsi dall’altra parte.
Checchè se ne dica, questa non è una questione privata fra De Magistris e Mastella. Questa è la soluzione finale dopo vent’anni di guerra della politica alla Giustizia.E’ il coronamento del sogno dei vari Gelli, Craxi e Berlusconi difermare sul nascere le indagini sul potere. Gelli, Craxi e Berlusconi,nella loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare laCostituzione, scrivendoci che la carriera dei pm è separata da quelladei giudici e che le procure devono obbedire al governo.
Mastella e chi gli sta dietrohanno capito che non occorre cambiare le norme: basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un pm apre unfascicolo sugli amici di un ministro, se ne chiede il trasferimento (delpm, non del ministro). Anche se la richiesta non sta in piedi, nonimporta: quando il magistrato arriverà al sodo, salendo di livellodagli amici del ministro al ministro stesso, il ministro sosterrà che il pm lo fa perché ce l’ha con lui. E, col gioco delle tre carte,riuscirà a convincere qualche alto magistrato a scambiare le cause congli effetti e a scippare l’indagine al pm per “incompatibilità”. Comese fosse il pm ad avercela col ministro, e non il ministro ad avercelacol pm. Si chiama “guerra preventiva”, e non l’ha neppure inventataMastella. L’aveva già teorizzata Mao: “Colpirne uno per educarne cento”. Funziona.” Marco Travaglio

Continuo a domandarmelo. Ma chi ha votato questo governo dopo aver giustamente inveito per 5 anni contro Berlusconi, ora non si sente tradito? Ora non se ne vergogna? E se non ve ne vergognate, siete capaci di spiegarmi il perchè?
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