*Autore: Rota
*Titolo: Smiling Charms
*Fandom: Harry Potter
*Personaggi: Luna Lovegood, Harry Potter; HarryLuna
*Contesto: Generico
*Genere: Introspettivo, Fluff, Sentimentale
*Avvertimenti: Double Drabble, What if...?
*Rating: Verde
*Prompt: Scrivere una drabble su un Fandom estremamente noto con un pairing estremamente sconosciuto - Squadra 3
*Note: In un Fandom del genere, la coppia che io prendo in esame non è conosciuta come - secondo me - dovrebbe. Indi mi prendo l'incarico io di provvedere ù.ù
Il titolo della raccolta vorrebbe essere una traslitterazione fantasiosa di "Incantesimi Sorridenti", e spero si capisca il perché leggendo le mie varie Drabble.
Geminio
Non era certo la prima volta che Luna gli sorrideva, rivolgendo a lui quegli occhi spalancati e chiarissimi quasi avesse la capacità di scrutarlo fino a dentro le ossa - eppure, benché si ritrovasse ad abbassare il capo a disagio, non aveva fatto davvero nulla di male e non aveva colpe da scontare.
Luna era abituata alle piccole ingiustizie, le classificava come scherzi di poco conto. Harry no, non aveva la stessa visione idilliaca del mondo; forse per questo aveva reagito.
Ancora, le avevano rubato qualcosa - nascosto, diceva lei - obbligandola ad andare in giro a cercarla in ogni angolo.
Lui teneva in mano ancora i libri di scuola e lei sembrava semplicemente felice di vederlo sulla sua strada.
Lui decise che arrabbiarsi contro una vile massa di ignoti non sarebbe servito a nulla e lei accettò di buon grado, senza fare domande, la sua compagnia.
Così quando Luna sorrise, Harry non tentò neppure di farfugliare qualcosa per interrompere l'imbarazzo che l'aveva preso sul volto rosso. Sorrise a sua volta, continuando a camminarle accanto - e da uno, divennero due.
Alla fine, ritrovarono un maglione di lana pesante appeso a una delle statue ai bordi del giardino.
Accio
Così da vicino, il sorriso di Luna non l'aveva ancora mai visto. E fu una sorpresa più per lui che per lei, in realtà, perché Harry si ritrovò a interpretare i risvolti di un'azione dettata puramente da quello spirito di iniziativa che l'aveva dipinto, negli anni, come eroe.
Eppure, egli era innocente d'intenti maliziosi.
L'aveva vista sola in un angolo, ai bordi di uno dei tavoli della Sala Grande, in compagnia di alcuni libri e di un bicchiere pieno di liquido non esattamente qualificabile o invitante.
Sola, fondamentalmente.
Si era alzato per andare verso di lei, senza pensare a Hermione che lo squadrava nel tentativo di capire cosa stesse succedendo, o Ron che si risvegliava da uno stato di coma apparente per il rumore. Si era avvicinato a lei e le si era seduto accanto, invitandola con una semplice parola ad unirsi a loro.
Luna l'aveva guardato con un'espressione indecifrabile, ma poi aveva acconsentito, felicissima, e lui si era ritrovato a guardarla in volto senza domandarsi alcunché - meglio che in un incantesimo di richiamo, lei seguì lui docilmente.
Alla fine, tutto quello che restò sulla loro pelle fu un piacevole senso di gratitudine e vicinanza.
Fidelio
Harry pensò che fosse una sorta di complicità strana - nonché una felicità che sapeva di nuovo quanto le parole che aveva appena pronunciato - a rendere più largo del solito il sorriso sul viso della giovane Lovegood.
Aveva detto che era un segreto, aveva detto che sarebbe stato davvero bello se nessuno avesse scoperto quella cosa loro e soltanto loro. E non perché Potter credeva che fosse imbarazzante farsi vedere proprio con lei in giro: in realtà, sulle prime ci aveva pensato, ma poi aveva capito quanto sgarbato fosse un pensiero simile, e le aveva chiesto scusa con la mente.
Forse era imbarazzo adolescenziale, forse era perché si era trovato strambo a sua volta a pensare a quello.
In quel momento, però, pareva che ogni colpa fosse stata lavata via dalla semplicità con cui Luna aveva risposto, accorata e partecipe, alla sua proposta, ricordandogli il perché aveva trovato interessante guardare e sperare oltre tutte quelle stramberie.
-Anche io vorrei non essere solo tua amica, Harry!-
Si sanciva così un patto silenzioso, dove la volontà di uno confluiva solo ed esclusivamente verso un'altra, e viceversa.
Alla fine, pare davvero che loro due non si siano mai trovati d'accordo più di così.
Lumos
Incorniciato dalla notte, senza scherni o cattive parole a nasconderlo, senza la fretta di una campanella che suona e il ticchettio del tempo che gli batte sulla nuca, Harry pensa che il sorriso di Luna sia davvero bello.
L'ora è tarda ed entrambi devono rientrare - il coprifuoco è una delle prime regole che insegnano, a Hogwarts. L'ora è tarda, e se qualcuno li becca ancora assieme sicuramente non sarà una cosa tanto divertente e simpatica.
Ma il giorno no, non riesce a valorizzare bene ogni luce. Non riesce a cogliere le essenze di luci minori, brillanti in eterno nonostante nubi e ombre.
Se Harry sa, anche se il suo istinto da eroe romantico gli dice il contrario, che non c'è nulla da difendere, preferisce di gran lunga essere il solo ad assistere a tutto quello. Per quello che le prende la mano, mentre continua a parlare piano
Luna lo fa notare, con una semplicità imbarazzante quanto disarmante - ma alla fine neppure lei dice nulla quando, esasperato, Harry la bacia in un soffio.
Sorride lei e sorride lui, come se bastasse quello a illuminare ogni cosa.
Alla fine, a entrambi è bastato vedersi per qualche minuto per dare quel senso di necessario e gratificante a tutto il resto.