Jun 27, 2011 00:48
Ultimamente, mi capita troppo spesso di non aver assolutamente tempo per me, e come sempre, la principale causa di tutto questo sono io stesso. Non ho davvero idea di cosa penso di poter fare con questa mia sorta di moto perpetuo, perché nemmeno io so cosa cerco! So soltanto che, se mi fermo, senza possibilità alcuna di evitarlo, inizio a pensare a quello che non voglio, che non solo mi fa un male cane, ma che semplicemente, senza tanto girarci attorno, mi annienta. Perciò, cerco di aver talmente tante cose da fare, che semplicemente non ho tempo di star li a pensare e rimuginare su tutto quello che è stato. Il problema però è che alla fine, così facendo, non solo non risolvo nulla, (…e del resto, cosa mai c’è da risolvere ora?) ma finisco per essere ancora più a pezzi, e non solo perché fisicamente sono stanco morto, ma perché, imperterrito, continuo a pensare a tutta una serie di parole, situazioni, eventi, discorsi, che fanno parte dei miei ricordi più cari, e aimè, ora dannatamente dolorosi. Più mi sforzo di non pensarci, più mi organizzo la vita per non aver modo di pensarci, e più invece finisco per farlo nei momenti sbagliati, quando non posso evitare di farlo. Così finisco per riflettere mentre guido per andare o tornare dal lavoro, oppure prima di dormire, esattamente come ora. Si inizia da bambini a chiedersi il perché delle cose, e sebbene io sappia perfettamente che questa volta non c’è un vero perché, non riesco lo stesso ad evitare di chiedermelo e richiedermelo: perché? Non c’è risposta, non ci sarà mai e lo so bene, ma se solo riuscissi a smettere di chiedermelo forse, sarebbe un passo avanti. Forse, quando riuscirò a ricordarmi solo le cose belle, smetterò di chiedermelo oppure, quando non avrò più negli occhi e nella mente la fine forse, e dico forse, smetterò di domandarmelo.
Sinceramente, dubito di aver ottenuto risposte scrivendo queste quattro righe, ma in fin dei conti, questo strumento serve o non serve per sfogarsi un po’?