Eccomi con un nuovo aggiornamento della mia Legacy.
A quanto leggo nei commenti tutte iniziate ad odiare Malcolm.. Mi sa che fra qualche episodio per le idee che ho lo odierete ancora di più! xD
Ora però concetriamoci sul 3° episodio! ^^
Buona lettura!
Mi svegliai quella mattina con la gola secca e dolorante. Guardai l'ora. Erano le 11. Il mio primo pensiero fu il ritardo a lavoro ma alzandomi notai un grosso livido sul polso e subito tutto mi tornò in mente cancellando il pensiero del lavoro. Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Avevo tutto il trucco colato e delle lacrime nere mi rigavano il volto. Il mascara e la matita non avevano retto a tutto quel piangere della sera precedente. Continuai a fissare la mia immagine riflessa nello specchio e poi aprii il rubinetto del lavandino. Feci riempire il lavabo e poi mi gettai con le mani un pò d'acqua sul volto. Mi riguardai allo specchio e sobbalzai nel vedere l'immagine riflessa di Malcolm proprio dietro di me. Mi girai di scatto e l'immagine sparì. Avevo avuto una visione. Sentii la testa girare e mi accucciai a terra tenendomi le gambe strette al petto. Le lacrime e i singhiozzi non tardarono ad arrivare e sentivo l'anima, la dignità e il cuore frantumarsi in mille pezzi.
Proprio in quel momento il telefono iniziò a squillare. Lasciai partire la segreteria senza nemmeno provare ad alzarmi per andare a rispondere. Era Kirsten
-"Hey Shirley sono io, Kirsten! Come mai oggi non sei venuta a lavoro e non hai nemmeno avvisato? Hai avuto qualche problema? Malcolm ha detto che ti ha vista brevemente ieri sera ma che eri stanca e sei andata a dormire presto? Non stai bene? Se hai bisogno chiama!"
La parte su cosa le aveva detto Malcolm mi fece rabbrividire. Quel nome mi avrebbe fatta impazzire. Ne ero sicura. Continuavo a rivedere quella sua faccia schifosa nella mia mente. Quel sorriso stampato sulle labbra e quel tono di voce misterioso. Ora capivo perchè parlava così. Lui sapeva già cosa avrebbe fatto. Lo odiavo.
Lo volevo vedere morto quell'uomo. Volevo rovinarlo.
Indossai la prima cosa che mi passava per mano. C'era solo il vestito che mi aveva regalato lui. Avrei avuto voglia di strapparlo, ma dovevo chiamare la polizia al più presto. Quel bastardo non poteva cavarsela così.
Corsi al telefono e staccai il ricevitore, poi composi velocemente il numero della stazione più vicina salvato nel telefono e spiegai cos'era successo all'agente, ma senza fare nomi. Mi disse di non preoccuparmi, che sarebbe arrivato subito.
E così fece. Sentii lo sportello dell'auto sbattere e corsi ad aprire la porta. Entrò una poliziotta e subito mi disse di sedermi e di raccontargle bene l'accaduto. Le raccontai tutto e poi andai a prendere dell'acqua da bere. Non avevo un filo di voce e facevo fatica a parlare. La poliziotta mi seguì e poi con gentilezza mi domandò
-"Signorina Night, per caso vuole dirmi il nome del suo aggressore?"
-"Mal..Malcolm..LandGraab IV..E' questo il suo nome" risposi. Nel pronunciare il suo nome iniziai a tremare e una lacrima corse lungo il mio viso fino a staccarsi dal mento per poi morire sul pavimento. Alzai lo sguardo e notai che l'espressione della poliziotta non era più quella di prima.
-"Lei si rende conto di quello che sta dicendo? Il signor LandGraab a quanto ci risulta le ha offerto un lavoro e l'ha fatta sentire più a suo agio dopo il suo recente trasferimento qui a Bellavista. Questo le sembra il modo di ripagarlo?!" esclamò poi irritata
-"Ma..Ma.." cercai di parlare ma subito mi interruppe
-"Ma nulla! Voi ragazze siete tutte uguali. Vi vendicate con ogni mezzo possibile perchè l'uomo che vi interessava non ha più interesse in voi! Il signor LandGraab è un uomo per bene ed un cittadino modello, non farebbe mai una cosa del genere!"
Non riuscii più a controllare le lacrime e iniziai a singhiozzare cercando di trovare le parole giuste per replicare
-"Non sa nemmeno più cosa inventare! Io l'avviso signorina Night, questa è una città tranquilla, dove tutti collaborano e si aiutano a vicenda. Non sarà di certo una come lei a portare il caos in una città come Bellavista! Se non vuole avere guai seri la smetta di inventarsi certe stupidaggini e si trovi un passatempo migliore invece di quello di gettar fango sulla reputazione altrui!" e dicendo questo mi diede le spalle e si avviò verso l'uscita. Poi si girò un'ultima volta verso di me e disse
-"Sono stata chiara?"
Senza nemmeno darmi il tempo di ribattere sbattè la porta dietro di sè e se ne andò.
Non potevo credere a ciò che avevo appena dovuto sopportare. Quel bastardo si era comprato anche la polizia. Qualora avesse avuto problemi c'era sempre qualcuno a coprirgli le spalle.
Non mi capacitavo ancora di tutto quello che mi aveva detto quel poliziotto. Mi aveva persino minacciata.
Cosa potevo fare adesso?
Mi sentivo un topo in gabbia.
Andai fuori a prendere un pò d'aria e a rastrellare le foglie che iniziavano a cadere per l'arrivo dell'autunno.
Iniziavo ad odiare quel posto. Una città falsa come Bellavista non la conoscevo proprio. Iniziai a pensare che forse sarebbe stato meglio trovare una casetta in un'altra cittadinella e provare, anche se sarebbe stato difficile, a ricominciare a vivere. Ricominciare, ancora una volta.
La giornata passò velocemente e i pensieri che giravano nella mia testa erano davvero troppi.
Il mattino seguente decisi che era meglio se mi fossi presentata a lavoro. Attesi l'arrivo dell'auto invano. Non arrivò nessuna macchina a prendermi.
Cercai di chiamare Kirsten per chiederle perchè l'auto non fosse venuta a prendermi, ma il suo cellulare era irraggiungibile.
Subito pensai che Malcolm avesse deciso di licenziarmi senza nemmeno avvisarmi. Ora non solo avevo la dignità e il cuore a pezzi, ma ero anche senza un lavoro, senza soldi e con delle care bollette da pagare.
Tornai fuori per vedere se la macchina avesse fatto ritardo, ma nulla. Ormai erano passate 2 ore e mezza. Non credo che sarebbe più arrivata nessuna macchina.
Nel tornare in casa notai una ragazza bionda e molto bella camminare lungo il marciapiede.
Si fermò davanti a me e mi sorrise.
Aveva un viso angelico dai lineamenti perfetti. I capelli d'orati le cadevano sulle spalle e finivano sotto al suo seno alto e prorompente. Era di sicuro una modella. Era troppo perfetta per non sfilare.
Le sorrisi indietro e le chiesi se avesse bisogno di qualcosa. Senza rispondere scrollò la testa e se ne andò continuando a percorrere il marciapiede. La osservai allontanarsi, fino a che non girò l'angolo e non riuscii più a vederla. Che strano. Non mi aveva nessuno risposto.
Il telefono iniziò a squillare facendomi ricadere dalle nuvole. Andai a rispondere e sentendo una voce profonda e maschile, un brivido mi corse lungo la schiena.
Era Malcolm
-"Hey baby come stai? Ho delle novità sulle tue foto! Sono piaciute molto a Paul, il fotografo ha chiesto se..
-"Non me ne frega un c***o delle tue dannate foto! Devi sparire dalla mia vista brutto figlio di p*****a!"
-"Hey hey hey! Non puoi mica rispondermi così baby! Io sto solo pensando alla tua carriera!" disse lui in piena tranquillità. Dentro di me stava nascendo un odio grandissimo e non seppi controllarmi
-"Ma vaff*****o alla carriera! Io non voglio mai più vederti! Mi hai rovinato la vita! Ti odio brutto st****o!"
-"Ma ti riferisci a ieri sera?..Ma dai baby ci siamo divertiti! All'inizio eri un pò controsa ma poi lo so bene che è piaciuto anche a te! Ammettilo" rispose noncurante delle mie reazioni.
Buttai giù il ricevitore con una tale rabbia da farlo cadere a terra. Odiavo quell'uomo. Come poteva venirmi anche a parlare come se non fosse successo nulla?
Non ebbi nemmeno il tempo di girarmi che il telefono riprese a squillare
-"Cosa c***o vuoi???" urlai al ricevitore
-"Ascoltami. Tu forse non hai ancora capito come girano le cose." disse lui con un tono serio e quasi innervosito "Bellavista è una grande città, ma ormai è quasi tutta mia, mi manca solo di diventare sindaco. Il terreno su cui cammini, la terra che calpesti, le case e i palazzi che vedi dalla tua finestra sono tutti miei. Sei arrivata qui da poco e volevo cercare di darti una possibilità nel mondo del lavoro perchè mi piacevi come persona. Mi hai scambiato per un amico, quando io era palese che cercavo amicizia ed ALTRO da te. Non sarà un poliziotto a salvarti la vita, perchè sono io che sponsorizzo i fondi alla caserma. Sono miei anche loro. Quindi se non lo avessi ancora capito, la tua vita adesso è nelle mie mani. Posso far di te quello che voglio e portarti a letto le volte che voglio. A meno che tu non preferisca vivere sotto un ponte fra i topi.."
-"Ma cosa stai dicendo? La mia vita non sarà mai nelle tue sporche mani di maiale! Io posso cavarmela benissimo da sola!" risposi insolentemente
-"Secondo me non è proprio così che va adesso. Stasera c'è una serata di beneficienza al Regina Palace. Voglio presentarmi con te al mio fianco. E quello che dico è quello che DEVE succedere. Hai capito?" disse poi. Sembrava quasi che tutto quello che dicevo non fosse mai uscito dalla mia bocca.
-"Allora? Ti passo a prendere in limousine alle 8. Troppo presto?" chiese. Non risposi. Non sapevo cosa rispondere. Ero scandalizzata e allo stesso tempo terrorizzata da ciò che sarebbe potuto accadere se non fossi andata. Ero obbligata ad accettare.
Io ero il topo in gabbia.
Lui il gatto.
-"Benissimo allora! Ti arriverà un pacco fra poco. Dentro c'è un vestito e dei gioielli. Voglio che tu li indossi questa sera. Sarà il tuo debutto in società quindi puoi solo indossare ciò che ti dico io." ed agganciò senza nemmeno aspettare una mia risposta.
Non pensai ad altro per il resto del giorno. Il pacco arrivò come aveva detto Malcolm e aprendolo tirai fuori un vestito che alla buona era lungo 50 cm. I gioielli erano bellissimi, ma non riuscivo ad indossarli pensando che erano stati mandati da quel verme.
Cosa mi rimaneva da fare se non ascoltare ciò che aveva detto lui?
La mia vita era veramente nelle sue mani adesso?
Avevo così tante domande dentro di me e nessuna risposta. Sentivo la testa esplodere dall'ansia che mi assaliva. Non avevo nessuno con cui parlare. Avevo solo tanta amarezza nel cuore e una vita in mano ad un ricco bruto che avrebbe potuto fare di me ciò che voleva.
In quel momento, volevo solo sparire dalla faccia della Terra.
*FINE 3° EPISODIO*
La povera Shirley sembra proprio non poterselo levare di torno quel vermiciattolo schifido!
Lo odiate anche voi quanto lo odio io?? xD
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!
Un nuovo aggiornamento arriverà mooooooooolto presto!
-Shirley farà bene ad andare alla cena di beneficienza?
-Cosa farà ancora Malcolm?
-La vita di Shirley è veramente nelle mani di Malcolm?
Lo scoprirete nel prossimo episodio! ^^