-Tony Stark! Allontana quelle mani dalla mia motocicletta! Non ho alcuna intenzione di vederla volare o fare chissà cosa entro sera-
Avvisi: flash, slash moooolto ma molto light
Note: Classica storiella con di sfondo la mitica, gloriosa motocicletta del Capitano. Perchè dai, è lei.
(per certi versi, Movie!verse)
English Key
-Tony Stark! Allontana quelle mani dalla mia motocicletta! Non ho alcuna intenzione di vederla volare o fare chissà cosa entro sera-
Tony sorride sotto i baffi, senza prendersi la briga di sobbalzare. Ormai è abituato alle incursioni di Capitan America nel suo laboratorio, da quando gli ha fornito i codici d’accesso. Sospetta che gli venga a far visita quando è preda ad acute crisi di noia tra una missione suicida e l’altra; dopotutto, le alternative sono un giro di bevute con Thor, una sessione di yoga con Bruce o la vana attesa che Fury gli affidi qualcos’altro da fare. Si sporge per afferrare una chiave inglese più adatta alla vite che sta affrontando, e ne approfitta per gettare un’occhiata all’amico.
-Sei tu che mi hai chiesto di sistemare il motore di questa… uhn, vecchietta per farlo funzionare di nuovo, o mi sto sbagliando?-
-Sì, certo- Steve scende le scale con passo marziale, avvicinandosi con fare vagamente intimidatorio alla cassetta degli attrezzi, chinandosi a recuperare un cacciavite -Ma non di smontarla da cima a fondo e poi rimontarla per farla assomigliare a una delle tue diavolerie!-
E se non fosse che quello che sta parlando è Capitan America, soldato scelto della fanteria degli Stati Uniti, eroe e leggenda della Seconda Guerra Mondiale, più volte decorato al valor militare, rimasto congelato nell’Artico nel tentativo di salvare il pianeta e poi tornato miracolosamente alla vita, Tony potrebbe parlare di star discutendo con un marito geloso della moglie adorata; e nonostante questo, la risata che gli scappa fragorosa di bocca riverbera nelle pareti metalliche, facendo incuriosire metà dei robot lì in attesa.
-Allora aiutami, Steve Rogers- sghignazza, tirandogli uno straccio per pulire via il grasso in eccesso, e sorridendo alla presa fulminea dell’altro -Almeno, al massimo la rendiamo un prodigio della difesa della patria-
Steve borbotta qualcosa ma, Tony nota con piacere, non si trattiene dal ricambiare il sorriso, e poi sono lì uno accanto all’altro a smanettare attorno a quel povero ammasso di metallo arrugginito, disquisendo su ogni minima modifica perché, insomma, Capitan America e Iron Man devono pur dire la loro, su qualunque cosa.