[RPF] I keep coming back for more (DDRRLL)

Jul 26, 2011 03:19

Titolo: I keep coming back for more
Fandom: RPF Calcio
Personaggi/Pairing: Daniele De Rossi/Marco Borriello
Rating: R
Conteggio Parole: 798 (fidipu)
Avvertimenti: slash, PWP
Prompt: tatuaggi di brahurricane @ Sagra del Kink (kinkmemeita).
Note: OTP! OTP! OTP!
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.

~ I keep coming back for more.

C’è una quantità pressoché infinta di cose che Daniele, in questo momento, dovrebbe essere là fuori a fare, là fuori nel mondo, là fuori nel mondo reale, quello in cui ci sono le persone e le responsabilità e le divise e gli inni nazionali e i tifosi e i soldi e gli sponsor e il suo divorzio e tutto il resto. C’è il suo procuratore che sta sicuramente impazzendo per tener dietro a tutte le mosse di mercato, c’è il latte nel frigorifero che è andato a male e dovrebbe davvero buttare, c’è la spesa da fare, i piatti e i panni da lavare, la Sensi che sono ormai tre giorni che chiede di lui e chissà che vuole, c’è sua madre, che la dovrebbe richiamare - c’è il mondo e basta, e Daniele dovrebbe davvero andare ad occuparsene, del mondo.
Dovrebbe, e pure con una certa urgenza, perché sono già le - alza gli occhi sulla radiosveglia sul comodino, per un attimo appena, - undici e mezza della mattina, e anche se è luglio, anche se ormai è vacanza, c’è comunque una quantità pressoché infinita di cose che in vacanza non c’è mai andata, e di certo non si sognerà mai di andarci per lui.
Daniele stringe le palpebre finché contro il nero inchiostro non esplodono fuochi d’artificio colorati, trattiene il fiato e lascia che il senso di colpa gli rotoli giù lungo la pelle. Non è mai stato bravo a farlo, proprio per niente, ma sente una carezza appena sfiorargli i capelli, e quando socchiude gli occhi con le ciglia sfiora la pelle color caramello di Marco. Daniele non alza lo sguardo a cercare il suo viso, ma lo tiene basso, quasi non gl’importa di quello che vede. Bacia ancora il suo fianco, traccia con la punta della lingua la curva del tatuaggio agganciato là sull’anca e ora gli sembra, assurdamente, di sentire sulla lingua un sapore diverso, più amaro, come se l’inchiostro avesse cambiato il corpo di Marco, lì in quel punto. Lo assaggia ancora, curioso, spostandosi appena di lato e poi in su a cercare la pelle oltre il tribale, per essere sicuro che non gli sia impazzito tutto il palato.
Marco sospira piano, tendendosi e contorcendosi un po’, ma è come se fosse lontanissimo e Daniele non ci bada davvero, allarga le mani sulle sue cosce e lo costringe a schiuderle, scendendo ancora, seguendo l’odore buono e speziato che sente sempre più forte mentre si avvicina al suo sesso. E poi ritorna su, leccando distrattamente per non dimenticare il sapore della sua pelle; ritorna a stringere tra i denti il tatuaggio, tirandolo piano, fermandosi a guardare, giusto per un attimo, come la pelle al di sotto sbianchi un pochino, quando la lascia andare, ma il nero rimanga là, pieno e delizioso contro il suo corpo color miele.
Lascia un bacio proprio accanto all’ombelico di Marco, dove c’è una cicatrice invisibile che ha scoperto solo sentendone il piccolissimo rilievo contro la lingua, e che Marco non gli ha mai voluto dire come s’è procurato. Intrufola le mani tra il suo corpo e il materasso, sollevandolo appena. Marco prova a dirgli qualcosa, ma la voce gli si spezza in un sospiro quasi affranto e Daniele alza il viso da lui, lo guarda, curioso, e vede che Marco si è piegato un braccio sul viso, tentando di nascondersi.
«Che c’è?» domanda Daniele, sorridendo appena, e bacia ancora la cicatrice. «Tutto apposto?»
«Fottiti, Danie’,» mugola Marco, e Daniele ride piano contro la sua pelle. «No, veramente, fottiti, Cristo.»
Daniele lo vede premersi le mani sugli occhi, disperato e mezzo morto e lo sa che è solo l’imbarazzo a farlo tendere così, e magari un po’ di voglia, e se per un momento aveva avuto la tentazione di dirglielo, che il suo tatuaggio dà un sapore diverso al suo corpo, decide che magari è meglio di no. Si solleva sulle braccia, gattonando sul materasso quel poco che gli basta a mordergli il collo, leccarlo appena, risalire lungo la curva della mandibola fino all’orecchio e poi verso le labbra, e lo bacia con una lentezza che è esasperante pure per lui. Marco gli tira uno schiaffo dietro la nuca, e se lo spinge contro con forza.
«Fottiti,» gli dice, di nuovo, strofinando il naso contro il suo. Daniele sorride, solleva una mano a premergliela sul viso e si appoggia un po’ su di lui, incastrando la propria erezione contro il suo fianco.
«Se fotto te, va bene uguale?» chiede. Le ciglia di Marco tremano per un attimo, prima che lui chiuda gli occhi e dia il suo assenso con un bacio languido e ancora più lento. Daniele non ci pensa più, che ha un miliardo di cose da fare, ma accarezza con un pollice il tatuaggio di Marco e non sta più pensando a niente da un pezzo.

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