Titolo: i don't care (if you don't)
Fandom: RPF Calcio
Personaggi/Pairing: Claudio Marchisio/Marco Borriello
Rating: PG
Conteggio Parole: 500 (
WCT), 494 (
fidipu)
Avvertimenti: vago slash, AU
Prompt: highschool!AU di
brahurricane @
Sagra del Kink (
kinkmemeita ).
- sfida #3 @
Multifandom Drabble Fest (
it100 )
Note: :3
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ i dont' care
(if you don't).
Claudio non è nervoso per domani, per carità, a lui della maturità non importa affatto, non dopo il modo in cui quello stronzo ingrato di Ranieri l’ha trattato, abbassandogli i voti del secondo quadrimestre solo perché è un coglione di merda, dopo cinque anni che Claudio si fa il culo per avere una media coi controcazzi, perciò, niente, ecco, non è nervoso. Non gliene fotte del voto che gli daranno, tema, versione o terza prova che sia, non gli interessa niente. Quei sette in latino e greco - sette, a lui che agli scritti aveva la media dell’otto-punto-quattro, Cristo benedetto, - gli hanno spezzato il cuore, e adesso a Claudio non importa.
Quindi, non è affatto nervoso. Sta sfogliando il libro di letteratura solo perché non ha niente da fare, e non ha passato la mattina al telefono con Sebastian, che peraltro è un cretino pure lui, Dio, hai i genitori impiegati al Ministero e neppure riesci a sapere prima le tracce? Veramente, un cretino.
«Claudioooo?»
Claudio non è nervoso, Claudio è irritato: è irritato dalla presenza di Marco, che per qualche ragione s’è sentito in diritto di presentarglisi in casa e prendere residenza sul suo letto, abbracciando il suo cuscino e attaccando a leggere i suoi fumetti mentre Claudio ha preferito continuare a non essere per niente nervoso per la maturità.
«Claaaauuuudioooooooo?»
Claudio non ha mai sentito niente di più irritante della voce lamentosa di Marco.
«Che diavolo vuoi?»
Marco ridacchia, assolutamente impermeabile alla durezza del suo tono.
«Mi annoio,» dice, come se non l’avesse ripetuto già trenta volte negli ultimi quattordici minuti e trentasei secondi. Claudio non lo sta cronometrando, è solo irritato da morire. Però non nervoso. «Dai, usciamo.»
«Ma sei cretino?» Claudio alza di scatto la testa dal libro, sgranando gli occhi. Marco si contorce un po’ per poter ricambiare lo sguardo, e subito sogghigna. Marco sogghigna continuamente, soprattutto quando Claudio è irritato. Soprattutto quando Claudio è irritato e lui è sdraiato sul suo letto, con la maglietta che gli si arriccia sugli addominali definiti, i capelli stropicciati e i jeans troppo bassi sui fianchi. Non che Claudio l’abbia notato. «Domani c’è la prima prova, nel caso non te ne fossi accorto.»
«Pensavo non t’interessasse,» osserva Marco, candidamente, e Claudio diventa rosso come un peperone ed è adorabile, con quegli occhi azzurrissimi ed enormi che ha. Marco sogghigna ancora, si tira su a sedere.
«Infatti non m’interessa,» biascica Claudio. Mette via il libro, sospira, si alza. «Vabbè, usciamo.»
Marco scoppia a ridere, butta le braccia per aria e canta vittoria. Claudio si trattiene a stento dal mandarlo affanculo, però poi Marco gli sorride, da sotto in su, e, quando Claudio ha la malaugurata idea di muovere un passo in avanti per avvicinarsi all’armadio, ne approfitta subito per stringergli un braccio attorno ai fianchi e strattonarlo verso di sé.
Claudio ci prova, ci prova davvero a non rabbrividire, quando Marco gli solleva un po’ la maglietta e gli preme le labbra calde e aperte proprio accanto all’ombelico, ma non ci riesce proprio tanto bene.
A/N. - Ho deciso che l’insegnante stronzo sarebbe stato Ranieri perché (se non sbaglio) è stato lui a mandare Claudio ad Empoli nel 2007 \o/ #coseserie