Questo spazio mi tranquillizza.
Saranno i colori, l'atmosfera tranquilla - l'avatar con l'altalena che punta verso il cielo, o i pochi versi di consequence scritti di lato. Sarà che ci sono mesi e mesi di vissuto personale, di parole, di paure, di poesie. Momenti, pensieri, percorsi... fasi.
Credo che qui ci sia tutto quello che ha caratterizzato il ( Read more... )

L'orologio in basso a sinistra segna le 2:22 del 28 Febbraio.
Dovrei essere andata a dormire da un pezzo; in questo momento dovrei essere in fase REM, e domani non dovrei nemmeno ricordarmi cosa succedeva a quest'ora - se stavo sognando o no.
E invece sono sveglia. Con un leggero mal di testa e un po' di fame, ma sveglia.
Da di fuori non vengono ( Read more... )

L'amigdala è quella parte del cervello in cui sono situate le paure.
E' il bacino - la culla. Il mio vaso di Pandora senza speranza in fondo; ci pensavo ieri notte, quando non riuscivo a dormire.
Come in un quadro surrealista - Daliiano, se così si può dire, in cui c'è la testa aperta e rotoli di nastri blu e rosa e bianchi che escono dalla testa, ( Read more... )

Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna ( Read more... )

"Tu prima hai detto: di venire al mondo non l'ho chiesto io. Ma sei contenta di essere nata?"

Non sono qui per rispondere a questa domanda. Non oggi, perlomeno.
L'altro giorno ho sentito la notizia di quella ragazza - Yara, mi pare - che è sparita. Ha 13, o forse 14 anni.
Obiettivamente è piccola, è giovane. E' fresca. E il cor nel petto pare pèsca ( Read more... )

strano come appaiano belle le persone mentre se ne vanno.