Titolo: Though hope is frail it's hard to kill
Autore:
el_defeBeta: nessuno
Personaggi: Davide Santon, Mario Balotelli
Rating: 14+
Warning: slash
Conteggio Parole: 300 (FDP)
Note: II Notte Bianca @
maridichallenge.
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità
Intro: Raggiungere Cesena è più facile del previsto.
Though hope is frail it's hard to kill
«Non posso crederci.»
Mario non saprebbe dire cosa traspare maggiormente da quella mezza frase mormorata nella penombra della mezzanotte: dolore, di certo; incredulità, probabilmente; gioia, ma non ne è sicuro fino a quando Davide non gli corre incontro e gli getta le braccia al collo, accogliendolo con calore e stampandogli un bacio sulla guancia.
«Non posso proprio crederci. Chi ti ha dato l’indirizzo- no, aspetta, da quanto stai aspettando? Non potevi dirmi che arrivavi? Ti avrei lasciato, non so... ma sei qui? Mancini lo sa? Finisci di nuovo nei guai se-»
«Non sei cambiato,» bisbiglia, e Davide si ferma e ride per l’imbarazzo, prima di aprirgli la porta di casa. In ogni caso, Mario è più consapevole di lui di aver detto una bugia: al di là dell’aspetto, della barba che gli ha solleticato la guancia e del profumo forte, estraneo, che non ricorda, sa cosa è diverso in lui rispetto a come ricordava, conosce le cause e le conseguenze di ogni cambiamento nei suoi occhi e nei suoi gesti, ed è consapevole di essere la sorgente di almeno un terzo di tutto ciò. Mentre si siede sul divano accanto a lui, comunque - l’ha sentito frugare dentro di lui, nell’anima, e gli ha fatto spazio senza volerlo - Davide interpreta il suo silenzio in un modo né giusto, né sbagliato, solo diverso da come Mario credeva.
«Io non credo a un cazzo,» dice, e Mario alza gli occhi solo perché la durezza inaspettata di quelle parole è un’altra cosa che non ricordava di lui, «non ci credo che hai fatto questo e quello.»
«Qualcosa l’ho-»
«Io non l’ho vista» insiste, più dolcemente. Mario comprende, Mario gli accarezza una guancia, Mario lo bacia sulla bocca. E Davide, pur colto di sorpresa e rabbrividendo, dopo un secondo di dolorosa tensione si spinge a incontrare la sua lingua.
Titolo: I'm asking not telling you please
Autore:
el_defeBeta: nessuno
Personaggi: Antonio Cassano, Giampaolo Pazzini
Rating: 18+
Warning: slash, linguaggio
Conteggio Parole: 218 (FDP)
Note: II Notte Bianca @
maridichallenge.
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità
Intro: A ognuno le sue vittorie.
I'm asking not telling you please
«Diosanto quanto cazzo ti odio» ringhi, assecondando le spinte di Giampaolo con rabbia che credi sussistere ma che non provi davvero, non quando lui ride ed è una risata tanto divertita e liberatoria che sei il primo a ridere a tua volta, anche se giaci sul materasso in posizioni tanto scomode da non poter muovere un muscolo neanche volendo. «Non potevi fermarti al primo e lasciarci festeggiare? Tanto vinceremo in ogni caso, lo sa-ah» non riesci a continuare - in ogni caso, ci sarebbero stati solo insulti - perché Giampaolo si conficca tanto profondamente in te da lasciarti senza fiato, costringendoti a chiederti (a chiedergli) che non finisca mai, e che finisca presto, perché sentirlo dentro di te così forte, così a lungo, e impedirti di darti sollievo in qualunque modo rasenta la tortura.
«Be’, non cambia mica» ridacchia, spostandosi di una spanna o poco più e cambiando ancora la sua velocità, mandandoti definitivamente fuori di testa, «mi sa che dovrete soltanto rimandare i festeggiamenti di un’altra settimana.»
«Vaffanculo» brontoli, digrignando i denti, e non ti accorgi di quanto tu sia semplicemente inopportuno, con una frase del genere - non potresti, adesso che Giampaolo finalmente ha stretto la mano intorno al tuo cazzo, adesso che puoi abbandonarti una buona volta alla sua liberazione. Che finisca presto. Che non finisca mai.