Jun 07, 2010 13:56
Dovevo aspettarmi che sarebbe successo. In fondo, ero stata fin troppo brava - avevo evitato crisi di nervi e studiato come se non mi importasse più di tanto trattenendomi addirittura dallo stressare troppo il resto del mondo.
Non poteva durare.
*rolling-eyes*
E forse è solo che sto finalmente mettendo a fuoco i miei progetti per i prossimi mesi. Forse è che sto mettendo a fuoco i progetti per questa settimana. Forse è che sono *stufa* di stare dietro ad Informatica, e venerdì ho l’orale di spagnolo per cui non mi sono ancora neanche esercitata, e tra due settimane la seconda annualità di Letteratura.
Il fatto che la mia preparazione, per l’esame di Letteratura, al momento consista nella lettura di 150 (forse un po’ di più) delle 500 pagine di saggio storico-letterario sul Barroco, e il ricordo delle lezioni di quest’autunno. Con due sole settimane per fare tutto il resto.
E ventimila testi consigliati che vorrei leggere e che SO non riuscirò neanche a guardare. E Quevedo nella testa, almeno lui
(Ansí pequeño amor recién nacido
muere, Alexi, con poca resistencia)
e Luis che vuol sapere perché diavolo sono ancora ferma su Informatica quando ho Quevedo che mi aspetta, e Lingua Spagnola. Tutta da fare. In due settimane anche quella. Da zero, perché neanche ho seguito.
E non so ancora i risultati degli scritti di lettorato. Metà delle volte che leggo qualcosa in inglese mi trovo a trasalire ricordando una cosa che potrei aver sbagliato. E devo passare in segreteria. E in biblioteca. E dovrei scrivere alla Martinetto. E lavorare all’elaborato per la Boccuti. E *scrivere*.
Qualunque cosa. *rolling-eyes*
Non so da quanto tempo è che non scrivo. Forse da quando abbiamo pubblicato il terzo di IB.
Stanotte ho dormito malissimo.
Mi sono trasferita nella stanza sotto e congelo come da copione, ma almeno non mi sento più svenire per abbassamenti di pressione ogni volta che mi metto al computer. Tra i due mali, il minore.
(Dovrei anche traslocare, quindi. Per ora ho portato giù solo il cuscino e il PC. *rolling-eyes* E se solo penso alla mole di libri che devo trasferire mi viene male. *rolling-eyes*)
La cosa positiva in tutto questo è probabilmente solo una: i gatti. Figaro (che spero verrà presto ribattezzato perché era quasi meglio Avena come nome, a sto punto *rolling-eyes*) ha deciso che ho bisogno di protezione, o forse che ha bisogno di protezione la mia stanza, o forse solo che deve far capire a tutti che stanza&io siamo *suoi*, perché praticamente passa il tempo sdraiato davanti alla mia porta. Ogni tanto entra, mi miagola, mi si struscia contro la gamba, salta sul tavolo, mi si struscia contro la guancia, fa le fusa. Mi porta scontrini appallottolati o altri bigliettini che trova in giro come doni, e socchiude gli occhi quando lo accarezzo.
È diventato bellissimo.
E la piccola è un amore. Passo praticamente le giornate con lei in braccio, o con lei intorno. Ed è stupendo vederli insieme - perché sono *sempre* insieme, ormai - mentre giocano o dormono vicini, o si coccolano. Prima lui si è messo a leccarla sulle orecchie, ieri lei si è addormentata usando il suo stomaco come cuscino. E boh. Sono un incrocio strano tra papà_figlia e fratello_sorella.^^
Caos probabilmente è anche sollevata dal fatto di potersene stare più per i fatti suoi. Si limita a lavarli quando le capitano nei dintorni. *rolling-eyes*
Insomma. Li amo.
E so che non è una novità, ma era un pezzo che non avevo una micina così piccola per casa *e* un gatto_ormai_quasi_adulto innamorato di lei.^^ Sono la cosa più tenera del mondo.^^
Detto questo.
Torno a studiare. *rolling-eyes*
(Non ne posso più, seriamente.
Meno male che tra circa ventisei ore almeno questa parte sarà archiviata.)
(Sempre che il mio cervello vada non vada in cortocircuito facendomi fare un compito del cazzo, perché mi rifiuto di accettare un voto basso per questa roba. Nel caso ci fosse da specificarlo. *rolling-eyes*)
gatti,
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