Aug 21, 2007 10:09
Fuori dalla finestra il tempo è di una malinconia sanguinante. Basta sporgersi di poco, dal computer, per lasciar volare lo sguardo oltre i tetti, fino alle montagne. Le più vicine si stagliano precise, in un grigio blu che dovrei amare - e subito dietro, tra una valle e l'altra, stanno nuvole gonfie, candide, che quasi non paiono nebbia. Il resto delle Alpi non si vede, sbiadito insieme al cielo. Grigio.
Come dicevo, una malinconia sanguinante. E bellissima.
In ogni caso, il freddo ha i suoi meriti. Primo fra tutti, quello di rendere delizioso il tempo trascorso a letto, con le coperte rimboccate fino al collo, occhi chiusi e mente ancora oscillante tra sonno e veglia. Quando fa caldo ti alzeresti subito, ma in inverno e autunno (o in questi giorni d'estate bizzarri) restare a sonnecchiare è qualcosa di paradisiaco.
Peccato che alla fine, ad alzarti sei obbligato. E allora arriva la malinconia sanguinante, il bisogno di un paio di braccia strette intorno - e la consapevolezza che tra poche ore dovrai infilarti su un treno, fradicia, per andare a Torino e parlare di lavoro (possibile) ed università e chissà cos'altro.
E qualche maledizione al tempo deficiente te la lasci scappare.
Poi, cerchi di non pensarci più.
tempo