Titolo: Di momenti in cui si hanno stupidi incidenti facendo jogging
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of life
Personaggi: Akira Hideyuki, Daisuke Ronoaka
Wordcount: 741 (
fiumidiparole)
Prompt: Humanity Strip / #10 - Scarpe @
diecielodeNote: Shonen-ai
L'Hideyuki si spostò i ciuffi di capelli viola che gli si erano incollati sulla fronte con il sudore con espressione profondamente imbarazzata: si rendeva perfettamente conto che quello che era successo era stato causato da una sua disattenzione stupida.
Daisuke lo accompagnò sul divano, dove lo aiutò a sedersi, per poi dirigersi in bagno.
«S-sono inciampato nelle stringhe sciolte...» ammise il ferito, sentendosi un vero e proprio stupido: come aveva fatto a non notare che si era disfatto un fiocco alle scarpe? Quel paio aveva delle stringhe lunghissime.
«Non ci posso credere...!».
«Ahio, che male...! Daicchan, non... ah! Non mi tirare!».
Le proteste di Akira Hideyuki furono accolte con uno sbuffo dal suo compagno e coinquilino Daisuke Ronoaka, che modificò la presa su di lui per cercare di evitargli altro dolore inutile.
«Scusa, ma non so come altro prenderti dato che sei zoppo...!» replicò esasperato Daisuke, lanciando un'occhiata di sghembo all'altro «Piuttosto vorrei sapere come diavolo hai fatto a cadere. Hai le scarpe da ginnastica!» continuò incredulo mentre apriva la porta di casa.
Akira era solito fare molta ginnastica, per cui non si spiegava come potesse essere possibile che all'improvviso fosse diventato così imbranato da avere un incidente del genere. Non era mai successo prima di allora.
L'Hideyuki si spostò i ciuffi di capelli viola che gli si erano incollati sulla fronte con il sudore con espressione profondamente imbarazzata: si rendeva perfettamente conto che quello che era successo era stato causato da una sua disattenzione stupida.
Daisuke lo accompagnò sul divano, dove lo aiutò a sedersi, per poi dirigersi in bagno.
«S-sono inciampato nelle stringhe sciolte...» ammise il ferito, sentendosi un vero e proprio stupido: come aveva fatto a non notare che si era disfatto un fiocco alle scarpe? Quel paio aveva delle stringhe lunghissime.
«Non ci posso credere...!» esclamò esasperato il Ronoaka dal bagno «Possibile che non le avessi viste? Voglio dire... sono stringhe belle lunghe» soggiunse in tono ovvio mentre faceva ritorno con il kit medico.
L'Hideyuki notò che il compagno si era legato i capelli blu lisci e abbastanza lunghi sulla nuca, per evitare che gli fossero d'intralcio, con ogni probabilità - anche se i ciuffi più corti che gli circondavano il volto erano rimasti liberi.
«Non sono caduto di proposito! Se le avessi viste non ci sarei inciampato» disse col volto paonazzo Akira.
L'altro gli accarezzò i capelli spettinati con fare affettuoso.
«E allora potresti starci un po' più attento» lo rimbrottò senza cattiveria Daisuke «Dammi la mano, coraggio. Te la medico» proseguì, allungando un braccio verso la mano sinistra del compagno. Il ragazzo si era ferito il palmo nella caduta, poiché aveva messo prontamente avanti le mani per attutirla - anche se il ginocchio destro aveva purtroppo riportato una sbucciatura non da poco.
Akira sbiancò e si ritrasse di colpo, l'espressione costernata fissa sulla bottiglietta di disinfettante che il suo partner aveva estratto dalla cassetta e adesso stringeva in una mano.
«N-no, non serve. Sto bene, mi fa soltanto male la cavigli-AH...!».
La fine della frase fu il gridolino di dolore causato dal contatto inatteso tra la mano di Daisuke e la ferita sul suo ginocchio.
«Ti fa male» constatò il Ronoaka con tono ovvio e consapevole.
Il ferito spostò lo sguardo dal viso del partner al resto della stanza con espressione colpevole, esitando prima di dire: «U-un po'... ma non è niente di grave! Non serve che mi disinfetti!».
«Akira...?».
Il tono eloquente con cui venne richiamato fece tacere all'improvviso il giovane atleta, che porse con un movimento incerto la mano ferita al coinquilino.
«Fa' piano però, capito?» avvisò timoroso, aprendo il palmo.
Si era grattato la pelle sul lato opponibile del palmo. Il sangue si era in parte rappreso assieme ad alcuni sassolini rimasti attaccati.
«Ti pare che ti farei del male di proposito...?!» esclamò il Ronoaka, inarcando un sopracciglio.
«Lo so che sono paranoico, ma odio il disinfettante!» sbottò l'altro.
«Cercherò di essere il più delicato possibile» promise il suo compagno, bagnando con il disinfettante una fascia di garza. Utilizzò quest'ultima a mo' di tampone per pulire l'abrasione, sforzandosi di premere il meno possibile.
Akira si morse a sangue il labbro inferiore per evitare di gridare: il disinfettante bruciava sulla sua pelle rovinata. Per portar via le tracce di ghiaia Daisuke dovette strusciare la ferita e poco mancò che il povero Akira scoppiasse a piangere.
Gli fasciò la mano e poi, quando finalmente il ragazzo riuscì ad averla di nuovo indietro, fu la volta del ginocchio. Se possibile, fu ancora peggio, dato che era in condizioni orribili.
«Basta ti prego Daicchan...! Il ginocchio lo tengo così!» supplicò l'Hideyuki con voce piagnucolosa, una parte del labbro stretta tra i denti per cercare di sopportare il dolore.
«E invece no! Avanti, da' qua...» esortò con voce più ferma il compagno, allungando la mano per prendergli la caviglia «Se la ferita si infetta puoi dire addio alla ginnastica di qualsiasi tipo... e così poi la prossima volta starai attento a legare per bene le stringhe...!» proseguì, tirando a sé la sua gamba.
«N-non serve, starò attento Daicchan te lo prometto! Comprerò delle scarpe senza lacci, ma non fa-ahio! Ah! Togli quella benda inzuppata di disinfettanteee!!».