Vicende culinarie

Apr 06, 2012 14:58

Titolo: Vicende culinarie
Rating: Verde
Genere: Fluff, Slice of life
Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
Wordcount: 993 (fiumidiparole)
Prompt: Cibo / 01. Pasticcini @ think_fluff
Note: Linguaggio, Shonen-ai
Zachary Harrow si affacciò alla porta della cucina osservando incuriosito e bramoso la schiena di Brian, il quale era serenamente intento ad applicare le sue doti e la sua passione per la pasticceria.
Sui banconi erano sparsi vassoi, ciotole, sacchetti di farina, uova ed anche un paio di libri di ricette. Zachary si era sempre chiesto perché il suo compagno continuasse ad utilizzarli: dopotutto, preparava sempre dolci senza utilizzare quei volumi, per cui non capiva a cosa servissero.

Zachary Harrow si affacciò alla porta della cucina osservando incuriosito e bramoso la schiena di Brian, il quale era serenamente intento ad applicare le sue doti e la sua passione per la pasticceria.
Sui banconi erano sparsi vassoi, ciotole, sacchetti di farina, uova ed anche un paio di libri di ricette. Zachary si era sempre chiesto perché il suo compagno continuasse ad utilizzarli: dopotutto, preparava sempre dolci senza utilizzare quei volumi, per cui non capiva a cosa servissero.
Fin dal soggiorno si riusciva a percepire un persistente odore di crema misto a qualcosa d’altro ma equamente dolce. Era stato quello ad attirare lì l’Harrow, che si stava letteralmente consumando sullo stipite della porta, logorato dalla fame che - con quel profumo - gli era tornata nonostante avesse mangiato poco meno di due ore prima.
Innocentemente, con un dito sulle labbra, passava lo sguardo dal partner al forno in cui stava cuocendo un intero vassoio di pasticcini.
Zachary già s’immaginava seduto a tavola circondato da vassoi di dolci con crema, cioccolata e glassa colorata.
Il solo pensiero gli fece brontolare lo stomaco talmente forte che Brian lo udì al di sopra dei suoi stessi passi.
«A giudicare da quel rumore sembra che tu sia digiuno da giorni, cazzo...» commentò quest’ultimo quasi casualmente, lanciando un’occhiata eloquente al compagno, il quale distolse lo sguardo nel percepire il familiare calore dell’imbarazzo aggredirgli le guance.
«Guarda che non lo faccio di proposito. Vorrei non avere fame ora, ma...» s’interruppe ed in quell’istante un nuovo gorgoglio si levò dal suo stomaco «... come faccio con questo profumino delizioso in giro per casa...?» concluse, assumendo un’espressione vagamente accusatoria.
«Ah, adesso sarebbe colpa mia?» replicò Brian, appuntandosi irritato le mani sui fianchi, trasformando quella che poteva essere una pacata e spiritosa discussione tra coinquilini in un litigio dai toni un po’ più accesi.
«Non è ancora ora di cena. Perché stai già cucinando?» controbatté Zachary a tono, guadagnandosi un’occhiata torva che lo intimorì un po’.
«Vorresti impedirmi di cucinare perché sei estremamente sensibile all’odore del cibo?» l’aggredì Newman con una scintilla di autentica rabbia ad illuminargli le pupille.
Harrow arretrò di un paio di passi percependo l’ira di lui diffondersi come un’aura maligna nell’aria.
«N-no! Non volevo dire questo...!» si affrettò a dire, cercando di calmarlo.
Il suo stomaco brontolò un’altra volta, inducendo le sue guance a colorarsi di un bel rosso intenso: perché il suo stomaco non riusciva a stare zitto una volta tanto?
Non voleva che Brian si arrabbiasse oltre.
«Ehm... vado di là, è meglio...» concluse, deciso ad allontanarsi dalla cucina prima che l’intenso aroma di crema pasticcera lo vincesse completamente. La congiunzione “Brian Newman” e “pasticceria” dipingeva un’immagine così intrigante nella mente del ragazzo che resistere all’impulso di rimanere lì per assaggiare subito i suoi pasticcini era difficile.
Newman carpì una sottile nota di dispiacere nella sua voce che lo intenerì senza un qualche apparente motivo e lo invogliò a stare vicino al compagno.
Zachary, che si era appena voltato per uscire dalla stanza, avvertì le braccia dell’altro cingergli il torace e trattenerlo, tirandolo a sé.
«B-Brian?» domandò.
Avvertì il suo viso strusciare contro il lato del suo collo lentamente.
«Mh? I pasticcini sono pronti ormai... sei sicuro di non volerne uno?» lo tentò a mezza voce, in tono suadente.
«Ho... già mangiato, r-ricordi?» controbatté debolmente Zachary, a disagio.
«Allora anticipiamo la merenda».
Così dicendo il Newman trascinò verso il tavolo il partner. Con un abile movimento della gamba destra spostò la sedia più vicina e vi lasciò cadere sopra Zachary mentre lui si dirigeva verso il forno.
Spense l’apparecchio e, munito di presine, estrasse il vassoio dall’interno, girandosi a mostrarlo al compagno con un sorriso soddisfatto ad incurvargli le estremità della bocca.
Quest’ultimo fissò i pasticcini ancora privi della morbida crema pasticcera che Brian era così abile a far somigliare a soffici nuvole: erano involucri di impasto friabile con una conca all’interno, dove il cuoco avrebbe successivamente messo crema o cioccolata a seconda delle sue scelte.
Si passò istintivamente la lingua sulle labbra ed il suo gesto non sfuggì allo sguardo attento di Brian, il quale posò il vassoio sul tavolo ed andò a prendere la ciotola contenente la crema che si era già curato di preparare. Prese uno dei pasticcini e, con il cucchiaio adagiato contro il bordo del contenitore, prese una porzione di crema e la adagiò sopra il dolcetto.
Modellò rapidamente la forma della crema in una pallina leggermente appuntita sulla cima, quindi offrì la pastina al compagno.
Zachary rimase leggermente spiazzato dal gesto.
«Posso... davvero?» domandò esitante.
«Se non volessi non te lo starei porgendo, non credi?» replicò in tono retorico l’altro, sorridendogli di sghimbescio «Avanti, mordi» lo esortò, avvicinandogli il pasticcino alla bocca.
A quel punto, Harrow non se lo fece ripetere due volte e, con una voracità non da poco, spalancò la bocca e morse una buona metà della pastina.
Le sue guance passarono lentamente dal leggero rossore che avevano precedentemente assunto ad un bel porpora vivo, segno che stava gradendo particolarmente. La sua espressione si rilassò completamente e le palpebre si chiusero lentamente sugli occhi.
Sembrava volesse concentrare l’attenzione dei suoi sensi solo e soltanto sul sapore di quel dolcetto.
«Allora? Com’è?» indagò Brian, già intuendo dal suo atteggiamento la risposta che gli avrebbe fornito.
La scontata replica non tardò ad arrivare: «È delizioso...!».
Zachary addentò la metà rimasta, masticando con diletto.
«Sono contento che ti sia piaciuto» esclamò soddisfatto Brian, passandogli delicatamente un dito sulle labbra.
«Ti era rimasta della crema» spiegò in risposta allo sguardo confuso che l’altro gli rivolse nel sentirsi toccare la bocca.
«Hai voglia di aiutarmi a sistemare gli altri pasticcini...? Dobbiamo mettere le farciture...» chiese Newman, guardando intensamente l’altro.
«Sì, certo!» asserì Zachary, accompagnando l’affermazione con un vigoroso cenno del capo carico d’entusiasmo «Però... spiegami come si fa, non voglio rovinarli!».
Sapeva bene di non essere un granché ai fornelli e che il suo compagno considerava la pasticceria una vera e propria disciplina artistica. L’ultima cosa che voleva fare era rovinare quelle sue piccole creazioni con la propria goffaggine ed inesperienza.
Brian rise, scompigliandogli affettuosamente i capelli.
«Okay, d’accordo... allora ti spiego...» esclamò, prendendo il partner per mano, alzandolo dalla sedia per condurlo verso i banconi.

pairing: brian/zachary, character: zachary harrow, character: brian newman

Previous post Next post
Up