Titolo: Come un gatto
Fandom:Supernatural
Personaggi: Castiel/Dean Winchester
Rating: SAFE
Parole: 1091
Prompt: Cat!fic della
Notte Bianca del COW-T #4 di
Maridichallenge.
Genere: Slice of life, Fluff
Avvertimenti: AU, Cat!fic (almeno credo)
Note: Avevo intenzione di ricontrollarla e sistemarla, ma per fine febbraio non ce la faccio. Quindi nulla. Magari più avanti. -????-
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.
Da quando Castiel si era trasferito definitivamente a casa di Dean, erano cambiate alcune cose. Prima di tutto l'appartamento sembrava improvvisamente più piccolo, ma questo non era un problema, visto che sembrava aver acquistato luminosità e calore, forse anche perché finalmente c'era qualcuno che si occupava delle faccende domestiche. In più era diventato particolarmente piacevole passarvici il tempo e quindi Dean aveva velocemente perso l'abitudine di mangiare fuori casa e passare le serate al bar. Chi tornava per primo da lavoro cucinava o in caso entrambi facessero tardi, compravano qualcosa dal fastfood non troppo distante da casa - opzione che al biondo piaceva particolarmente, perché lì cucinavano gli hamburger più buoni, succulenti e grassi che la sua lingua avesse mai avuto l'onore di assaporare -. Quando ciò accadeva, o quando ordinavano qualcosa al cinese, cenavano in salotto, davanti al televisore, perché Dean sosteneva che se si doveva trasgredire le regole - quelle sul mangiare sano imposte da Castiel - bisognava farlo in tutto e per tutto, altrimenti non aveva alcun senso, e il moro proprio non riusciva a dire di no in modo sicuro e convincente al proprio ragazzo.
Quella sera avevano avuto entrambi degli imprevisti sul lavoro, quindi Dean, l'ultimo a rientrare, si era fermato a fare scorta di patatine fritte e hamburger. Aprì la porta di casa, poggiò le chiavi sul mobile all'entrata, si tolse scarpe e giacca e quasi fosse uno zombie si diresse il sala, dove si lasciò cadere sul divano, distrutto. Un tenero bacio sulla guancia venne in suo soccorso, cercando di ridargli un po' di forza. Si voltò quel tanto che serviva per poggiare le proprie labbra su quelle del compagno, seduto accanto a lui.
« Bentornato! » Gli sorrise. Sì, avere qualcuno in casa era decisamente piacevole, ancora di più se quel qualcuno era quel ragazzetto dai capelli scuri e gli occhi azzurri.
Mangiarono guardando un film che Castiel aveva fatto partire mentre aspettava che il compagno tornasse a casa, senza seguirlo veramente. Si aggiornarono l'un l'altro riguardo le proprie giornate: la mattinata di Castiel era trascorsa tranquilla, come al solito, mentre il pomeriggio era stato un vero incubo, completamente sommerso da tutti i consigli a cui aveva dovuto prendere parte. Erano quelli i momenti in cui si pentiva di essere diventato un insegnante, ma amava troppo spiegare ed aiutare i giovani ragazzi a crescere, per lasciarsi abbattere dalla parte burocratica del proprio lavoro. Dean era stato veramente impegnato, invece, alla caserma di polizia fin da quando vi aveva messo piede. Anzi, doveva ancora entrare, quando Garth lo aveva affiancato riferendogli tutti gli incarichi che Bobby gli aveva assegnato.Ogni tanto era convinto che quel vecchio burbero lo riempisse di proposito in quel modo di lavoro.
Quando ebbero finito di mangiare, Dean era seduto sul divano con lo sguardo fisso verso il televisore, il quale trasmetteva una delle tante serie televisive che seguiva con costanza. Ce n'era una, in particolare, di cui non perdeva mai nemmeno un episodio, fosse pure potuto cascare il mondo. Castiel, invece, ormai abituato alle stranezze del ragazzo, era sdraiato, i piedi che dondolavano oltre il bracciolo, la testa poggiata sulle gambe del compagno. Con un occhio seguiva anche lui il programma, in modo da poter poi comprendere i commenti che l'altro avrebbe fatto a proposito di ciò che era accaduto, con l'altro leggeva il libro che teneva alzato sopra il proprio volto.
Senza che Dean se ne fosse reso conto, la sua mano destra era scesa sulla testa di Castiel e ne stava accarezzando i capelli. Trovava particolarmente rilassante far scorrere le proprie dita tra quella seta nera, e non era la prima volta che si ritrovatva a compiere un gesto simile, soprattutto in serate come quella, quando era completamente distrutto e aveva solo bisogno di sentirsi calmo e di recuperare le energie mentali perse. Erano tremendamente irresistibili quei capelli. Distolse lo sguardo dal programma e si concentrò sul movimento che la propria mano stava compiendo.
Quei riccioli ribelli erano così fitti che sembrava immergesse le dita in un liquido nero.
Si fermò qualche secondo, per osservare attentamente quella piccola magia che sembrava risucchiargli la mano. Nello stesso momento in cui interroppue le carezze sulla testa del compagno, la stanza parve diventare improvvisamente silenziosa, nonostante il continuo chiacchiericcio proveniente dal televisore. Aveva le orecchie vuote come se un rumore costante, di sottofondo, fosse appena cessato. Si guardò attorno, cercando un indizio che gli indicassse sia la fonte che la natura del suono. Non c'era niente, però, e la strada era troppo distante perché potesse giungere qualcosa, oltre al fatto che a quell'ora, in quella zone, era difficile che qualcuno uscisse di casa. Alzò le spalle, probabilmente si era immaginato tutto. Riprese a giocare con quei capelli ed eccolo, ora lo sentiva chiaramente, quel suono era ricominciato, e- Proveniva da Castiel. Stava inconsapevolmente facendo le fusa, e la cosa era inaspettatamente adorabile. Si abbasò, per potergli posare un bacio sulla fronte, visto che la bocca era impossibile da raggiungere a causa del libro che la nascondeva. Quando risollevò il capo, notò che l'altro aveva smesso di leggere e lo stava osservando con uno sguardo interrogativo.
« Stavi facendo le fusa. » Spiegò con molto semplicità, tenendo gli occhi fissi in quelli azzurrissimi dell'altro.
« Impossibile. »
« Ti assicuro che era proprio così! »
Castiel posò il volume sul pavimento, con la copertina rivolta verso l'alto per evitare di perdere il segno, e si tirò su a sedere. Poi, a quattro zampe, gattonò verso di lui. Dean non sapeva se concentrarsi sul fantastico movimento che le sue scapole stavano facendo o continuare a fissare il suo volto, cercando di capire cosa esattamente aveva intenzione di fare. Una volta avvicinatosi a sufficienza Castiel lo osservò da sotto le lunghe ciglia, prima di avvicinarsi al suo collo e di annusarlo.
« Meow. » Bisbigliò lascivo.
« Pensavo non volessi sembrare un gatto. » Rispose con tono divertito, cercando di spostarsi per poterlo guardare nuovamente in volto.
« Meow! » Un verso a metà tra una negazione e il contrariato per l'allontanamento che era appena avvenuto. Fece un altro passo, poggiando una mano sul ginocchio del biondo, e si riavvicinò al suo collo, contro il quale iniziò a sfrofinare il naso, per poi salire verso la guancia. Qui posò un veloce bacio, prima di ricominciare a strusciare la propria guancia contro quella di Dean. Questo si voltò per dargli un bacio in bocca, al quale Castiel rispose facendo nuovamente le fusa.
« Ah, è così? » Disse prima di alzarsi in piedi, sollevare il compagno e caricarselo sulle spalle, per poi portarlo in camera da letto.