HEROES - "While Your Lips Are Still Red" (Sylar/OFC) [3/3]
Titolo: While Your Lips Are Still Red
Series: While Your Lips Are Still Red
Parte: 3/3
Fandom: Heroes
Personaggi: Gabriel 'Sylar' Gray, OFC
Pairing: Gabriel/OFC
Rating: PG15 (violenza, sangue)
Parole: 300 (W)
Prompts: Vuoto @ fanfic_italia
Warnings: Tripla drabble, AU, Angst
Riassunto: Passarono i giorni, le settimane e tutta l'estate.
Note.
1. Allura, non betata ma dovrebbe essere tutto okay.
2. Scritta per il Chocolate Trilogy Fest per il prompt vuoto QUI su fanfic_italia.
3. Scritta pure per il prompt blu per fanfic100_ita { tabella}
4. Titolo scippato all'omonima canzone dei Nightwish.
5. Questa ultima parte è settata in un periodo un po' vago, ma comunque dopo la trasformazione in Sylar, diciamo.
6. Schedina del Fest. E siccome la trilogia è completa, il mio bannerino *___*
While Your Lips Are Still Red
- 3 -
Parte 1 | Parte 2 | Parte 3
Non era così che l'aveva immaginato. Passarono i giorni, le settimane e tutta l'estate. Pensava a lei ogni dannato secondo ed era persino arrivato a convincersi che era stata tutta una sua personalissima e patetica invenzione: un malato prodotto della sua sterminata e malata fantasia.
L'autunno si portò via quel ricordo sfocato annegato nella cascata dorata del sole, l'inverno cicatrizzò quella ferita: un altro segno sbiadito che andava macchiando la sua pelle martoriata da infinite delusioni.
Gabriel ci era abituato, e in fin dei conti non gli interessava: ogni cicatrice lo rendeva più speciale, lo rendeva migliore, lo rendeva unico. Il pensiero riusciva a farlo stare meglio. Convincersene, lo sapeva bene, diventò man mano più semplice.
L'ennesima supplica lo riportò bruscamente alla realtà: lasciò scivolare lo sguardo su di lei.
Gemeva e si contorceva ai suoi piedi in preda alle sofferenze più atroci: era abitudine. Non gli procurò piacere, né dispiacere. Soltanto un vago e sbiadito risentimento che era capace di soffocare in pochi istanti. Un sorriso sprezzante si portò via quell'insignificante accenno di rimorso.
Qualche attimo e quel potere sarebbe stato suo. Suo.
L'euforia del pensiero lo portò ad accelerare i tempi: il sangue le colava sulla fronte scoperchiata, vischioso e pigro, tracciando una scia carminia che andava perdendosi nel colletto della camicia bianca che indossava.
Esalò l'ultimo sospiro riaprendo a fatica gli occhi: magnifiche pozze d'oro blu che lo fissarono in una muta e disperata accusa.
Sylar si irrigidì bruscamente. Il cranio della donna si spaccò in due, cadendo a terra con uno scalpiccio sinistro.
Soltanto allora notò i lunghi boccoli biondi striati di sangue, labbra perfette che si tingevano lentamente di viola.
Riabbassò il braccio.
Già sapeva che quella nuova esaltante abilità appena conquistata non l'avrebbe fatto sentire meno vuoto.
Una nuova orrenda ferita lo squarciò. Stavolta più in profondità delle altre.
Doveva essere solo un orrendo, macabro scherzo.
Series: While Your Lips Are Still Red
Parte: 3/3
Fandom: Heroes
Personaggi: Gabriel 'Sylar' Gray, OFC
Pairing: Gabriel/OFC
Rating: PG15 (violenza, sangue)
Parole: 300 (W)
Prompts: Vuoto @ fanfic_italia
Warnings: Tripla drabble, AU, Angst
Riassunto: Passarono i giorni, le settimane e tutta l'estate.
Note.
1. Allura, non betata ma dovrebbe essere tutto okay.
2. Scritta per il Chocolate Trilogy Fest per il prompt vuoto QUI su fanfic_italia.
3. Scritta pure per il prompt blu per fanfic100_ita { tabella}
4. Titolo scippato all'omonima canzone dei Nightwish.
5. Questa ultima parte è settata in un periodo un po' vago, ma comunque dopo la trasformazione in Sylar, diciamo.
6. Schedina del Fest. E siccome la trilogia è completa, il mio bannerino *___*
While Your Lips Are Still Red
- 3 -
Parte 1 | Parte 2 | Parte 3
Non era così che l'aveva immaginato. Passarono i giorni, le settimane e tutta l'estate. Pensava a lei ogni dannato secondo ed era persino arrivato a convincersi che era stata tutta una sua personalissima e patetica invenzione: un malato prodotto della sua sterminata e malata fantasia.
L'autunno si portò via quel ricordo sfocato annegato nella cascata dorata del sole, l'inverno cicatrizzò quella ferita: un altro segno sbiadito che andava macchiando la sua pelle martoriata da infinite delusioni.
Gabriel ci era abituato, e in fin dei conti non gli interessava: ogni cicatrice lo rendeva più speciale, lo rendeva migliore, lo rendeva unico. Il pensiero riusciva a farlo stare meglio. Convincersene, lo sapeva bene, diventò man mano più semplice.
L'ennesima supplica lo riportò bruscamente alla realtà: lasciò scivolare lo sguardo su di lei.
Gemeva e si contorceva ai suoi piedi in preda alle sofferenze più atroci: era abitudine. Non gli procurò piacere, né dispiacere. Soltanto un vago e sbiadito risentimento che era capace di soffocare in pochi istanti. Un sorriso sprezzante si portò via quell'insignificante accenno di rimorso.
Qualche attimo e quel potere sarebbe stato suo. Suo.
L'euforia del pensiero lo portò ad accelerare i tempi: il sangue le colava sulla fronte scoperchiata, vischioso e pigro, tracciando una scia carminia che andava perdendosi nel colletto della camicia bianca che indossava.
Esalò l'ultimo sospiro riaprendo a fatica gli occhi: magnifiche pozze d'oro blu che lo fissarono in una muta e disperata accusa.
Sylar si irrigidì bruscamente. Il cranio della donna si spaccò in due, cadendo a terra con uno scalpiccio sinistro.
Soltanto allora notò i lunghi boccoli biondi striati di sangue, labbra perfette che si tingevano lentamente di viola.
Riabbassò il braccio.
Già sapeva che quella nuova esaltante abilità appena conquistata non l'avrebbe fatto sentire meno vuoto.
Una nuova orrenda ferita lo squarciò. Stavolta più in profondità delle altre.
Doveva essere solo un orrendo, macabro scherzo.