Harry Potter and the Deathly Hallows [recensione, parte Due]

Aug 07, 2007 14:23



Attenzione: Il post seguente contiene ENORMI spoiler di 'Harry Potter and the Deathly Hollows'; alcune parti del libro sono raccontate nei minimi dettagli e, inoltre, il tutto è condito dalle mie impressioni e dai miei pareri personali. Quindi, se pensate che qualunque di queste cose possa disturbarvi, non leggete.
Siete stati avvisati.

< Indice >

Epilogo
Ebbene, l’epilogo del libro merita un paragrafo a parte, tutto per lui, visto che ci sono così tante cose da dire su quelle scarse cinque pagine.
Prima fra tutte: il fenomeno Fangirl. Qui si mostra più acuto che in tutto il resto del libro, pare quasi che la Signora Autrice sia stata sotto l’effetto di qualche allucinogeno mentre lo scriveva.
Non solo, infatti, l’epilogo è stupido di suo, ma non è nemmeno un vero epilogo. Non aggiunge niente alla trama, dice semplicemente cose che sappiamo già o potevamo intuire: matrimonio felice tra Harry e Ginny e tra Ron e Hermione, i loro figli che vanno ad Hogwarts e che tutto va bene.
L’unica aggiunta vera e propria sono i nomi terribili di questi poveri bambini, Draco stempiato (pietà per i Malfoy, pietà!) e Neville che insegna Erbologia (beh, grazie tante, novità davvero grandiosa e ORIGINALE).
E questo ci riporta alla seconda fondamentale cosa che devo sottolineare: i nomi, I NOMI! Dire terribili è davvero poco, non rende giustizia. ‘James’ e ‘Lily’ sono nomi da fandom, capite? Noi chiamiamo i figli di Harry Potter ‘James’ e ‘Lily’, noi nelle nostre fanfiction. Anzi, a volte ci inventiamo persino dei nomi migliori, più originali e, di certo, non facciamo accostamenti tanto pessimi quanto Albus Severus. No, ma dico, ripetete con me: Albus Severus. Non notate quanto… ehm, faccia SCHIFO? La Rowling, evidentemente, non l’ha mai pronunciato ad alta voce, perché altrimenti - spero! - le sue orecchie si sarebbero ribellate e avrebbero urlato di dolore.
O, ancora, parliamo del figlio di Draco. A parte che l’identità di sua moglie resta ignota (e Pansy, qui accanto a me, si agita e sta per avere una crisi di nervi, visto che potrebbe persino essere Hannah Abbott), Draco chiama suo figlio Scorpius. Proviamo a ripetere anche questo ad alta voce: Scorpius. Non notate come anche questo faccia, diciamo, SCHIFO-SCHIFO? E poi perché, per l’amor del cielo, un nome così forzatamente da cattivo? Che ha fatto di male, questo povero bambino, alla tenera età di undici anni?
A proposito di ciò, voglio sottolineare un’altra coincidenza. Facendo un giro nel fandom su LJ, ho notato che hanno già cominciato a slashare Albus Severus e Scorpius. Beh, ok, io non approvo, ma ognuno è libero di fare quello che vuole; fatto sta che la sigla di questa nuova coppia è AS/S. Ora: provate a togliere la sbarretta e guardate cosa viene fuori (e grazie 
zuccheroamaroper avermelo fatto notare): ASS. E sappiamo tutti cosa ‘ass’ voglia dire, tradotto in italiano, vero?
Non è forse un segno, questo?! Oh, sì, lo è eccome. E sarebbe solo stato tanto carino se la Row si fosse impegnata perché certe cose non si verificassero.
Voglio dire, siamo davanti alla donna che, nonostante tutti i suoi difetti, ha trovato nomi bellissimi per i propri personaggi (Bellatrix, Regulus, Narcissa, Lucius, Sirius, Theodore!); perché, dunque, per quale assurdo e inconcepibile motivo, non si è impegnata allo stesso modo per i nomi della nuova generazione? Sarebbe stato originale, magari anche divertente, e, soprattutto, avrebbe potuto dare all’epilogo quel tocco in più che NON ha. Invece non l’ha fatto e l’unica risposta che mi viene in mente è: perché voleva SBRIGARSI a finire. E questo è agghiacciante, sì, lo so. Agghiacciante.
Tornando all’epilogo, comunque. Come ho già detto, quelle poche pagine non aggiungono nulla alla trama, ma sono solo un insieme scontato e chiaramente evitabile di sciocchezze, tra l’altro, rese malissimo.
Vediamo, per esempio, comparire Ted Lupin (che non avrà MAI un diminutivo, per me) al binario nove e tre quarti, nonostante abbia diciannove anni. Cosa cavolo ci fa là, allora? Dovrebbe essere fuori da Hogwarts da un po’ e, invece, non ha niente di meglio da fare che andarsene alla stazione a fare porcherie con Victoire (che, tra l’altro, si può solo intuire di chi sia figlia, perché lì non c’è scritto).
Non è un po’ assurdo, tutto ciò?
Una cosa, però, mi è piaciuta: il saluto di Draco. Mi ha fatto in qualche modo tenerezza vedere Draco Malfoy fare un gesto di saluto a Harry, Ron e Hermione. Certo, sarebbe stato più credibile e anche più carino se si fosse avvicinato e avessero ripreso uno dei soliti scambi di battute al vetriolo in ricordo dei vecchi tempi. Ma, a quel punto, Draco sarebbe andato troppo IC e questo doveva essere evitato, giusto? Invece, capite, farlo allontanare neanche fosse di fronte ad un drago continuava a rendere l’idea di mammoletta che la Rowling ha sostenuto per tutto il libro.
Ribadisco, ancora una volta - l’ultima, lo prometto -, quanto l’epilogo sia banale:
-          ci troviamo un James Harry Potter che è identico fisicamente a Harry e, in più, ha gli occhi castani. Esattamente come il James Potter originale, in pratica;
-          una Lily (Ginevra?) Potter che, tu guarda un po’!, ha i capelli rossi;
-          un Albus Severus (ribrezzo!) e uno Scorpius (ancora ribrezzo!) che sono la coppia spiccicata dei loro padri. E piacere che già li slashano, allora!
-          E, in più, un Draco Malfoy stempiato, cosa che non c’entra molto con la banalità, ma è un indiscutibile segno di quanto la Row odi questo personaggio. Era proprio necessaria quella sciocca precisazione? Mah.

fandom: harry potter, me, recensione: hp & the deathly hallows, chiacchiere

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