Harry Potter and the Deathly Hallows [recensione, parte Tre]

Aug 09, 2007 14:34


Attenzione: Il post seguente contiene ENORMI spoiler di 'Harry Potter and the Deathly Hollows'; alcune parti del libro sono raccontate nei minimi dettagli e, inoltre, il tutto è condito dalle mie impressioni e dai miei pareri personali. Quindi, se pensate che qualunque di queste cose possa disturbarvi, non leggete.
Siete stati avvisati.

< Indice >

Le Morti
Bene, siamo davvero alle noti dolenti, adesso.
Da sempre, fin dal lontano quarto libro, la Rowling ha sempre avuto la cattiva abitudine di buttare morti - scusate di nuovo il linguaggio, ma non posso farne a meno - a cazzo. Facciamo un breve cenno a Cedric, un altro breve a Sirius, tanto per citarne qualcuno.
Tuttavia, ciò che accadeva precedentemente, era in qualche modo accettabile: le morti, per quanto terribili, venivano spiegate, raccontate, le loro conseguenze mostrate. Harry si è ucciso di seghe mentali per anni su Cedric e Sirius, ad esempio, e questo, in qualche modo, ha reso loro giustizia.
Nel settimo libro, invece, le morti sono dei semplici accenni, si concludono in una frase o poco più e, soprattutto, non c’è alcun misero cenno alle conseguenze, al dolore che comportano. Sembrano, insomma, estratte a caso o causate per fare numero. Tra l’altro, poco prima dell’uscita del libro, avevo letto un’intervista in cui la Row diceva che non sarebbe stato un bagno di sangue, ma ci sarebbero state più di due morti. Ebbene, io ne ho contate quattordici. E questo, per l’amor del cielo, mi sembra un bagno di sangue. Gratuito, tra l’altro.

-          Edvige: tralasciando i discorsi a doppio senso (“Oh no! È morto l’uccello di Potter!”), cos’ha fatto di male questa povera creatura per morire in un modo così barbarico? Tra l’altro, che crudeltà!, Harry ci aveva appena litigato. Non è una bella cosa da fare.
Nella chat che la Row ha tenuto, ha spiegato che la perdita di Edvige ha il significato di perdita di innocenza, che la civetta, tutto sommato, rappresentava l’infanzia di Harry. È dunque una morte simbolica? Mah, se lo dice lei.
-          Alastor “Mad-Eye” Moody: e lui?! Cos’ha fatto di male il nostro Malocchio? Ma va bene, certo, qualcuno dell’Ordine doveva lasciarci le penne e, a conti fatti, meglio lui che qualcun altro. Da notare, comunque, che la sua morte - che è sempre quella di un personaggio secondario, eh! - sia stata molto più enfatizzata e analizzata di quella di tanti altri.
-          Rufus Scrimgeour: sarò estremamente sincera: morto o no, non me ne frega nulla. A parte che, in punto di morte, si è rivelato una persona migliore di quanto abbia fatto in vita. E questo, tutto sommato, non è male, visto che ha portato ad una rivalutazione del personaggio. Piuttosto inutile, in realtà, ma è sempre bello per i cuori di panna sapere certe cose.
Al di là di ciò, mi chiedo perché non abbia dato a Harry la spada di Grifondoro, visto che ci teneva così tanto a vederlo trionfare. Mah, i misteri della vita.
-          Ted Tonks: oh, questo mi è dispiaciuto tanto. Ero così contenta, ma così contenta, di aver visto i coniugi Tonks (che sono fantastici, al contrario della figlia) ed ecco che Ted muore. Ho pensato di portar sfiga, sul serio. Tra l’altro, viene da chiedersi perché Ted - un mago adulto - sia morto e Dean - un ragazzino - no. Eh, ma qui penso entri in gioco la Somma Volontà dell’Autrice (Gary Stu, Gary Stu, Gary Stu!) che fa tutto quello che le pare, senza alcun senso logico. Perfetto.
Però io ci sono rimasta male, ecco.
-          Dobby: posso confessare di aver pianto come una scema sulla scritta: “Here lies Dobby, a Free Elf”? Beh, l’ho fatto, anche se, più o meno, era una morte che mi aspettavo. Bisogna di nuovo sottolineare, però, che alla morte di Dobby è stato dedicato più spazio che a quella di altri personaggi. Ok, era importante per Harry quanto volete, ma resta irritante, parecchio irritante.
-          Peter Minus: io non amo questo personaggio, anzi è forse quello che odio di più in tutta la saga (subito seguito da Tonks, chiaro), però una cosa devo dirla: che cavolo di morte è, quella?! La mano d’argento che si rivolta contro di lui? Ma ha senso?! Faceva solo ridere, alla fine. E questo va a dare credito alla mia idea che la Row detesti i Malandrini. Che le hanno fatto di male da non poter avere nemmeno una morte onorevole?
Tra l’altro, per quanto riguarda Peter, si era data tanta di quella importanza al fatto che avesse un debito con Harry che pensavo chissà cosa avrebbe comportato. E, invece, nulla, solo questa sciocca e irrilevante morte. Di nuovo: mah.
-          Vincent Tiger e Colin Canon: li metto insieme perché, beh, non c’è molto da dire né di uno né dell’altro. Hanno così poca rilevanza, queste due morti, da chiedersi perché sono avvenute. Tiger, almeno, fa un qualche effetto su Draco, ma di Colin importa a qualcuno? A me non sembra. Ed è un peccato, perché questo povero ragazzino è morto per l’ammirazione che prova per Harry Potter. È triste, vero?
Tra l’altro, prima di morire, Tiger diventa una sorta di crudele e spietata creatura che, con immensa sorpresa dei lettori, sembra dotato di un qualche cervello. Arriva addirittura a zittire Draco e sembra diventare lui il cattivone dei Serpeverde. Che cosa stupida. Davvero stupida. Non mi è piaciuta, si era capito?
-          Tonks: attenzione, ora sarò molto infantile: ah-ah, ti sta bene, ti sta bene, ti sta bene! Così impari a mettere le mani su Remus e ad andare sventolando la fede ai quattro venti. Stupida donnetta.
Ok, ehm, al di là delle mie opinioni personali: che morte idiota, anche lei. Nemmeno si sa cosa le succede (nella chat, la Row ha precisato che viene uccisa da Bellatrix - che d’ora in poi, sarà detta Terminator) e, in più, ci ritroviamo di fronte ad uno degli esempi di crudeltà e sadismo della Rowling. Tonks ha appena avuto un figlio! Un figlio che, a solo qualche mese dalla nascita, già si ritrova orfano. Io la odio e penso che quel bambino non sarebbe mai dovuto esserci, ma, insomma!, che cattiveria. Sadica, sadica Rowling.
-          Bellatrix: c’è una cosa che, sostanzialmente, non sono riuscita a digerire della morte di Bellatrix: il ghigno che le compare sul volto poco prima che Molly la colpisca e la stupida, cattiva e infima associazione che Harry - e nomino lui, ma è come se dicessi la Row - fa con il sorriso di Sirius. Ripeto, è una frase cattiva, scritta con leggerezza, che riporta alla mente la terribile morte di Sirius nel modo peggiore e in un momento in cui, davvero, non ci stava.
Tra l’altro, con che coraggio mettere sullo stesso piano Sirius e Bellatrix? D’accordo, sono cugini e, d’accordo, Sirius non è uno stinco di santo, lo sappiamo bene, ma non è certo al livello di Bellatrix! Ha fatto male, quella frase, un’altra delle tante ferite gratuite che la Signora Autrice ha pensato bene di rifilarci a sorpresa.
Un altro esempio, insomma, dell’odio della Rowling per Sirius. Grandioso.
-          Voldemort: che il Signore Oscuro mi perdoni, ma che morte da idiota! Non tanto per il modo in cui è avvenuta, ma, piuttosto, per la figura che il Lord ci fa prima. Insomma, l’uomo che a diciassette anni ha creato gli Horcruxes si ritrova ad aver compiuto così tanti errori? Va bene la vecchiaia che avanza, ma andiamo! E poi, Harry che gli fa la paternale è una cosa davvero insopportabile. Davvero una mancanza di rispetto tutto questo.
Tuttavia, mi è piaciuto il fatto che, uno dei principali errori, sia stato non riconoscere l’amore di Piton. È una cosa triste, se ci pensate, e Voldemort mi ha fatto un po’ pena, in quel punto.
-          Piton: il mio rapporto con Severus è stato molto conflittuale, durante i sette libri, e, ancora adesso, posso dire che sia un personaggio davvero difficile da interpretare, per me. Però ho pianto, come una scema, di fronte alla sua morte. Tralasciando che essere morso da Nagini non sia un modo onorevole di morire per un uomo del genere, tralasciando che viene lasciato a dissanguarsi sul pavimento della Stamberga Strillante e nemmeno viene recuperato quando Voldemort muore, mi ha sconvolta davvero. Il modo in cui Harry gli si avvicina, Severus che soffre e quella sua ultima frase, “Look… at… me…”, mi hanno distrutta.
E poi, tutti i ricordi di Piton nel Pensatoio che mostrano ciò che realmente era.
Insomma, quei capitoli sono tutti molto tristi e, probabilmente, è stata la morte che la Rowling ha gestito meglio.
Per dirla tutta, gli hints Severus/Lily forse sono un po’ troppi e troppo improvvisi (sanno un po’ di fanfiction anche questi, tanto per intenderci) e la reazione di Harry è poco da Harry, ma, nonostante ciò, credo che il capitolo “The Prince’s Tale” sia uno dei più belli del libro.
-          Remus: dirò poco di lui, davvero poco. Penso di poterla tutto sommato accettare, la sua morte, per la storia dei ‘Malandrini riuniti’ e del ‘cerchio che si chiude’. È giusto, da un certo punto di vista.
Però, che diamine, non così! Senza una mezza parola, senza nemmeno far sapere esplicitamente chi l’abbia ucciso, senza che quell’imbecille di Harry dica qualcosa su di lui. Mi ritrovo a dire quasi senza più dubbi, ormai, che la Rowling odia con tutto il cuore i Malandrini, non ha rispetto per loro. Li ha distrutti e non ha nemmeno speso due parole per onorarli come si deve. È così triste.
Un po’ va a rimediare la scena nel capitolo “The forest again”, in cui è splendido vedere Sirius e Remus giovani e felici e Harry che sembra tornato piccolo e in cerca di sicurezze. È, sì, una delle scene più belle, senza dubbio. E il piccolo dialogo tra Harry e James (“You’ll stay with me?” “Until the very end”) ha definitivamente distrutto il mio cuore di panna in mille piccoli pezzi.
-          Fred: è ancora difficile parlarne, per me, ci credete? La morte di Fred è quella che mi ha scosso più di tutte, mi ha fatto davvero stare male e fatto sentire tanta di quella rabbia per la Signora Autrice. Ok, analizziamo la scena: innanzitutto, Fred Weasley, e sottolineo Fred Weasley, muore per un’esplosione, una stupida esplosione che non si capisce nemmeno da dove arriva. Muore subito dopo aver ritrovato il proprio fratello, muore mentre sta facendo una battuta delle sue. Non trovate anche voi che sia atroce? Non dico che la Row non gli renda giustizia, poiché è forse la morte (considerando solo quelle della battaglia finale, intendo) a cui più dà tempo di essere assorbita; il periodo con cui inizia il capitolo trentadue, “The Elder Wand”, per esempio, ferma la scena e lascia che ciò che è avvenuto sedimenti nel lettore. Quindi, stilisticamente parlando, non credo ci sia nulla da dire.
Il punto è: perché? Perché, tra tutti i personaggi, tra tutti i Weasley persino, proprio Fred? La sua morte, in fin dei conti, è inutile, è solo una vittima della battaglia con la funzione di fare atmosfera (magari anche numero), quindi perché LUI? Mi chiedo, davvero, con quale logica e, soprattutto, con quale sensibilità, la Rowling abbia potuto fare questo. E non sto parlando del dolore nei fans, perché quello, più o meno, ci sarebbe stato anche per altri, ma mi riferisco proprio al dolore che ha dato ai suoi stessi personaggi e che, ovviamente, non è stato analizzato. La Rowling si è dimostrata superficiale e menefreghista, senza dubbio. Ha fatto una scelta pessima, senza essersi soffermata a pensare alle conseguenze. George, parlo di lui. Come deve essere perdere il proprio gemello? Come?! Mi piacerebbe tanto sapere se la Signora Autrice se l’è chiesto e, nel caso, come si è risposta.
Quello che ho visto in queste scene del libro è solo tanto dolore gratuito, distribuito nemmeno fossero cioccolate. Perché, avanti!, Harry Potter è ancora un libro per bambini, no? E allora perché, perché, metterci tutto questo male?
Sadismo, menefreghismo, superficialità, idiozia. Tutto qua.
E potrebbe anche evitare di dire, nella chat, “George non supererà mai la morte di Fred”. Beh, grazie! Fino qua ci arrivavo anche io e mi chiedo, proprio per questo, perché tu autrice avresti fatto una cosa del genere comunque.
Ma suvvia, è bello, bellissimo, fare le cose - sarò punita per questo linguaggio - a cazzo. Soprattutto quando si sta scrivendo l’ultimo libro di una saga durata tutti questi anni. Prendete esempio da J. K., provateci anche voi!

EDIT - della serie ‘se non faccio disastri non sono contenta’: Come mi ha fatto notare 
sourcream_onion(grazie, grazie, infinite grazie), le morti, in realtà, sono sedici. Sì, ho purtroppo dimenticato Charity Burbage e Nagini. E, se proprio dovessimo fare i pignoli, bisognerebbe contare anche Grindelwald, Gregorovitch e Bathilda Bagshot, quindi sarebbero diciannove.
Non ho molto da dire, perché si tratta di personaggi più che secondari, ‘comparse’, diciamo così. Per quanto riguarda Nagini, invece, era chiaro che sarebbe morto già dal sesto libro. Resta pur sempre un Horcrux, benché animale. Tra l’altro, ho apprezzato particolarmente Neville quando l’ha ucciso (e ho odiato il serpente per quello che aveva fatto a Snape, anche se, povero, eseguiva solo ordini) e quindi non ho sofferto molto.
Il punto, comunque, è: con diciannove morti, siamo proprio sicuri di non dover considerare questo libro un bagno di sangue? E, cavoli, se lo fosse stato?! Avremmo avuto uno sterminio di massa, visto il sadismo gratuito della Row.
Che bellezza. Tutto ciò è così incoraggiante.

fandom: harry potter, me, recensione: hp & the deathly hallows, chiacchiere

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