Characters: Tom Hiddleston; Robert Downey Jr.; Chris Hemsworth; Jude Law (nominated);
Pairing: ChrisxTom {hidddlesworth}; RobertxJude {RDJude};
Rating: PG-14
Genre: Slice of life
Warning: Slash; au {hogwarts!verse};
Prompt: [QUALSIASI] Hogwarts!AU
Word: 1.089
Disclaimers: Gli attori appartengono a loro stessi.
L'ambientazione di Harry Potter appartiene a J.K. Rowling
Scritta per il prompt Avventura di The Pirates @
fiumidiparole Tom intervalla con pazienza lo sguardo tra il libro di pozioni aperto davanti a sé, il broncio infantile di Robert e la piuma d'oca nella sua mano che viene agitata senza cura, spargendo inchiostro ovunque sul tavolo della biblioteca. Inizia a pentirsi di aver accettato di studiare con il serpeverde, a così breve distanza dagli esami, quando è chiaro che Downey non abbia alcuna intenzione di infilare il naso tra pagine che odorano di umido e che spiegano come creare una pozione per far crescere i capelli. Gli bastano quelli che ha per passare ore davanti allo specchio del dormitorio maschile a sistemarseli e assicurarsi di essere ancora il ragazzo più desiderabile della Casata verde-argento; non che a Tom importi qualcosa dei suoi riti mattutini, preferirebbe studiare ora come ora, ma l'occhiata invadente di Robert sembra urlare "Hiddleston, guardami. Guardami. Guarda me, mica il libro. Smetti di essere così ligio allo studio, sei un grifondoro, dovresti fare cose stupide come i tuoi compagni! Perché vuoi farmi morire di noia?" e presto sarà costretto a capitolare.
Finire di leggere quell'unica pagina si dimostra impossibile e, alla fine, lascia perdere. Lo richiude, porta i gomiti sul tavolo e incrocia le lunghe dita al di sotto di un sorriso gentile.
«Come posso aiutarti, Downey?» chiede educato; così britannico, pensa Robert, che, alle volte - troppo spesso, in realtà - ha nostalgia di casa, del caos della sua New York e dell'odore di marijuana fumata in soffitta, insieme a suo padre.
«La domanda giusta, Tom, è come posso aiutarti io.» non si è mai fatto problemi nel dare confidenza al prossimo e con il grifondoro gli è riuscito facile fin da subito.
«Suppongo che il tuo aiuto non abbia niente a che fare con il compito di pozioni, vero?»
«Nah, quello sarà una passeggiata, vedrai.»
«Facile per te, dirlo.»
Robert abbandona la propria piuma, si alza e in passi lenti aggira il tavolo, per trovarsi accanto a Tom, con il fianco che preme al bordo del tavolo e la mano che trova la spalla del ragazzo.
«Ti assicuro che puoi farcela anche tu. Ripeti con me: Quello sarà una passeggiata.» Avere la battuta sempre pronta è una delle sue troppe qualità.
«Quello sarà una passeggiata.» Tom acconsente a stare al suo gioco, con quella punta di curiosità che gli si legge anche negli occhi azzurri e che Robert deve aver scorto dal momento in cui si è seduto al suo tavolo. L'americano non è solo furbo, ma è anche dotato di una spiccata intelligenza che gli ha sempre fatto comodo, riducendo alla metà i suoi sforzi nello studio e lasciandogli tutto il tempo di insinuarsi nella vita - scolastica e non - degli altri ragazzi.
«Bravo ragazzo. E ora parliamo di cose importanti.» c'è una casualità del tutto costruita nel ruotare del corpo, nel movimento del braccio sinistro che circonda le spalle di Tom e in quello della mano destra che recupera il suo libro di pozioni, spingendolo via, allontanando ogni ripensamento ed ogni via di fuga, dal ragazzo inglese. Avere un paio di anni in più di lui ed una spilla da prefetto appuntata al petto lo fa sentire importante. «Hai già recuperato i preservativi per la tua prima notte di passione con Chris?» eccola, la domanda da un milione di galeoni «Non lasciare fare a lui, che quello è australiano.»
Una parte di Tom, quella più realista, ha immaginato fin da subito che il discorso si sarebbe spostato su uno dei territori preferiti di Robert: sesso, alcol, fumo o Jude, sebbene quest'ultimo esca fuori molto più raramente rispetto ai primi tre.
Guarda afflitto il libro di pozioni, cercando in quello la forza di affrontare il prefetto. Non è abituato a farlo da solo e sospetta che l'altro abbia aspettato volutamente che lasciasse Chris in dormitorio, per metterlo con le spalle al muro e riempirlo della sua saggezza senza tatto, totalmente newyorkese.
«E, di grazia, cosa c'entra la sua nazionalità?» si sforza di chiedere, elegante nel sorvolare su tutto il resto.
«C'mon, lo sai cosa dicono degli australiani!»
«Ehm, veramente no.»
«Mhm.» Robert lo guarda a lungo, studiando la sua figura snella e tornando ai suoi occhi azzurri «Vergine, carino ed ingenuo. Se non fossi già impegnato, ci proverei io con te.»
Tom deglutisce in silenzio, ma lo sguardo del serpeverde segue il movimento del pomo d'Adamo che sale e scende lungo il collo sottile - lo ha messo in imbarazzo, lo sa e se ne compiace. Potrebbe stare a lungo a gongolare intimamente e ammirare il rossore comparso sulle guance del grifondoro, ma il più giovane possiede un'invidiabile capacità di recupero; gli basta un colpo di tosse per riprendersi e, l'attimo dopo, il sorriso si sta distendendo sulle labbra sottili, quieto. Intaccabile. E perchè no, ammette Robert, anche sensuale.
«Accetto il complimento, ma per il resto, sei sicuro di avermi valutato con attenzione?»
«You little shit! Quindi tu e il biondino... quando? Chi altri lo sa? Perché nessuno me l'ha raccontato? E perchè non me l'hai detto prima, avrei potuto darti delle dritte sulle posizioni migliori! Oh, sai che esiste una pozione per mantenere l'erezione più a lungo, ha un malsano colore blu, ma dev'essere una peculiarità di questo genere di cose, chiedi ai babbani, e-»
«Sono...» Tom vacilla nel tentativo di fermarlo, ma ancora una volta non può permettere di farsi vincere dall'imbarazzo; forse è il suo sangue rosso-oro a parlare per lui, oppure la sua attrazione per il teatro babbano che fin da piccolo lo ha iniziato alla recitazione - dev'essere per quello che la sua pronuncia degli incanti e i movimenti della bacchetta sono sempre perfetti, in fondo si tratta sempre di recitare una formula. «Sono a posto così, davvero. Ti ringrazio.»
Con una risata maliziosa Robert finalmente si rialza da lui, giusto in tempo per notare l'avanzare di Chris, impegnato a slacciarsi la cravatta dai colori della casata. Scocca un occhiolino complice verso l'inglese, per poi rivolgere una pacca pesante alla schiena del più alto, che li ha ormai raggiunti.
«Mi raccomando, non stancarlo troppo, Stallone, o, domani, non avrai da chi copiare durante il compito.» l'allusione funge anche da saluto per entrambi e, quando la figura di Robert sparisce oltre le porte della biblioteca, Tom tira un sospiro di sollievo. Poteva andare peggio, crede, anche se lo sguardo languido con cui Chris ha iniziato a fissarlo sembra suggerirgli che non sia ancora finita.
L'australiano si china su di lui, per rubargli un bacio.
«Ti stava dando consigli sessuali, vero?» gli chiede, respirando contro la sua bocca.
«Già.»
«Qualcosa di interessante che possiamo provare?»
Ancora una volta, quella parte razionale e realista di Tom gli sussurra che avrebbe dovuto aspettarselo.
Sospira e scuote il capo.
Americani.
Note: Ho sprecato più tempo a decidermi sulle coppie slash che volevo, che sulle casate di appartenenza, con il rischio di poter essere stata un po' troppo precipitosa, ma who cares. Per chi se lo sta chiedendo, nope, non sono una fan della copia Downey/Evans, a Chris preferisco Jude Law, da qui la scelta di mettere lui in coppia con Robert.
Un appunto sugli anni frequentati dai pg: Robert è il più grande ed è al settimo, con i suoi diciassette anni; Jude è al sesto (casata grifondoro), Chris e Thomas sono entrambi al quinto.