Scritta per la
Corsa delle 24h - VIII edizione @
Torre di Carta Iv. Natasha (Una cicatrice da osservare spesso)
L’appartamento è piccolo, modesto, i mobili pochi e la valigia sempre pronta. Si è trasferita da due anni in città, eppure è ancora la ragazzina in fuga dalle proprie origini - giunge col vento di maestrale e svanisce appena la corrente cambia.
Forse è per questo che lei e Clint non si sono mai incontrati, due fantasmi incastrati in limbi differenti.
Ma, sdraiata tra lenzuola pulite, sfiora il seno e sente invece la durezza d’un petto ampio e muscoloso. Percorre con la punta dell’indice bordi frastagliati di una cicatrice che conosce a memoria - calibro .9, due millimetri più in là e avrebbe forato il polmone, la puttana.
In quei momenti i loro mondi convergono e le ferite del corpo e dell’anima smettono di far male.