L'americano (seconda parte)

Dec 29, 2023 12:52


Così cominciò la nuova vita di Dario che, per aiutare l'americano, riceveva più soldi di quelli che guadagnava suo padre. Certo, le giornate le passava fuori casa e non c'erano sabati né domeniche, ma questo non gli importava, perché quello dei ragni era un mondo meraviglioso, che ogni giorno gli regalava nuove sorprese. Un martedì era solo. L'americano aveva preso la macchina per andare a Sbaragazzo, dove c'era la farmacia. Dario stava lavando dei vassoi, quando arrivò il sindaco. Da principio timoroso, perché l'americano gli metteva soggezione, ma non appena si era accorto che il ragazzo era solo, aveva subito indossato i panni del primo cittadino, che gli davano il potere di vita e di morte su tutti gli abitanti.
E dove sarebbe andato lo straniero? - chiese, senza neppure salutare.
Dario ci pensò su un attimo, dove fosse andato erano affari suoi, ma poi valutò che non c'era niente di male a dire che serviva del disinfettante e che si era recato a Sbaragazzo.
Al sindaco, ogni volta che qualcuno nominava il paese vicino, gli saliva la pressione. Ma che bisogno c'è di andare in quel posto? Cosa c'era che non si trovava a Starnazzone? In realtà molto. La farmacia, ad esempio, il cinema, il negozio di ferramenta, le pompe funebri e perfino una pasticceria. Non mancavano di certo i motivi per cui la gente ci si recava eppure l'uomo, pur non facendo nulla per cambiare, sperava che un giorno anche il suo paese potesse rivaleggiare con l'altro. Non che le botteghe spuntino di notte, come i funghi o che qualcuno vedesse opportunità dove non c'erano e mettesse su una attività. Le tasse erano alte, le leggi ferree e i permessi difficili da ottenere. Rilassare quegli aspetti sarebbe stato il primo passo da fare, ma per l'uomo rappresentavano lo scettro con il quale governare e così si lamentava, come fanno molti, senza contribuire al cambiamento.
Il sindaco cominciò a girare per la stanza, come fosse a casa sua. Se ci fosse stato lo straniero non ci avrebbe messo neppure un piede, ma col ragazzino, beh, la situazione era differente.
E cosa fate qui? Cercate la formula di un veleno capace di sterminare queste bestiacce? - disse, alzando il bastone e facendo tintinnare un recipiente di vetro.
Veleno? No! Noi li studiamo gli aracnidi - ripose Dario sbalordito.
Noi? Sei diventato un professore in due settimane? - chiese quello, per prenderlo in giro. Un'altra caratteristica dell'uomo era quella di pensare di essere più intelligente di chiunque. È vero, aveva ricevuto un’istruzione superiore a quella della maggior parte degli abitanti, ma con questo suo atteggiamento dimostrava solo presunzione.
Dario non rispose. Avrebbe voluto dirgli che stava imparando un sacco di cose e che, se solo avesse saputo l'inglese, avrebbe potuto leggere tutti i libri che l'americano aveva portato con sé. Rimase muto nella speranza che quello se ne andasse.
E l'uomo se ne andò, non prima di aver chiesto a Dario di non far parola della sua visita, che era stata occasionale, era passato per caso, si poteva dimenticare.
E invece fu la prima cosa che Dario disse all'americano, mentre lo aiutava a prelevare i flaconi di disinfettante dal bagagliaio dell'auto.
Mayor? E cosa venuto a fare? - chiese.
Non ne ho idea, quello vuole sempre avere tutto sotto controllo - rispose Dario.
L'americano scrollò le spalle. C'era molto lavoro da fare, non c'era tempo da buttare in supposizioni.
(Continua)

ragni

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