Finalmente! Dopo quasi un anno e mezzo dal primo post... giunge la fine di questa long. Mi spiace davvero di averci messo così tanto.
TITOLO: He's my bully
FANDOM: Arashi
GENERE: Sentimentale, commedia
PAIRINGS: Ohmiya, sakumoto (accenno)
RATING: PG-15
Capitolo 11:
Disarmante
“Tu...tu...” balbetta Nino incredulo “Non ne hai la minima idea neanche ora!”
“Però tu lo ricordi e puoi dirmi che ci siamo detti in quella telefonata”
“Troppo facile così! Fai le tue sparate, te ne dimentichi e poi pretendi che io ti rinfreschi la memoria. Ora comincio a dubitare perfino della sincerità di quello che hai detto!” sbotta Nino alzandosi in piedi con tanta foga che la sedia sulla quale era seduto, cade a tera con un tonfo.
Ma la rapidità dell'improvviso movimento si ripercuote sul ragazzo ancora debole per la febbre tanto da doversi reggere al bordo del tavolo.
“Non fare cavolate” lo ammonisce Satoshi scattando in piedi sorreggendolo con una mano dietro la schiena.
L'altro però irritato, lo allontana.
“Nino...”
“Hai ragione non devo fare cavolate. Anzi non dovevo. Non dovevo fidarmi di te, non dovevo crederti e non dovevo venire qui da te, ieri sera, con quel tempo di merda mentre tu eri in giro chissà dove a trastullarti con chissà chi!” gli urla contro con la voce roca per il mal di gola.
“Nino calmati o ti ritornerà la febbre”
“Ora non fingerti interessato a me!”
“Sono preoccupato! Smettila di fare il bambino!”
“E tu smettila di ferirmi!”
A quella affermazione Satoshi sgrana gli occhi incredulo.
Nino si sente ferito?
Quello ferito è lui come può credersi l'amico una vittima?
Nino si dirige verso il salotto dove si toglie la coperta dalle spalle con tanta goffaggine da rimanerci impigliato dentro.
Quando finalmente esce da quella matassa di stoffa ha i capelli tutti arruffati e sparati in ogni direzione.
“Dannata coperta!”
Satoshi che lo ha seguito, sorride per quella buffa scena ma l'espressione che Nino gli restituisce, non è per niente divertita.
Marcia spedito fino alla porta per andarsene.
Afferra la maniglia ma l'altro gli impedisce di aprirla mettendo la propria mano sopra la sua.
“Ora ti calmi o ti tornerà davvero la febbre.”
“Tu...”
Nonostante la ritrosia, Nino si lascia condurre al divano dove si stende e Satoshi lo ricopre per non fargli prendere freddo.
Con un broncio incredibile, il più giovane si raggomitola su sé stesso.
Satoshi si siede all'altro capo del divano sperando che l'amico si decida a parlare ma non ha tenuto conto della sua ostinata caparbietà.
Perfino a un pacifista come Gandhi friggerebbero le mani vedendo l'espressione di Nino.
“Maledizione Nino!” sbotta il più grande inviperito “Parla!”
“No” è la concisa risposata che riceve.
Incavolato nero Satoshi gli si lancia contro afferrandolo per il maglione e scuotendolo.
“Nino!”
“Alla tua falsità ora aggiungiamo anche la violenza?”
Riida lo lascia andare, mettendosi le mani tra i capelli frustrato.
Nino è una battaglia persa e lo sta facendo ammattire del tutto.
“Mi hai telefonato...” inizia a dire Nino dopo quella che pare un'eternità “Di notte...”
Satoshi si volta guardandolo.
Nino, lo sguardo fisso sulle proprie mani intrecciate .
Appoggia una delle sue sul volto del ragazzo per farlo voltare verso di sé.
I loro occhi si incontrano e si studiano lentamente.
“Tre mesi fa eravamo molto impegnati con i nostri lavori singoli. Ci eravamo visti il lunedì per girare alcune puntate di Vs e poi ci siamo spostati per registrare anche Shiyagare dopodiché non ci siamo più riuniti tutti e cinque insieme ricordi?” domanda Nino.
Satoshi annuisce.
Ricorda bene quella settimana.
Quel lunedì era stato davvero sfinente con tutto quel susseguirsi di registrazioni ma il resto della settimana per lui, almeno lavorativamente parlando, era stato molto tranquillo.
Qualche spot e poco altro.
Nonostante i pochi impegni, quella settimana era stata molto difficile per lui.
Per tutto il tempo era stato ansioso, depresso e malinconico ma non riusciva a capirne il perché.
Succedeva ogni tanto di non potersi vedere con gli altri quattro per qualche breve periodo di tempo eppure stavolta gli mancavano come non mai.
Perfino le sfuriate di Jun sui suoi immancabili ritardi gli mancavano.
Gli mancavano anche le innumerevoli prese in giro di Nino... soprattutto quelle.
Tutto ciò lo rendeva inquieto tanto da impedirgli di distrarsi dipingendo e andare a pesca.
Su quel dannato gruppo di Line, a volte preso d'assalto da foto idiote, era il mortorio.
Sho scriveva che era stanco morto, Jun rincarava la dose dicendo che il suo stress aveva toccato livelli estremi. Aiba riempiva la chat di emoticon con la faccina assonnata a volte, che piangeva altre e Nino...Nino non scriveva.
Non sfotteva nessuno ed era rinchiuso in uno strano silenzio.
Nemmeno in privato gli scriveva e non aveva mai provato a telefonargli.
Dal canto suo Satoshi, non prendeva nessun tipo di iniziativa.
Si limitava a rispondere sporadicamente sul gruppo consigliando ai tre esauriti di tenere duro.
Il culmine di quello strano stato emotivo lo raggiunse il sabato.
Era andato a casa della sorella a festeggiare il compleanno del nipote più piccolo.
Lui e il cognato avevano alzato il gomito più del solito mentre alla tv trasmettevano una puntata di Arashi ni Shiyagare.
I nipoti lo prendevano sempre in giro per la sua solita espressione assonnata e poco partecipe ma soprattutto ridevano a crepapelle quando, puntualmente, Nino lo prendeva in giro.
“Nino è fortissimo!”
“Zio ti fa sempre fesso!”
Già un po' alticcio, Satoshi aveva osservato insistentemente Nino.
I sorrisi, le smorfie, l'accanita competizione nei quiz col cibo per il puro piacere di vincere e non per assaggiare veramente i piatti in palio.
Il Nino dispettoso che appariva in tv nella realtà era ancora più petulante e sprezzante ma era anche inaspettatamente dolce e premuroso delle volte.
E' bellissimo.
Si era sorpreso a pensare Satoshi.
Col cognato aveva bevuto ancora ed era tornato a casa in taxi sbronzo marcio.
Aveva lasciato il cellulare a casa e si ricordò di lui solo perché quello vibrava.
Il gruppo su Line si era rianimato in sua assenza.
L'infernale settimana era finalmente finita e i tre non vedevano l'ora di riposarsi e rivedersi tutti insiemi il lunedì per tornare a lavorare.
Avevano condiviso le loro foto rilassate.
Masaki spaparanzato nel suo letto, Jun aveva mandato una foto di un bicchiere di vino con affianco un libro e Sho... Sho non era stato molto furbo e aveva mandato una foto di una vasca fumante e intorno tante candele accese.
Peccato che la vasca in questione era riconoscibilissima dagli altri perché era quella del bagno di Jun.
La coppia aveva battibeccato in chat nonostante fossero nello stesso posto e tutti sapevano della loro relazione.
Era la situazione perfetta per Nino per prenderli in giro come se non ci fosse un domani ma neanche in quel caso il ragazzo non era intervenuto.
Lasciati i due innamorati alle loro inutili questioni, Satoshi aveva chiamato Nino senza pensarci.
Dopo un paio di squilli quello rispose.
<< Pronto?>>
“Dove diavolo sei finito?!”
<< Riida?>>
“Perché non rispondi sul gruppo?”
<< Disse quello che praticamente sempre si perde il cellulare in casa>>
“Ma tu devi rispondere” si era intestardito Satoshi e Nino sbuffò.
<< Si mamma. Risponderò. Posso tornare al mio gioco ora?>>
“NO!”
<< Riida sei ubriaco e io sto affrontando un livello difficile quindi ho bisogno di concentrarmi...>>
Ma a Satoshi questo non importava e aveva preso a sproloquiare.
Nino era tentato di chiudere lì la telefonata ma gli spiaceva.
Dopotutto non sentiva Satoshi da quasi una settimana e l'amico non era mai stato un chiacchierone.
Così, telefono incastrato tra spalla e guancia, aveva ripreso il gioco mentre dall'altro capo del telefono il ragazzo farfugliava cose senza senso.
Arrivato all'ultimissimo livello, finalmente Nino decide di fermare il monologo.
<< Oh-chan è tardissimo. Ci sentiamo domani va bene?>>
“Nooooo!”
<< Oh-chan sono...>> Nino staccò il cellulare dall'orecchio rovente per guardare da quanto andava avanti la telefonata << … 40 minuti che parli. Direi che è il tuo record in assoluto>>
“Ma io voglio parlare ancora con te! Voglio sentire ancora la tua voce!”
<< Ma se hai parlato solo tu!>>
“Ninoooo!”
<< Sì sì Oh-chan buonanotte>> aveva tagliato corto Nino riprendendo a giocare.
“Non puoi Nino”
<< Va bene ora basta però>>
“Nino! Sono innamorato di te!”
A quelle parole al ragazzo era scivolato il joystick di mano e aveva perso una vita nel gioco.
<< Sei... sei impazzito?>>
“Nino sono innamorato di te” aveva ribadito il più grande ormai con le lacrime agli occhi e la testa appoggiata al divano poiché durante la telefonata era scivolato a terra.
“Nino...capisci...sono innamorato di te... non ti vedo da una settimana... mi manchi... mi piaci...”
<< E' davvero questo che provi?>> aveva mormorato Nino tremante.
“Sì credimi non ti sto mentendo. Mi piaci tanto... vorrei abbracciarti ora”
<< Se è uno scherzo giuro... quindi... se sei innamorato di me... siamo una coppia ora?>> ma non ottenne risposta << Oh-chan? Ci sei ancora?>>
Satoshi biascicava qualcosa di incomprensibile.
“Ti amo” fu l'ultima cosa che disse prima di iniziare a russare.
“Ricordi qualcosa ora?” domanda Nino al ragazzo a fianco a lui sbiancato come se avesse appena visto un fantasma.
“Ora...ora sì. Ricordo”
Già tre mesi prima il suo cuore aveva capito tutto e non ci aveva pensato due volte a dichiararsi.
Si ricorda del mattino dopo. Si era svegliato molto tardi dolorante per aver dormito sul pavimento senza nemmeno una coperta con un dopo sbornia da paura senza alcun ricordo di quella telefonata.
“Perché non mi hai detto niente?” chiede all'altro “Perché non mi hai chiesto niente in questi mesi?”
“Non ho dormito quella notte. Non riuscivo a capire se quella dichiarazione dovuta all'alcool fosse vera o meno. Ho provato a telefonarti il giorno dopo ma ovviamente, il tuo cellulare era staccato”.
“Ma il lunedì ci siamo visti. Abbiamo lavorato fianco a fianco tutto il giorno perché non ha detto nulla nemmeno allora?”
“Perché tu eri lo stesso”
“Eh?”
“Ti comportavi come sempre. Non eri in imbarazzo, guardandomi non eri agitato ma non sembravi nemmeno...euforico. Eri solo quell'idiota di Satoshi”
“Io non ...non ricordavo. Ma tu hai avuto tre mesi e tante opportunità per parlarmi cavolo!”
“Perché dovevo umiliarmi così?!” strilla Nino “Ero imbestialito dal tuo comportamento!”
Di colpo, ripensando agli ultimi tre mesi, Satoshi che è proprio da quel lunedì che l'atteggiamento di Nino nei suoi confronti era diventato più pressante.
Gli scherzi erano aumentati, le prese in giro, il contatto fisico era più frequente anche quando non programmato. I bronci di Nino che si trasformavano in disarmanti sorrisi.
Nino cercava la sua attenzione.
Lo scopo di Nino era farlo uscire dai gangheri e affrontare la situazione.
Il risultato è stato confondere Satoshi ma anche fargli aprire gli occhi sui propri sentimenti e accettarli.
“Mi hai fatto passare dei giorni d'inferno” dichiara il leader.
“Questo dovrei dirlo io visto che quella sera mi hai preso in giro”
“Tu non hai detto nulla”
“Come?”
“Dopo essermi dichiarato... prima di addormentarmi. Ricordo che tu non mi hai detto ciò che provi tu”
“Non mi hai fatto nessuna domanda parlavi a briglia sciolta!”
“Stiamo girandoci intorno cazzo!” Sbraita Satoshi scattando in piedi “Sono state assurde... per entrambi” si affretta a dire vedendo il più piccolo in procinto di interromperlo.
“Ma cazzo di un cazzo tu hai esagerato e sei uscito con delle sciacquette!”
“Io ti ho chiesto se eravamo una coppia quella notte e tu ti sei addormentato”
“Ma che razza di idiota invece di dirmi se mi ama o no chiede se siamo una coppia?”
“Avevo paura....”
“Porca la miseria Nino io ti amo!” urla.
Il più giovane alza lo sguardo su di lui.
“Stai mentendo?”
“Perché dovrei?”
“Te ne dimenticherai anche questa volta?”
“No”
“Quindi siamo una coppia?”
“Ancora me lo chiedi? Che provi tu per me?!”
“Non sono ovvi i miei sentimenti?”
“Beh no direi di no!”
“Sono innamorato di te Oh-chan” afferma come se fosse ovvio “Pensavo lo avessi capito quando t ho baciato”
Satoshi è sconcertato... senza parole.
Nino è davvero stupido. Come lui.
Sospira e si siede sul tavolino davanti a lui.
“Dunque ci amiamo”
“Dunque ci amiamo”
“E' uno dei tuoi stupidi giochetti Nino? Non te lo perdonerei...”
Per tutta risposta, l'altro si sporge verso di lui e lo bacia.
Satoshi questa volta risponde immediatamente al bacio infilando una mano nei capelli dell'altro.
“Ok forse non è uno scherzo”
“Non lo è. Ti amo davvero”
“E io amo te. Ma chi mi dice che non userai tutto ciò per prendermi in giro durante il lavoro?”
“Nessuno” afferma Nino “Devi solo fidarti di me”
Satoshi lo guarda un po' preoccupato.
“Non dirò niente. Quello che c'è tra noi è solo nostro. Il nostro amore non deve riguardare nessun altro”
“Caspita. Allora sei un po' romantico anche tu” sorride il più grande con il cuore che batte a mille “E tu sei un idiota”
“Ti amo anche io piccolo nano dispettoso”
Nino arriccia il naso ma poi sul suo viso sbuca un ghigno malizioso.
“Quando pensi di portarmi a letto?”
“Ti senti male? Ti è risalita la febbre?” chiede Satoshi preoccupato.
“Non proprio...” sorride il ragazzo alzandosi e preso Satoshi per mano lo tira con sé in camera da letto.
Un paio di ore più tardi, accaldati, sudati e soprattutto nudi, Satoshi e Nino sono distesi nel letto del più grande ancora ansanti dopo l'ultimo amplesso.
“Curi... tutti i tuoi malati così?” chiede Nino senza fiato.
“Tu mi hai obbligato”
“Obbligato?”
“Non mi hai dato molta scelta”
“Ah buono a sapersi”
Satoshi sorride e lo abbraccia.
“Così impari a prendermi sempre in giro. Ti sta bene essere ripagato con la stessa moneta a volte”
Nino brontola qualcosa mentre l'altro lo stringe di più a sé “Mi sembri Jun-kun quando brontoli così”
“Ehi io non sono come J”
“Lo so. Sei molto più carino di lui”
Satoshi con le sue parole riesca a far arrossire il ragazzo che sfrega il naso contro la sua guancia.
“Allora stiamo insieme?”
“Non ti arrendi vero?”
“Bah non mi hai ancora risposto...”
“Mi rinfaccerai a vita vero? Vorrei farti una domanda... perché sei uscito con Aiba-chan e quelle ragazze?”
“Oh là là sei geloso” ridacchia Nino “Proprio per questo l'ho fatto. Per vedere la tua reazione. Non mi aspettavo di certo che te la filassi in quel modo”
“E visto che non ho avuto la reazione che speravi, mi hai fatto fare la figura del babbeo durante le registrazioni... che bastardo”.
“Sei tu che sei tardo Oh-chan”
“Sei proprio un piccolo demonio tu”
“E mi ami”
“E ti amo” sorride Satoshi baciandolo ancora, tirando le lenzuola sopra di loro prima di riprendere a fare l'amore con lui.
Epilogo
Qualche giorno dopo casa Ohno diventa il luogo di ritrovo per un gruppo di idol.
“Wuaaah! Che bello! Tutti e cinque insieme in un giorno libero!” si stravacca Masaki sul divano.
“Ah giorno di libero eh?” sbraita Jun inviperito “E a chi lo dovete questo? Ho fatto tante di quelle telefonate per spostare tutti gli appuntamenti che per poco non mi cascava l'orecchio!”
“Meno male che non ti è caduto qualcos'altro vero J? Anche se lo usi decisamente poco” sogghigna Nino seduto sulla poltrona.
“Quanto sei spiritoso Nino”
“Kazu vieni ad aiutarmi!” gli urla Satoshi dalla cucina.
“Non ne ho vogliaaaa...”
“Muoviti”
“Uffa!”
Svogliatamente, il ragazzo si alza e ciabatta in cucina per aiutare Satoshi a portare in salotto lattine di birra e patatine.
“Che volevate dirci di tanto importante?” chiede Sho prendendo una delle lattine facendo per sedersi sul divano vicino a Jun ma Nino lo precede “Ehi!”
“Dai Sho si è solo seduto”
“Si ma è spiaccicato contro di te”
“Non è colpa mia se la tua ragazza ha il culone”
“Ehi nano! Innanzitutto non sono una ragazza e poi non il culo grosso!”
“Hai un bellissimo culetto” sorride Sho sedendosi sul bracciolo.
“Sono l'unico rimasto in piedi dunque” sospira Satoshi sentendosi afferrare per la mano da Nino e tirato anch'egli sul divano “Kazu!”
“Oh insomma”
Ridendo come un pazzo Aiba si sistema sull'altro bracciolo dando così la possibilità al Riida di accomodarsi.
“E' una bella atmosfera. Perché non accendiamo una candela?”
“Ma cosa sei un piromane Sho-kun? Sta fissa delle candele la devi eliminare”
“Perché? Sono così belle, profumate e rilassanti”
“Sì, sì le tue amate candele tesoro” gli patta un ginocchio Jun “Allora? Fuori il rospo”
“Non è facile ma meritate di saperlo” inizia titubante Satoshi.
“Oh-chan e io abbiamo scopato su questo divano”
“Kazu!”
Sho sputa la birra e Aiba per poco non si strozza.
“Che schifo!”
“Io...io ho anche mangiato una patatina che mi era caduta lì sopra poco fa!” piagnucola Aiba pulendosi la lingua con la mano.
“Siete disgustosi” commenta Jun.
“Ricordami J... dov'è che lo avete fatto la prima volta tu e Sho-kun? Non so se Aiba-chan ne sarebbe contento...”
Jun avvampa di imbarazzo così anche Sho.
“Questa...questa è un'altra storia”
“Che vuol dire che non ne sarei contento?”
“Il punto è...” prova a riportare il discorso nella giusta direzione “Che io e Kazu stiamo insieme” afferma in tono solenne.
Il silenzio cade tra i cinque amici per parecchio tempo finché non è lo stesso Riida a romperlo.
“Diamine dite qualcosa”
“Non stavate già insieme da tre mesi?” domanda Masaki dopo aver ripreso a ingurgitare patatine.
“Come lo sa?”
“Sono amico suo me lo ha detto lui” si stringe nelle spalle il più alto.
“Con te faccio i conti più tardi” mormora Satoshi al suo ragazzo “E voi due?” chiede alla coppia oltre alla spalla di Nino.
“Ora abbiamo la conferma direttamente da voi. Ma avevamo intuito che stesse succedendo qualcosa tra di voi già dalla sera in cui siete entrambi venuti a casa mia. Prima Nino e poi tu. Volevate parlare con qualcuno ma vista la presenza dell'altro alla fine non c'è stata la possibilità.” spiega Jun con fare di chi la sa lunga.
“E poi la notte in cui ci hai chiamati e siamo venuti qui, vi abbiamo trovato insieme nel letto.” aggiunge Sho “Non ne eravamo certi ma ci eravamo molto vicini”
“Che coppia di so tutto io. Siete noiosi” commenta Nino.
“Siete...contrari?”
“Quando è stato il nostro momento voi ci avete sostenuto e non vi siete tirati indietro” sorride Jun mettendo la mano sopra quella di Sho appoggiata sulla propria spalla “Siamo pronti a sostenervi”
“Grazie ragazzi”
“Mi spiace per te Masa però. Sei rimasto l'ultimo single” dice Sho.
“Questo non vuol dire che io non faccia tanto, tantissimo sano sesso Sho-chan. Non preoccupatevi per me” sorride candidamente il ragazzo.
“Cosa? Ma con chi?”
“Segreto!”
“Proporrei un brindisi” dice Jun innalzando la propria birra “A noi quattro felicemente innamorati e ad Aiba-chan...”
“Felice fornicatore” conclude Nino ridendo.
Tutti ridono e brindano.
“Però adesso vogliamo sapere delle tue cinquanta sfumature di perversità Masa” dice Sho alzandosi con Jun per interrogare l'amico.
“Direi che l'hanno presa bene no?” ridacchia Satoshi con Nino.
“Ma voglio sapere che confidi ad Aiba-chan che a me non dici...”
“Mmmm chissà forse te lo dirò. Ora zitto e baciami Satoshi”
“Che prepotente”
“Muoviti”
“Mi sono innamorato proprio di un bulletto” sorride Satoshi “Il mio bulletto” e detto questo, lo bacia con le voci dei loro amici in sottofondo.