Feb 02, 2013 14:35
Non sono una persona a cui piace scrivere e tanto meno esternare così i miei più intimi pensieri, tuttavia devo in qualche modo allontanare o alleviare questo peso che mi opprime.
Perché scrivo qui?
perché qui non ci sono i miei parenti pronti a farmi la predica, pronti a puntare il dito contro la persona che pensano la più forte della famiglia ( come l'abbiano potuto pensare non ne ho la più pallida idea ).
Scrivo qui perché anche gli amici sono pochi ( quelli italiani ) e magari nemmeno ( lo spero ) leggeranno questo.
Scrivo qui perché mi da sicurezza, è come un angolo, come un spiraglio fra due pietre in cui potermi nascondere, come una piccola incavatura in un albero in cui nessuno mi può vedere, come l'ombra di una trave del soffitto in cui potermi confondere.
Scrivo qui perché non ho altra scelta...
Potrei parlarne con le mie amiche ma... sono già una che si lamenta abbastanza con loro che hanno di certo i loro problemi e non farei altro che rattristarle.
Per cui questo post è una piccola parte del mio cuore che si apre all'esterno, probabilmente mi renderà vulnerabile ma non importa lo sono già, lo sono sempre stata ma nessuno se n'è mai accorto... dietro la mia apparente forza ( che non è stata voluta da me ma era il mio modo di difendermi dalle sventure capitatemi, cercare di andare avanti a tutti i costi, senza fermarmi e guardare indietro perché ciò che c'è dietro è troppo doloroso ) c'è una debolezza che travolge tutto il mio essere rendendolo poco più che un fiore di ciliegio in balia di un tifone primaverile.
La confusione che alberga nel mio cuore è un qualcosa che non avevo mai provato in modo così violento, certo è che non sono l'unica persona a sentirmi così e ne sono consapevole tuttavia io, che ho sempre cercato la luce anche nelle tenebre più profonde riuscendo sempre ad intravederla, questa non la vedo, questa volta è diverso.
Di solito gli occhi si abituano alle tenebre, questa volta è diverso.
Niente appare davanti a me se non un futuro che non è futuro, tutti i miei sforzi sembrano scivolare via come l'acqua dalle mani lasciando solo qualche goccia che presto verrà prosciugata dal vento gelido.
Passo le mie giornate cercando di fare ciò che amo di più: tradurre.
Passo le mie giornate ascoltando la musica che ha dato un senso alla mia vita in altri momenti critici, o che mi ha accompagnato nel profondo dolore della perdita della persona che fino a quel momento rappresentava tutto il mio mondo, mondo crollato all'improvviso lasciandomi senza la terra sotto i piedi, precipitando senza trovare un punto a cui potermi appoggiare. Il mio cuore, la mia anima, la mia mente erano lacerati dal un dolore talmente profondo che ( non in senso figurativo ) a volte mi toglieva perfino il respiro, un dolore talmente profondo da inghiottire persino le poche lacrime che mi erano rimaste.
Come ne sono uscita? Grazie al giapponese. Sembra una sciocchezza che una lingua possa aiutarti eppure a me mi ha salvata! come mi hanno salvata i Gaze in un altro periodo difficile.
Devo ringraziare profondamente una persona, Micochin. Le sono grata, ha e continua a sopportare una persona instabile come me, una persona che di sicurezza in se stessa non ne ha nemmeno l'ombra, una persona che appena si trova davanti una minima difficoltà si deprime al punto da arrivare a pensare di essere una nullità in tutto ciò che fa. Ebbene sì, ho molti hobby, ma non ho mai approfondito nessuno di questi. Non inserisco il giapponese tra gli hobby perché non lo è, il giapponese è la mia vita e so che almeno lui non mi tradirà mai.
Credo di voler scomparire, non parlo di suicidio, non parlo di farmi del male o di morire, vorrei scomparire come neve che si scioglie al sole senza lasciare traccia. Vorrei nascondermi come uno spettro in un angolo buio e poter finalmente provare la calma di cui ho bisogno.
Il mio cuore sta urlando con tutta la forza di cui dispone eppure il silenzio non si squarcia a quelle urla, perché? Continuerà a urlare, continuerà a contorcersi nella tristezza che ormai lo ha inondato e soffocato. C'è forse una via d'uscita? riusciranno i miei occhi ad abituarsi alle tenebre e trovare la luce?