Titolo: ProntoBimbo
Fandom: Harry Potter
Beta:
zuccheroamaroPostata il: 26/08/2007
Personaggi: Severus Piton, Seamus Finnigan, Ronald Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Draco Malfoy, Neville Paciock, Blaise Zabini, Theodore Nott, Remus Lupin, Sirius Black.
Pairing: Ron/Harry, Draco/Theodore, Blaise/Neville, Remus/Sirius
Rating: Pg
Conteggio Parole: 1.480 (W)
Avvertimenti: M-PREG, AU*, Slash, Crack!fic, Pozioni pericolose, Nubi tossiche e Strane epidemie.
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
Se conoscete
zuccheroamaro scappate il più lontano possibile o sarà capace di farvi scrivere le assurdità più assurde. Io non volevo farlo, lo giuro. Non volevo! Ed è tutta colpa sua. *indica Ni*
(E devo ringraziarla anche per alcune idee, vi rendete conto?! Ah, mondo crudele!)
* AU perché sono tutti vivi e stanno tutti bene. ù_ù
ProntoBimbo
Seamus batte la Penna Prendiappunti sul tavolo un paio di volte, mentre attende che Severus Piton prenda posto di fronte a lui.
“Cominciamo, professore?” chiede, quando l’uomo finalmente si mette comodo, sistemando davanti a sé alcuni fogli di carta pieni di appunti.
“Se proprio dobbiamo,” sibila poi, volgendo gli occhi al cielo.
Seamus sbuffa leggermente. “Le ricordo che è stato il Preside Silente a proporla per questa intervista come esperto di Pozioni…”
“Lo so, lo so,” lo interrompe Piton. Poi gli fa gesto di proseguire con una mano. “Cominciamo, allora.”
Il ragazzo sorride scoprendo lievemente i canini. “Bene,” dice sistemando la penna incantata sul foglio di pergamena. “Mi racconti, tanto per iniziare, come l’epidemia ha presto piede,” continua, appoggiando il mento sulle mani e preparandosi ad ascoltare.
Severus respira a fondo. “Come già la stampa sa, tutto ha avuto inizio nel reparto ‘Esperimenti’ del San Mungo. È stata semplicemente distrutta un’ampolla contenente una pozione in via di sperimentazione…”
“La ‘ProntoBimbo’, ci tengo a ricordare.”
“Quella,” sibila Piton. “In ogni caso, attraverso un non ben precisato meccanismo, la nube causata dalla suddetta pozione ha infettato i… le persone che oggi sappiamo affette dall’epidemia.”
Seamus annuisce, controllando che tutto sia stato trascritto sul foglio. “Vuole spiegare, professore, quale, secondo lei, sia stato il meccanismo di diffusione?”
Severus trae un altro profondo respiro e, dopo uno sguardo di puro odio verso il proprio ex-studente, riprende a parlare. “La mia personale teoria è che l’epidemia si sia diffusa come un… raffreddore.”
“Raffreddore?” ripete il ragazzo, aggrottando le sopracciglia.
Severus annuisce. “Sì. È bastato che un solo… paziente aspirasse l’aria infestata da quella nube perché il resto contraesse i sintomi in modi banali. Utilizzo dello stesso bicchiere, starnuti, colpi di tosse… quelle cose che fanno gli amici,” conclude, strascicando l’ultima parola con una nota di disprezzo.
Seamus spalanca la bocca. “È stato davvero così semplice?!” chiede.
Piton annuisce. “Bisogna considerare come fattore fondamentale la potenza della pozione, signor Finnigan. L’ampolla che è andata distrutta ne conteneva un grande quantitativo a massima concentrazione.”
“Capisco,” annuisce il giornalista, ringraziando la sua buona stella per non averlo portato nei pressi del San Mungo il giorno del misfatto. “Ma mi dica, professore, se è possibile ricostruire la dinamica del contagio.”
“Un primo tentativo è stato compiuto dalla Società dei Pozionanti,” comincia l’insegnante, dando una rapida occhiata agli appunti che ha davanti. “A quanto pare, il primo ad aver respirato la nube è stato il signor…” scorre la lista riportata sul foglio e, quando giunge al nome dell’interessato, volge gli occhi al cielo. “…il signor Harry Potter.”
Seamus reprime una risatina poco professionale, fingendo un colpo di tosse. “E poi?” chiede ancora.
“Poi,” riprende Piton, “il signor Potter deve essere entrato in contatto con il signor Paciock, in cui si sono manifestati i sintomi per la seconda volta. E, infine, in qualche strano modo che persino per noi è troppo da immaginare, sono stati contagiati il signor Malfoy e il signor Nott.”
A questo punto, per Seamus, trattenersi è impossibile. Senza nemmeno provarci, scoppia a ridere di fronte al professo Piton e, per un attimo, gli sembra di vedere anche sul suo viso l’ombra di un ghigno sinceramente divertito. Quando riesce a recuperare il proprio contegno, dà un’altra occhiata a ciò che è stato trascritto dalla Penna e torna a rivolgersi al pozionista, schiarendosi la voce.
“È già pronto un antidoto? Nel caso, sa, qualcuno non fosse-- propriamente contento della situazione, ecco.”
“No,” risponde Piton, accompagnando la negazione con un sospiro. “La Società dei Pozionanti ci sta lavorando in questi giorni, ma, come ho detto, quel preparato era ancora in fase di sperimentazione, quindi non sarà facile.”
“Mh,” annuisce il ragazzo. “Parliamo un attimo di come agisce la ProntoBimbo, professore?”
Piton storce il naso, “Parliamone,” sibila e Seamus scopre di nuovo i canini. “La pozione modifica alcuni meccanismi organici di chi l’ha ingerita, o aspirata, come in questo caso. Questi nuovi meccanismi sono particolarmente fertili, così ad un primo e minimo contatto con determinate secrezioni umane si ha la fecondazione.”
“Quindi, all’interno del paziente, seppur maschio, si forma una sorta di… utero?”
“Sì,” soffia fuori l’insegnante.
“Ma, professore,” riprende Seamus, con le sopracciglia aggrottate. “Questa sorta di utero è collegato alla cavità anale, quindi?”
“Signor Finnigan,” comincia Severus, e la sua voce sembra più minacciosa che mai, tanto che il ragazzo deve reprimere l’istinto di nascondersi sotto il tavolo e ricordarsi di non essere più un suo studente. “Mi sembra di aver accettato di svolgere quest’intervista come esperto in pozioni, non per parlare di anatomia umana. Se vuole conoscere tali particolari, dovrebbe andare a chiedere direttamente al San Mungo.”
Il giornalista si schiarisce la voce, annuendo mesto. “Giusto. Solo un’ultima domanda, allora, professore, e poi la lascerò andare.”
“Sarebbe ora,” sussurra Severus tra i denti, ma Seamus finge di non sentirlo e prosegue.
“C’è la possibilità che qualcun altro venga ‘infettato’ o la nube può considerarsi arginata?”
“Come le ho già detto, signor Finnigan,” risponde l’insegnante, quasi ringhiando, “i metodi di diffusione dell’epidemia sono estremamente semplici. Credo, pertanto, che la popolazione di maghi omosessuali non potrà ancora giacere tranquillamente a letto per un po’ di tempo.”
Il ragazzo deglutisce rumorosamente e, dopo aver dato un’altra occhiata alla pagina riempita dalla Penna Prendiappunti, si alza per congedarsi.
“Bene, è stato un piacere, professor Piton.”
“Piacere mio,” mormora Severus, alzandosi a sua volta.
Si stringono la mano il più brevemente possibile e poi Seamus scappa letteralmente via dallo studio del pozionista.
~
Nel frattempo, a casa Potter-Weasley…
“OH MIO DIO!”
“Hermione, sta’ calma.”
“OH MIO DIO, RON!”
“Hermione, non c’è motivo di…”
La ragazza respira profondamente e chiude gli occhi. “Ok, ok, sono calma. Lo sono. Ma… Ron! Hai messo incinta il tuo migliore amico.”
“Hermione, le cose tra noi andavano avanti da un po’…”
“LO SO!” urla di nuovo. “Lo so. Ma è incinta! E tu… tua madre… quando lo saprà tua madre, Ron.”
“Vedrai che l’idea di avere un altro nipotino le farà passare lo sconcerto.”
“Se prima non le viene un infarto,” borbotta Hermione. “Quindi avete deciso di tenerlo?”
Ron scrolla le spalle. “Al San Mungo non hanno ancora trovato un antidoto. E poi,” si interrompe e indica Harry. “Guardalo…”
Il ragazzo è, infatti, seduto sul divano poco distante da loro, sfogliando il catalogo di Madama McClan alla sezione ‘bimbi’. Ogni tanto si interrompe, si accarezza la pancia e sospira con aria sognante.
“Vedi,” riprende Ron, rivolgendosi all’amica. “Sembra nato per essere… una mamma.”
“OH MIO DIO,” è l’ultimo commento di Hermione.
Nel frattempo, a casa Paciock-Zabini…
“Stai bene, Nev? Vuoi un altro cuscino? Dell’acqua? Una coperta?”
“Blaise, siamo in piena estate, cosa dovrei farmene di una coperta?” ridacchia Neville, guardando dolcemente il proprio compagno. “E ho così tanti cuscini sotto la schiena che non sento più il materasso.”
Blaise si gratta la nuca e abbassa lo sguardo. “Sto esagerando?”
“Un pochetto,” sorride l’altro, per poi spostarsi e fargli segno di sdraiarsi sul letto accanto a lui. “Vieni qui,” dice.
“Sai,” comincia Blaise, dopo essersi sistemato e aver abbracciato Neville. “Sono contento che sia successo questo.”
“Sì, anch’io,” ribatte l’altro ragazzo, sistemandosi meglio tra le sue braccia.
Nel frattempo, a casa Nott-Malfoy…
“Theo,” comincia Draco con voce lamentosa, voltando la testa per guardare il compagno steso accanto a lui. “Vammi a prendere dell’acqua.”
“Te lo sogni,” è la sua secca risposta. “Prenditela da solo.”
“Io sono incinta, Nott, potresti anche darmi una mano,” ringhia Draco.
“Col cavolo, Malfoy. Sono incinta anch’io nel caso tu non te ne fossi reso conto.”
“Ma è solo colpa tua se siamo finiti in questa situazione. Chi è voluto andare a cena da Blaise e Paciock, eh?!”
“E va bene, va bene,” cede Theo, mettendosi a sedere sul bordo del letto. “Me lo rinfaccerai fino alla morte, vero?”
“No, solo fino alla loro nascita.”
“Va’ al diavolo,” borbotta, uscendo dalla camera da letto in direzione della cucina, mentre Draco gli urla dietro un ‘Grazie’ e sorride divertito.
Nel frattempo, a casa Black-Lupin…
“Non posso crederci,” mormora Sirius, fissando con occhi sgranati il foglio che ha tra le mani e che reca il timbro del San Mungo.
“Ehm, tutto bene, Sirius?” chiede Remus, avvicinandosi con circospezione.
“No, no, decisamente no.”
“Cosa succede?” insiste il licantropo, sempre più preoccupato.
Sirius solleva di scatto lo sguardo dal foglio e lo fissa su di lui. “Sono incinta.”
Remus sbatte le palpebre più volte, deglutisce e non parla.
“Sono incinta, sono incinta,” ripete l’altro, girando in cerchio per la stanza. “E PER COLPA TUA! Prima sono andato a prenderti l’Antilupo al San Mungo e poi mi sono lasciato scop-- OH, PER LA BARBA DI MERLINO! Sono incinta. Io. Sono troppo vecchio per una gravidanza. E assolutamente troppo virile! Non posso crederci, non-- Remus, per Diana, dì qualcosa,” si interrompe e si ferma, guardando il licantropo negli occhi. “Avremo un bambino, dì qualcosa!”
E Remus, per tutta risposta, sviene.