Titolo: Libertà
Fandom: Harry Potter
Beta:
zuccheroamaroPostata il: 13/07/2007
Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Pairing: Fred/George
Rating: Pg
Conteggio Parole: 360 (W)
Avvertimenti: Relazione tra consanguinei gemelli, non troppo grafica
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
Ambientata nel quinto libro, subito dopo la loro fuga da Hogwarts.
Libertà
Il vento nei capelli, il cielo azzurro e limpido sulla testa e i prati verdi della campagna scozzese sotto di voi.
È la libertà, questa.
Siete finalmente liberi: liberi dalla scuola, dalle punizioni, dai professori, dai sospetti di Gazza, a bordo della scopa a correre verso la vita. Quella che avete sempre voluto, proprio come l’avete sognata.
Dietro di voi, Hogwarts è in fiamme. Mille fuochi d’artificio vi hanno salutati e l’intero edificio, così come tutti i suoi abitanti, ci metterà anni a dimenticarvi.
E voi siete liberi.
La risata di George riempie l’aria, la rende più frizzante e calda di quanto facciano sole e vento. Ti volti verso di lui, assicurando le mani al manico della scopa, e gli lanci uno sguardo di piena complicità. Sorridi. E lui continua a ridere, felice.
“Quando la mamma lo saprà… Oddio, quando la mamma lo saprà!” e ride, ride, ride.
“Forse faremmo meglio ad andare dritti in Romania a chiedere asilo a Charlie,” scherzi.
Poi lui scuote la testa, un ciuffo di capelli gli finisce sulla bocca e se lo scosta con le dita. “No, no, fratello, abbiamo un negozio di scherzi da mettere su!”
Tenta di assumere un’aria solenne, ma il solo incrociarsi dei vostri sguardi lo fa precipitare di nuovo in una risata senza tregua.
Lo fissi. “Scendiamo!” esclami e, immediatamente, inclini la scopa e la dirigi verso un prato poco distante.
“Perché?” urla George alle tue spalle, strascicando la ‘e’, ma seguendoti all’istante.
Atterri, smonti dalla scopa incespicandoti nei fili d’erba e corri verso di lui. Nemmeno gli dai il tempo di mettersi saldo in piedi che gli sei addosso. Lo fai cadere, rotolate per qualche metro uno sopra l’altro, ridendo come decerebrati e senza un motivo apparente.
È solo la vostra nuova libertà.
Ridete, ridete e ridete, e le mani di George sono sulla tua schiena, quando finalmente vi fermate. Vi guardate un attimo negli occhi, tentando di riprendere fiato e, poi, George parla.
“Siamo liberi,” dice.
“Liberi,” annuisci e ti chini a baciarlo, accarezzandogli lievemente una guancia con le dita.
E il sapore di questa nuova libertà è il sapore delle sue labbra.