Una storia diversa ~ VI Capitolo
Titolo: Una storia diversa
Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Raiting: R
Capitolo: 6
Prompt: 23. Pianto, 34. Notte e 44. Tristezza
Avvertimenti: raccolta di drabble; AU (quindi OOC, fatevene una ragione); shonen-ai.
Riassunto: Se la storia fosse stata diversa, cosa sarebbe successo?
Note: Fanfic scritta per la 50drabble.
Dedica: Per il compleanno del Tessoro, perché merita questo e altro. Ma al momento ho solo questo!!
Tristezza
Tristezza non era il termine adatto per comprendere quello che aveva provato Subaru dopo la morte di Hokuto e dopo la scomparsa di Seishiro. Il termine sembrava sminuire tutto il suo dolore; sentiva come se qualcuno gli avesse strappato una parte di cuore e stesse calpestando l’altra metà. Eppure ‘triste’ era come si sentiva dal funerale di sua sorella: derubato della sua innocenza, della sua ingenuità nei confronti della vita, dei momenti felici, degli affetti importanti, del primo amore.
Tristezza forse non era il termine più coretto da usare, ma Subaru sapeva che sarebbe stato il suo stato d’animo costante.
Pianto
Non sapeva quanto aveva pianto, forse si era trattato di giorni, forse addirittura settimane. Bastava anche solo che si guardasse allo specchio affinché i suoi occhi - costantemente rossi di pianto e stanchezza - si riempissero di lacrime. E poi arrivò il giorno in cui dai suoi occhi non venne fuori più nulla; aveva esaurito tutte le sue lacrime e non riusciva più a piangere per sua sorella. Restava solo un peso all’altezza del petto, ed era un dolore costante che lo accompagnava in qualsiasi cosa facesse.
Solo per lui riusciva ancora a piangere; ma non di dolore, la sua era rabbia.
Notte
Dopo aver speso altre migliaia di lacrime ripensando a quell’uomo e a tutto il male che gli aveva causa - incolpando sé stesso e la sua ingenuità - la rabbia divenne freddo raziocinio.
L’elaborazione del dolore gli aveva portato via mesi e mesi, ma quel tempo era servito a fargli comprendere cosa avrebbe dovuto fare da quel momento in poi. Nella notte buia, l’appartamento dove aveva vissuto con sua sorella e con Seishiro momenti felici era ora diventato il tempio che consacrava la sua decisione. Così come Seishiro gli aveva tolto tutto, lui avrebbe fatto lo stesso.
Accadde così, di notte: rinascita.
Prosegue nel VII capitolo.
Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Raiting: R
Capitolo: 6
Prompt: 23. Pianto, 34. Notte e 44. Tristezza
Avvertimenti: raccolta di drabble; AU (quindi OOC, fatevene una ragione); shonen-ai.
Riassunto: Se la storia fosse stata diversa, cosa sarebbe successo?
Note: Fanfic scritta per la 50drabble.
Dedica: Per il compleanno del Tessoro, perché merita questo e altro. Ma al momento ho solo questo!!
Tristezza
Tristezza non era il termine adatto per comprendere quello che aveva provato Subaru dopo la morte di Hokuto e dopo la scomparsa di Seishiro. Il termine sembrava sminuire tutto il suo dolore; sentiva come se qualcuno gli avesse strappato una parte di cuore e stesse calpestando l’altra metà. Eppure ‘triste’ era come si sentiva dal funerale di sua sorella: derubato della sua innocenza, della sua ingenuità nei confronti della vita, dei momenti felici, degli affetti importanti, del primo amore.
Tristezza forse non era il termine più coretto da usare, ma Subaru sapeva che sarebbe stato il suo stato d’animo costante.
Pianto
Non sapeva quanto aveva pianto, forse si era trattato di giorni, forse addirittura settimane. Bastava anche solo che si guardasse allo specchio affinché i suoi occhi - costantemente rossi di pianto e stanchezza - si riempissero di lacrime. E poi arrivò il giorno in cui dai suoi occhi non venne fuori più nulla; aveva esaurito tutte le sue lacrime e non riusciva più a piangere per sua sorella. Restava solo un peso all’altezza del petto, ed era un dolore costante che lo accompagnava in qualsiasi cosa facesse.
Solo per lui riusciva ancora a piangere; ma non di dolore, la sua era rabbia.
Notte
Dopo aver speso altre migliaia di lacrime ripensando a quell’uomo e a tutto il male che gli aveva causa - incolpando sé stesso e la sua ingenuità - la rabbia divenne freddo raziocinio.
L’elaborazione del dolore gli aveva portato via mesi e mesi, ma quel tempo era servito a fargli comprendere cosa avrebbe dovuto fare da quel momento in poi. Nella notte buia, l’appartamento dove aveva vissuto con sua sorella e con Seishiro momenti felici era ora diventato il tempio che consacrava la sua decisione. Così come Seishiro gli aveva tolto tutto, lui avrebbe fatto lo stesso.
Accadde così, di notte: rinascita.
Prosegue nel VII capitolo.