Questa sera (o meglio ieri sera, visto che oramai sono già nel giorno dopo!) sono andato (non so come dire, visto che ero l'organizzatore) alla serata presso la sede UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia) di Trento dedicata alle opere di fortificazione permanente in Alto Adige. La serata è stata tenuta dal Ten. Col. Licio Mauro, uno
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se nel 1200 in val d'aosta avessero pensato così, forse avrebbero abbattuto il castello di Fenìs... e non oso immaginare cosasarebbe potuto succedere nel centro di Roma!
Bisogna che cerchiamo di capire in che modo ci vogliamo rapportare al nostro passato, se è un patrimonio o un ingombro. Il secondo aspetto non è affatto trascurabile al giorno d'oggi, in ogni campo, però il primo rappresenta una ricchezza che non può fare altro che aumentare di valore nel tempo. Tra venti/trent'anni quei bunker potrebbero essere meta di visite guidate e pellegrinaggi per un'epoca e per Stati che non ci sono più.
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io non abbatterei nulla che abbia valore architettonico, che sia un simbolo storico rilevante, culturalmente sarebbe uno spreco assurdo. ma dubito sul mantenimento delle stesso valore a scopo difensivo. il castello Maniace è splendido, ma ripeto, dubito che possa servire oggi a scopi difensivi. visitarlo e ammirarlo però è una splendida possibilità.
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Son cose che succedono. Le idee cambiano, la cultura cambia e anche le patrie cambiano. Nemmeno l'Italia è eterna. E i soldati vanno in guerra per una combinazione di ragioni, no?
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