A mani strette

Feb 24, 2014 01:49

Autore: gw_at_ecate
Fandom: Frozen/Le 5 Leggende
Titolo: A mani strette
Rating: nc17
Prompt: 31 i venti del cambiamento

Elsa appoggiò i gomiti sul davanzale della sua stanza. Fuori una tempesta di neve imperversava, e almeno per una volta poteva guardare quei turbini senza esserne responsabile.
Il suo popolo poteva anche aver accettato il suo potere, lei stessa lo aveva fatto, ma continuava a sentirsi diversa dagli altri. Quando camminava per le strade della capitale c’erano persone, bambini, uomini, donne, ragazzi… e poi c’era lei. Lei che lasciava il braccio di Anna per lasciarla correre da Kristoff con un sorriso felice, lei che salutava i ragazzini che correvano a piedi scalzi ma non si avvicinava mai, perché era fredda, e anche il sole caldo dell’estate non bastava a farla diventare come gli altri.
Ma questo cambiava in inverno. La stagione era fredda, il sole stesso gelava e mentre tutti si coprivano con spesse sciarpe e cappelli, Elsa provava il bisogno di spogliarsi e correre a piedi nudi nella neve, ridendo, perché quel freddo per lei era accogliente, era l’unica cosa in grado di scaldarla. Ed Elsa vi si avvolgeva, si faceva prendere dal suo abbraccio nevoso e lì restava, serena, in pace.
La regina sbatté le palpebre e guardò una forma strana veleggiare nel cielo, scomparendo tra le nubi e poi tornando ad apparire in mezzo ai turbini.
Elsa sorrise e aprì i battenti della finestra.
L’inverno significava cancellare la solitudine.
Jack Frost sfrecciò nella stanza afferrando Elsa tra le braccia. La regnante si sentì sollevare da terra, solo per finire poi stesa sul pavimento insieme a lui, interrompendo la scivolata su un tappeto. Il bastone del giovane spirito cadde a poca distanza.
«Jack!» rise di cuore, cercando di allontanarsi dal suo abbraccio. Per tutta risposta Jack la strinse più forte e la baciò.
«Volevo fare un’entrata scenica.» spiegò il ragazzo con un sorriso.
«La tempesta di neve non bastava?» domandò incredula. Intanto aveva cominciato ad accarezzargli il collo teneramente, rilassando il fascio di nervi tesi di Jack.
Lui fece una smorfia «Si capiva tanto che è opera mia?»
Elsa annuì imbronciando le labbra. Non lo sapeva, ma quando faceva così somigliava moltissimo a sua sorella Anna e alla loro cugina del regno vicino.
«L’ultima volta che Arendelle è stato colpito a questo modo è stato quando…»
«Ah già. L’incidente con il principe.» Jack rise colpevole.
Elsa sgranò gli occhi «Incidente? Jack, hai cercato di congelarlo vivo! Ed era voluto!»
«Certo che lo era! Ti stava troppo vicino. E io sono possessivo.» ribatté con naturalezza, puntellandosi su un gomito.
«Quindi anche questa volta sei geloso di qualcuno che mi gira attorno?»
Jack sorrise e scosse la testa. «Possessivo è diverso da geloso. E no, sono solo felice di rivedere la mia bellissima regina.»
Le baciò il collo senza mai smettere di sorridere, morse piano lungo la gola, arrivando a sfiorarla con le labbra lungo tutta l’ampia scollatura. Elsa aveva sempre esercitato un fascino particolare su di lui, anche durante gli anni passati a sorvegliarla invisibilmente, ma ammetteva senza remore di amare alla follia i vestiti più femminili e seducenti che aveva preso a indossare dopo essersi rivelata al mondo.
Tuttavia gli piaceva ancor più vederla senza vestiti, per questo iniziò a scioglierle i lacci dell’abito con dita agili e svelte.
Elsa rise «Non ti sembra di andare troppo di fretta?»
Jack sollevò il viso per darle un bacio veloce. «No. Ti amo sempre, ma ti preferisco senza niente addosso.»
Nonostante lei e Jack fossero insieme da tempo ormai, Elsa arrossì. Gli apprezzamenti di Jack arrivavano sempre inaspettatamente e affondati in un sorriso o una risata, e la regina non mancava di stupirsene.
«Cosa c’è?»
Elsa sorrise timidamente e scosse la testa, «Niente.» gli massaggiò la schiena sfilandogli la parte superiore dei vestiti e lo lasciò andare avanti a spogliarla. «È solo che non ci ho ancora fatto l’abitudine a noi due.»
Jack le sbottonò la camicia intima, l’unico indumento rimasto. «Mi sta bene. Sei bella quando arrossisci.»
«Prima o poi mi passerà.» lo avvisò Elsa abbassandogli i pantaloni. A gesti si comportava bene, era intraprendente e sicura di sé. Erano le parole a rovinarla, a farle scoppiare il cuore come se le sentisse per la prima volta.
«Mh, no.» si lamentò scherzosamente il ragazzo, mentre calciava via le braghe.
Finalmente nudi, Jack le accarezzò una gamba, spingendogliela delicatamente contro il petto.
Elsa sentì il freddo insinuarsi tra le cosce, quel tipo di frescura che in breve l’avrebbe portata a serrare gli occhi e gemere.
«Dovrai ingegnarti per farmi arrossire ancora.»
Jack ridacchiò, e infilò il naso tra le ciocche sciolte dei capelli di Elsa, sussurrandole all’orecchio.
«Va bene. Mi dedicherò di più a te.»
Mentre le parlava, due dita le scivolarono dentro, e la regina si morse le labbra.
Jack le baciò lo zigomo, poi la mascella.
«Ti sono mancato così tanto, Elsa?» la provocò, sentendola bagnata a sufficienza da poterla penetrare lentamente, per poi spingere con decisione, seguendo il ritmo dei gemiti di Elsa.
La regina cantilenò a occhi chiusi il nome di Jack, graffiandogli la schiena e inarcandosi per muoversi con lui, stretti, abbracciati, incredibilmente caldi.
Jack si ritraeva sempre appena in tempo da lei, venendole sulle gambe o macchiando le lenzuola, ma alcune rare volte si concedevano il rischio.
Jack la chiamò con voce roca e affannata, ma Elsa gli avvolse i fianchi con entrambe le gambe, e si sentì riempire. Con le ultime due spinte lei stessa gridò con liberazione, e abbandonò il corpo contro il tappeto ruvido.
Non c’erano gocce di sudore sui loro muscoli spossati, ma fini rivoli di ghiaccio. Elsa ne ruppe uno sul collo di Jack, intaccandolo con l’unghia.
Gli sorrise e lo abbracciò, accarezzandogli la schiena e le gambe stanche. Le labbra si schiusero in una risata.
«A volte vorrei che l’inverno durasse per sempre.»

rating: nc17, fandom: crossover, prompt: 31, autore: gweiddi at ecate

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