Autrice:
strangeandcharm
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean/Castiel, Sam, Gabriel, Cupido
Rating: PG-13
Genere: Romantico, poco poco Angst
Warnings: Beh, direi che non ci sono warnings a meno che i Cupido non vi facciano lo stesso
effetto che fanno a Dean XD
Summary: Cosa vuole Castiel? Gabriel è curioso, Castiel è sconcertato e Dean non è proprio in sé...
Note: TRADUZIONE! Se sapessi partorire certe cose mi considererei un Dio, forse proprio Dio
Dio...
Disclaimer: I personaggi bla bla non appartengono bla bla né a me bla bla né all'autrice bla
bla...Viva viva zio Kripke e bla bla tutta la CW...bla bla
Sam era seduto al tavolo con la testa tra le mani quando Castiel si materializzò nella stanza del
motel. Si guardò intorno per cercare Dean e dedusse che era in bagno, giudicando dalla porta
chiusa, dal suono dell’acqua che scorreva nella doccia e dal canto che si diffondeva nell’aria.
Ascoltò nervosamente Dean cantare la frase ‘ love is in the air, do-be-do-be-do-be doo’ ancora e
ancora come se non conoscesse il resto delle parole, e chiuse gli occhi per un momento, cercando
di riprendersi.
“Cas!” Disse Sam, saltando in piedi. “Dove sei stato, amico?”
“Stavo discutendo della situazione con Gabriel.”
“E?” Gli occhi di Sam erano spalancati e sembrava stanco. Era preoccupato per suo fratello, Castiel
poteva intuirlo, anche se il suo comportamento urlava esasperazione piuttosto che paura.
“Gabriel non toglierà l’incantesimo,” disse l’angelo con rassegnazione.
Sam si accigliò. “Perché no? E cosa diavolo ha intenzione di fare, in ogni caso? Cosa significa tutto
questo, Cas? Dean mi sta facendo diventare pazzo. Non l’ho mai visto così. L’unica cosa a cui
riesce a pensare sei tu, è come se il resto del mondo non esistesse. Non so se picchiarlo o
vomitargli addosso per il disgusto.”
Castiel si guardò intorno e prese una sedia. Si sedette con le mani sul grembo. “E’ tutta colpa mia,”
disse, la sua voce era piena di rammarico. “Gabriel vuole che io mi…diverta. E pensa che io possa
farlo, se Dean è infatuato di me.”
Le sopracciglia di Sam si alzarono fino a metà della sua fronte. “Il Trickster…Gabriel…ha maledetto
Dean così che tu possa divertirti?”
“Non è una maledizione. Non precisamente,” lo corresse rapidamente Castiel. “Dean è davvero
innamorato di me, a tutti gli effetti.” Disse abbassando gli occhi. “Sono davvero a disagio con
questa cosa. Non perdono le azioni di Gabriel.”
Ci fu una lunga pausa prima che Sam disse con titubanza, “Ehm, Cas, quando Gabriel dice
‘divertimento’…non intende voi due che vi fate un giro su una ruota panoramica, giusto?”
Castiel lo fissò perplesso. “Ruota panoramica?”
Sam scosse la testa e si sedette. Si sporse verso Castiel abbassando la voce. “So come funziona la
mente di quel bastardo, okay? Ho vissuto attraverso i suoi giochetti più volte di quanto pensi. Se
ha fatto innamorare Dean di te, sicuramente vuole che tu faccia qualcosa a proposito, ed è
sicuramente qualcosa di grosso.” Il suo volto si addolcì. “Cas, cosa vuole che tu faccia?”
Castiel si guardò le mani, senza essere in grado di rispondere; dirlo ad alta voce l’avrebbe solo
fatto sembrare più reale. Il più piccolo dei Winchester sbuffò e si appoggiò allo schienale, capendo
tutto. Era molto intuitivo quando voleva, anche se ovviamente, aver capito la situazione non
rendeva le cose più facili.
“Cos hai intenzione di fare?” Chiese gentilmente, dopo una lunga pausa.
“Non lo so,” rispose Castiel con tristezza. “Gabriel mi ha detto che rimuoverà l’incantesimo una
volta che io e Dean…che noi…Insomma hai capito.”
Sam fissò la porta del bagno. Il rumore proveniente dal bagno era cessato, e Dean ora canticchiava
qualcosa come ‘feeling it in his fingers’ and ‘feeling it in his toes’. Castiel non era sicuro di quello
che provava, ma di certo non era una sensazione piacevole.
“Questa è la concezione che Gabriel ha del ‘divertimento’,”disse Sam seccamente.
“Per quello che può servire, Gabriel mi ha assicurato che a Dean piaccio in realtà,” disse Castiel,
ma le sue parole erano deboli, e non suonavano del tutto convinte. “L’incantesimo di Cupido ha
solo portato all’estremo dei sentimenti che c’erano già.”
“Dean non era innamorato di te prima che accadesse tutto questo, Cas” lo corresse Sam. “Gli
piacevi, ma questo non vuol dire che voleva strapparti i vestiti di dosso e fotterti alla grande!”
L’espressione dell’angelo doveva essere davvero shockata, perchè Sam si sentì in colpa e
aggiunse, “ Quello che intendo è, Dean non è fatto così. Non è quel tipo di ragazzo. Se gli fossi
piaciuto te l’avrebbe detto. Ti ha mai dato qualche indizio del fatto che prova qualcosa per te?”
Castiel ci pensò. “Passa un sacco di tempo a fissarmi.”
“Mmm…” Sam annuì poco convinto.
“E mi ha portato in un luogo di perdizione una volta. Era preoccupato della mia inesperienza
sessuale. Forse quello era un segno, forse voleva educarmi in qualche modo.”
Sam parve stordito. “Dean ti ha portato in un bordello?”
“Si.”
“Cos’è successo?”
Castiel cambiò posizione sulla sedia. “Ho baciato una donna di nome Chastity e poi lei ha gridato e
io e Dean siamo fuggiti.”
Sam si prese un momento per assimilare l’informazione prima di tornare a guardarlo pensieroso.
“Amico, spero che non ti dispiaccia se te lo chiedo ma…Sei vergine?”
Castiel fece un respiro profondo, desiderando che tutti non fossero così ossessionati dalla sua vita
sessuale. O dalla sua mancanza. “Si.”
“Figlio di puttana.” Disse Sam grattandosi il mento. “Quindi Gabriel vuole davvero farti perdere la
verginità. E io che pensavo che avere Dean come fratello maggiore fosse come avere una spina
nel fianco.”
Castiel aprì la bocca per rispondere ma la porta del bagno si aprì improvvisamente e una voce urlò,
“Cas!”
L’angelo si voltò e vide Dean che se ne stava in piedi in mezzo ad una nuvola di vapore, un
asciugamano rosa era avvolto intorno ai fianchi e i suoi occhi erano pieni di gioia. Castiel si alzò in
piedi, domandandosi cosa potesse dire (immaginarsi la situazione non equivaleva a viverla) ma
Dean mise a fine alla questione quando corse attraverso la stanza e imprigionò Castiel in un
abbraccio così stretto che l’angelo quasi soffocò.
“Odio quando te ne vai,” dichiarò Dean, accarezzandogli la schiena. Castiel posò lo sguardo su Sam
che nonostante tutto, stava nascondendo un ghigno con le mani sulla bocca. Castiel pensò che il
più piccolo dei due fratelli doveva essere divertito dal panico nei suoi occhi.
Castiel non era divertito.
“Dean, per favore, lasciami andare,” ordinò, e Dena lo liberò dalla stretta. Il sorriso che aveva
stampato in faccia era il più grande che avesse mai visto su di lui, e per qualche ragione gli faceva
male vederlo in quel modo, anche se Castiel non ebbe tempo di chiedersi il perché.
“Amico, dove te ne sei volato? Volevo passare la serata con te.”
“Io avevo…altro da fare” disse l’angelo con aria severa.
“Okay, non è un gran problema,” disse Dean. I suoi occhi si spalancarono e batté le mani.
“Aspetta! Ti ho scritto una poesia!” disse saltando praticamente sul letto e afferrando il diario del
padre. Girò le pagine finché non trovò quello che stava cercando , e si schiarì la voce in modo
melodrammatico. “Okay, è solo una sciocchezza, ma spero ti piaccia.”
“Cercherò di farmela piacere”disse l’angelo debolmente.
Dean sorrise e iniziò a leggere con voce alta:
“Le rose sono rosse
Le viole sono blu
Gli angeli sono cazzoni
Tutti tranne tu.”
Con la coda dell’occhio, Castiel vide Sam sbattere la testa sul tavolo. Dean rimase fermo dov’era,
con un’espressione piena di gioia e speranza, e Catiel sapeva che doveva parlare, così disse
semplicemente, “E’bellissima, Dean.”
Dean fece spalline. “Ah, non è niente. Faccio schifo con la poesia e lo so. Me la cavo meglio in altre
cose.” I suoi occhi lampeggiarono così chiaramente che perfino Castiel capì esattamente cosa
voleva dire, ma questo non fermò Dean dall’aggiungere “Sai, come il sesso…e altre cose…”
“Oh Cristo Santissimo,” gemette Sam, ancora con la faccia sul tavolo. “Cas, se non lo guarisci dovrò
sparargli come si fa con i cavalli”
Castiel decise che aveva una sola opzione: usare la forza. “Dean, siediti,” gli ordinò. Con sollievo,
Dean fece esattamente quello che gli era stato detto. Si sedette sul bordo del letto più vicino e lo
guardò con un’espressione straniata, mentre Castiel si inginocchiava vicino a lui. Poi fece una
risata.
“Seriamente Cas, non vuoi aspettare che Sam esca dalla stanza?” sussurrò Dean con fare
scherzoso, aprendo le gambe cosicché Castiel potesse spostarcisi in mezzo se mai avesse voluto.
Castiel chiuse gli occhi, cercando di rimanere concentrato, poi li riaprì. “Non desidero fare sesso
con te in questo momento,” dichiarò.
Dean sorrise “Okay. E in quale momento ti piacerebbe farlo?”
“Dean, non voglio fare sesso con te per niente.”
“Oh.” Dean sembrava deluso, ma prima che l’angelo avesse la possibilità di continuare disse
allegramente,”Bene, questa non è una bella cosa, ma posso farmene una ragione. Non ti amo solo
per il tuo corpo Cas, ti amo anche per la tua personalità. Noi potremmo anche solo, sai, uscire, mi
piace starti intorno, mi fai sentire bene.”
Castiel avvertì una pugnalata di tristezza vedendo la leggerezza con cui Dean aveva pronunciato le
ultime parole. Sopraffatto, allontanò lo sguardo, incontrando quello di Sam. Il minore dei fratelli
sembrava tanto triste quanto l’angelo. Dean era sotto incantesimo, era manipolato dall’arcangelo
in maniera così umiliante, e per una volta sembrava veramente felice. L’ironia della cosa era
dolorosa.
“Sono felice di…farti sentire bene,” disse Castiel con voce vacillante.
La mano di Dean tracciò una linea lungo la sua guancia e l’angelo guardò verso l’alto in sorpresa,
non era abituato alla sensazione “pelle contro pelle”. “Stai bene?” chiese Dean, mentre la sua
espressione diventava sempre più preoccupata. “Sembri un po’ triste. Sono io? Ti sto
disturbando? Io ti amo Cas. Non pensare che non sia così, perché lo è. Ti amo così tanto da non
poter vivere senza di te. Andrei all’inferno in un battito d’ali per te. Sei tutto il mio mondo e voglio
che tu lo sappia. Non ti farei mai del male, ti amo. Ti amo davvero, davvero tanto.”
Con un sibilo, Castiel si alzò. Si mosse fino all’altro lato della stanza, spaventato da quanto fossero
forti le sue emozioni, quanto la cieca adorazione di Dean fosse così benvenuta e agghiacciante
nello stesso momento. Odiava e amava allo stesso tempo questo fatto, gli piaceva il modo in cui
Dean lo guardava negli occhi, la sua preoccupazione, come gli aveva detto che avrebbe fatto
qualsiasi cosa per lui…
Gabriel sapeva che questo sarebbe accaduto. Gabriel sapeva che avrebbe fatto male, dannazione.
“Cas?” La voce di Dean era piena di preoccupazione.
“Sta bene Dean,” lo rincuorò Sam, parlandogli come se fosse un bambino. “Penso che gli serva
solo un momento.”
“Cosa ho fatto?” chiese Dean impanicato. “Cas, oh mio Dio, Cas…cosa ho fatto? Cosa posso fare
per te? Dimmelo”
“Sto bene,”rispose rapidamente l’angelo. Lanciò un’occhiata a Sam. “Devo parlare da solo con Sam
per alcuni minuti.”
Dean si alzò e chiese con voce tremante. “Stai bene?” Stai veramente bene? Non ti ho ferito in
qualche modo?”
Castiel lo guardò. Si stava torcendo le mani, la sua espressione era un ritratto di preoccupazione e
paura. Questo non era più Dean. Era qualcun altro, qualcuno rotto e corrotto, qualcuno sotto
incantesimo.
“Sto bene,” sottolineò Castiel, sforzandosi di sorridere.
Dean si rilassò, ma i suoi occhi erano ancora impauriti. “Bene,” disse. “Okay.”
“Noi siamo qui fuori, va bene?” Disse Sam. “Starai bene, giusto?”
Come la porta si chiuse dietro di loro, sentirono Dean urlare “Mi manchi già!”
~ ~ ~
Se ne stavano in piedi in mezzo al parcheggio fissando l'asfalto. Le mani di Castiel stavano
tremando, quindi le nascose nelle tasche. Non avevano mai tremato prima di allora, la cosa lo
infastidiva.
“Peggiora ogni ora che passa,” disse Sam. “Sta diventando sampre più forte da quando tutto è
iniziato alla tavola calda. Se va avanti così...Non so cosa potrebbe succedere, l'hai sentito lì
dentro, ha detto che andrebbe all'inferno per te. Cosa facciamo se decidesse di provartelo? Se fa
qualcosa di stupido?”
L'angelo annuì, il suo sguardo sempre fisso per terra.
“Sei sicuro di non poter togliere l'incantesimo in altro modo eccetto a fargli fare quello che vuole
Gabriel?”
“Si.” Castiel strinse i pugni nelle tasche.” “Gabriel è più forte di me. Può manipolare il mondo in
modi che io non posso. Ha trasformato l'incantesimo di Cupido in qualcosa di maligno. Alla fine
dovrò fare quello che lui vuole per salvare la vita di Dean.”
“Quel pezzo di merda.” La voce di Sam era devastata. Castiel gli lanciò un'occhiata, notando
quanto fosse pallido. L'inappropriata devozione che Dean mostrava verso Castiel li aveva turbati
entrambi.
Stettero in silenzio per alcuni minuti finché Sam disse con voce controllata, “E' solo sesso.
Probabilmente lo stiamo prendenso troppo sul serio. Lo so che sarebbe la tua prima volta, ma
Dean lo fa così spesso che puoi startene tranquillo e far fare tutto a lui. Non sarà così terribile,
veramente, e poi lui starà bene di nuovo. Non è la fine del mondo Cas.” Si schiarì la gola
“Davvero.”
Castiel posò lo sguardo su di lui. “Cosà dirà Dean quando sarà tornato in sé?”
Il giovane Winchester scrollò la testa. “Non ne ho idea.”
“Gabriel mi ha detto che non può essere classificato come stupro, visto che Dean prova qualcosa
per me. Non penso che capisca davvero il concetto di 'stupro'.”
Sam si strofinò gli occhi, senza dire niente.
L'angelo sospirò. “Non voglio fare del male a Dean, anche se ho paura che gli farei del male in ogni
caso, qulsiasi sarà la mia decisione.”
“E' solo sesso,” ripeté Sam debolmente, distogliendo lo sguardo. “Penso che dovresti continuare a
ripetertelo.”
Castiel lo fissò per qulche minuto, in conflitto con se stesso, poi fece una cosa che raramente
faceva.
Scappò via.
~ ~ ~
Il suo telefono continuava a squillare. All'inizio lo ignorò, ma col passare delle ore le chiamate si
fecero sempre più frequenti. Ovviamente sullo schermo appariva sempre il nome di Dean, che
lasciava un messaggio in segreteria per ogni chiamata. Castiel ascoltò solo il primo, abbozzando
un sorriso sentendo Dean cantare una canzone il cui titolo probabilmente era 'I Just Called To Say
I Love You'. Dopo quello, tentò di ignorarli. Ma non spense il cellulare.
Si stava comportando da codardo, lo sapeva, ma si trovava in un momento d'impasse. Non sapeva
cosa fare. Gli importava molto di Dean, Gabriel non si era sbagliato su quello, ma scambiare le
emozioni che provava per lui con la lussuria, era una cosa che non poteva reggere. Castiel non era
un esperto in amore, lasciando da parte il sesso per un momento, ma persino lui capiva che
Gabriel stava tentando di insegnargli una lezione sul divertimento e il piacere facendo del male a
qualcuno nel processo. E non c'era niente di 'divertente' nel fare sesso con Dean Winchester
quando Dean Winchester era fuori di sé.
Poi accadde che Castiel pensò al fatto che non gli sarebbe dispiaciuto provarci quando Dean fosse
tornato di nuovo in sé.
E nel momento in cui lo pensò, avrebbe potuto mettersi a piangere.
A quanto pare Gabriel gli stava insegnando qualcosa dopotutto...
parte 3