Nick Autore:
yukiko_no_nijiTitolo: Tonight.
Numero Parole: 922 @
fiumidiparolePairing/Personaggi: Ninomiya Kazunari/Ohno Satoshi, OHMIYA.
Raiting: NC17.
Genere: Erotico
Avvertimenti: Slash, One-Shot
Intro/Note: Gli Arashi non mi appartengono, ma si appartengono tra di loro interscambiandosi. La storia di cui sotto è tutta mia immaginazione.
Il titolo, Tonight, è in onore di Senga.
Questa storia partecipa al "Carnevale delle Lande" per la community
kinkmemeita con il prompt "Leccarsi le labbra" di
ichigo_85 Tonight.
Avevano appena finito con le riprese per il promotional video dell’ultimo singolo, Truth.
Per tutto il pomeriggio, Nino non era riuscito a staccare gli occhi da Ohno.
Il solo vederlo lo eccitava e lo mandava fuori di sé.
Vederlo ballare durante le prove era stata un’agonia, soprattutto quando il bacino del Riida aveva iniziato a muoversi fluidamente come era solito fare, e Nino non era riuscito ad evitare di guardarlo.
Solo quando le macchine li ripresero, aveva forzato se stesso a svolgere il suo lavoro.
Ma non appena lo staff diede l’ok alla fine del lavoro, Nino con una scusa si allontanò con Ohno fuori dallo studio e lo fece entrare in una delle stanze lì vicine.
Ringraziò silenziosamente i piani alti per aver deciso di non fare nessun ‘making of’ di quel pv. Telecamere in meno a cui dover stare attenti.
Ohno non comprese cosa avesse intenzione di fare fino a che non lo vide chiudere la porta a chiave.
“Nino… abbiamo ancora addosso i vestiti di scena…”
“Non me ne importa niente Oh-chan.”
“Ma voglio andare a cambiarmi” si lamentò il più grande.
“Hai idea di quanto abbia dovuto frenarmi per tutto il pomeriggio?” soffiò vicino ad un suo orecchio, prima di tornare a guardarlo e baciarlo poi con foga.
Sentiva la lingua dell’altro cercare irruente la sua, quelle grandi mani vagare sulla sua schiena, avvicinarlo sempre di più a lui.
Nino prese quei gesti come un chiaro invito e si avvicinò maggiormente a lui.
Il profumo di Ohno gli inebriava i sensi.
Allargò il nodo della cravatta rossa che aveva indossato per le riprese, per poi sfilarsela da sopra la testa, staccandosi per qualche secondo dal corpo del Riida.
In poche mosse la riportò al suo stato naturale.
Ohno, lo guardava in silenzio.
Nino gli sorrise, avvicinandosi a lui.
“Lasciami fare.”
Ohno lo baciò di nuovo, ma Nino si staccò da lui, portando la sua cravatta all’altezza degli occhi dell’altro, coprendogli gli occhi. Portò le mani dietro la sua testa e sentì la seta rossa morbida sotto le sue dita. Poi fece un piccolo nodo e si assicurò che Ohno non vedesse.
“Voglio che tu non pensi a niente.”
Si prese tutto il suo tempo e lasciò vagare le sue mani sul corpo del Riida, sopra il tessuto fresco della camicia.
Lo spinse contro il muro mentre lo toccava e sentì i muscoli dell’altro, sotto la stoffa, tendersi.
Lasciò che le mani scivolassero verso il basso, lente, finché non raggiunsero la cintura dei pantaloni neri che Ohno indossava.
La aprì, passando poi a sbottonare i pantaloni, quel tanto che gli bastò per farli calare lungo le sue gambe.
Notò con piacere che l’eccitazione dell’altro stava crescendo dentro i suoi boxer.
Nino si avvicinò a lui lo baciò sul collo, mentre una mano scivolò verso il basso, lenta, e prese a muoversi sulla sua erezione.
La sentì diventare mano mano più dura.
Quando udì il Riida emettere un mugolio di piacere, lasciò perdere il suo collo e abbassò i boxer, per poi raggiungere quell’altezza, trovandosi davanti l’eccitazione dell’altro.
Si leccò le labbra, pregustandosi il sapore di Ohno nella sua bocca.
Si avvicinò e passò la lingua sulla punta, stuzzicandola piano.
Sentì Ohno emettere un suono delizioso a quel nuovo contatto.
Avrebbe voluto sentirlo gemere più forte.
Avrebbe voluto sentirlo gemere soltanto per lui.
Alzò gli occhi per osservarlo e lo vide teso, con i denti che mordevano il labbro inferiore.
Nino sorrise a se stesso e con una mossa decisa avvolse completamente la sua lunghezza e prese a suggere lentamente.
Sentiva la pelle dura e bagnata dell’altro sulla sua lingua.
Ma si prese il suo tempo. La muoveva lenta, curiosa di scoprire ogni sua venatura, per poi suggere nuovamente, con una lentezza estenuante.
“Nino…”
Aveva udito urgenza nella sua voce, frustrazione.
Il più piccolo posò una mano sul fianco di Ohno, per evitare che si lasciasse andare in movimenti automatici dettati dal suo piacere personale.
Sentì poi una mano dell’altro sulla sua testa, giocare con i suoi capelli, per poi invitarlo a fare di più.
Nino prese a succhiare con maggiore intensità, senza dargli tempo di pensare altro e sentì Ohno gemere più forte sotto al suo tocco.
Muoveva la testa e la lingua con un ritmo serrato e sentiva le dita dell’altro fare pressione, attorcigliate ai suoi capelli.
Voleva che si lasciasse andare e tolse la mano che aveva tenuto fino a quel momento sul suo fianco, per portarla sul membro. Prese a muoverla con la stessa intensità delle suzioni e sentì l’altro chiamare il suo nome, in un gemito strozzato.
Non si spostò, quando lo sentì pulsare sempre di più sulla la sua lingua.
Lo lasciò chiamare il suo nome con voce troppo altra, mentre veniva nella sua bocca.
Nino succhiò ancora, gustando il suo sapore che scendeva nella gola.
Poi si scostò da lui, rivestendolo.
Tornò a guardarlo, ancora con gli occhi fasciati dalla cravatta.
Con il pollice ed il medio si pulì gli angoli della bocca.
Lo vedeva respirare ancora troppo veloce, mentre leggere gocce di sudore scivolavano sul suo volto, finendo sotto la camicia che indossava.
Nino ne leccò una, saggiando ancora una volta la sua essenza.
Sentì il Riida fremere sotto quel contatto.
Poi portò le mani dietro la sua testa e disfece il nodo, per incontrare di nuovo gli occhi dell’altro.
Non appena abbassò le braccia, Ohno lo baciò di nuovo con foga.
Nino si staccò da lui.
“Oh-chan… non è il caso.”
“Ma…”
“Shh. Muoviti, dobbiamo cambiarci e rendere i vestiti alla costumista.”
“Sì, ma tu…”
“Avevo voglia di te, adesso. Ma se vuoi, a casa possiamo continuare, così potrò sentirmi del tutto soddisfatto...”
Ohno lo guardò sornione.
“Perché siamo ancora qui?” ribatté.
Nino rise a quelle parole, passando una mano sui glutei marmorei del suo ragazzo.
Non avrebbe mai smesso di desiderarlo.
Lo seguì fuori dalla stanza, pieno di aspettative per quella notte.