It' not funny anymore

Mar 04, 2010 18:03

Leggere velocemente e' un gran dono. Se non l'avessi penso che mi perderei un sacco di cose interessanti nascoste in articoli che sono dei veri e propri muri di testo.
Giusto un paio di giorni fa mi sono imbattuto in questo articolo di Kotaku a firma di Tim Rogers sulla societa' giapponese, ambiente in cui vive da diversi anni. Per la maggior parte ( Read more... )

pensieri

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Comments 4

ayoama March 6 2010, 18:34:06 UTC
Quoto in pieno tutto il terzo paragrafo.
Passare dall'Italia all'Olanda è stata un'esperienza fantastica da questo punto di vista. Non che quei simpaticoni degli olandesi non abbiano i loro manierismi assurdi (dettati il più delle volte dall'essere gli organismi più *cheapskate* della galassia), ma in pratica mi trovo a vivere in una società quasi all'opposto di quella giapponese qui descritta.
L'approccio alla semplicità olandese è APPIATTIRE, livellare le differenze. Il che ha numerosi effetti negativi, com'è facile immaginare, ma in generale funziona decisamente meglio a livello di stress psicologico e in più stimola le persone a essere oneste fra loro. Guarda caso, negli indici di qualità della vita, felicità e soddisfazione personale gli olandesi ottengono sempre dei bei punteggi :)
Essere flessibili nei rapporti interpersonali > seguire lo schemino, perché ad attaccarsi troppo allo schemino se ne diventa schiavi. E essere schiavi generalmente non è bella condizione.

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yukikaze_ex March 6 2010, 19:08:35 UTC
Parlando di flessibilita' direi che sarebbe un bel passo avanti riuscire a non strangolare istantaneamente chi la pensa all'opposto di noi su cose non di vitale importanza. A volte poi e' anche interessante analizzare un punto di vista diverso piuttosto che percepirlo come una pugnalata al proprio ego.
Alla fine chi segue unicamente uno schema non lavora su stesso e accumula solo aggressivita', anche perche' evitare i conflitti non significa affatto non pensare malissimo degli altri.

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nanael March 7 2010, 11:54:36 UTC
Nonostante tutto, credo che per molti versi la società italiana e quella giapponese siano simili, a parte un'unica caratteristica: esiste il concetto di "unico" che tende ad omologare tutti in massa, che li porta a far parte di qualcosa... Con la differenza che in Italia ognuno fa di testa propria, e molto spesso vieni rispettato se non segui le regole e sei scorretto; perché sei "figo" e sai farti valere. Pieghi le regole ai tuoi voleri, il fine giustifica i mezzi.
Ovviamente, il linciaggio è dietro l'angolo se ti discosti appena dallo stereotipo dell'italiano medio o di come l'italiano vorrebbe che fosse l'intera società. Questo lo si impara a scuola, è facile etichettare una persona come fallita/perdente/repressa/frustrata se non ha una comitiva, se non ha una cerchia d'amici che il sabato esce e va bere in discoteca, se le tue abitudini o gusti in fatto di vestiario si discostano dalla norma.
In Giappone la norma esiste. Ma è molto più presente nelle menti delle persone, oltre che nella società. Per sfuggire alle rigide regole ( ... )

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yukikaze_ex March 8 2010, 06:00:43 UTC
Tnx, no prob per per il papiro, anzi ;)

Che gli italiani siano generalmente allergici alle regole e' ben piu' che un'opionione in effetti °°
C'e' poi quella fossilizzazione culturale che trovo ben piu' grave di quelli di altre culture dei paesi sviluppati. Li' molti dei difetti sociali veri o presunti sono comunque derivati o conseguenze di altri punti di forza.
Al contrario anche prima della crisi l'Italia si limitava a "galleggiare" a stento e temo che sara' quello che continuera' a fare di questo passo.

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