[fan fiction] Ancora, nel tempo

Oct 16, 2010 03:36


Titolo: Ancora, nel tempo
Autore: Beesp
Livello: 4
Prompt: #3 - Guerra
Personaggi: Remus Lupin
Rating: G-PG
Avvisi: Slash (accennato, quasi non presente)
Ho usato l'aiuto: //
Numero di parole: 473
Riassunto: Remus Lupin e un'immagine di morte.
Link alla mia scalata: Quiii.
[Citazione Utile (I Never Told You What I Do For Living - My Chemical Romance): "And never again, And never Again, They Gave us two shots to the back of the head, And we're all dead now"]

Ancora, nel tempo

Per sopravvivere si sacrificherebbero perfino i propri migliori amici.
Anche la vita di un’innocente che dovrebbe rimanere sulla Terra anche soltanto per ricordare.
O forse proprio per non farlo.
La casa dei Potter era quietamente malridotta. Trovare James e Lily riversi sul pavimento, neanche vicini in quel tremendo momento, pallidi, freddi e abbandonati... era stato infelice.
Tutte le perdite di quella guerra erano salite a galla, con violenza inaudita, tallonando la mente del povero Remus con immagini poco piacevoli, figure inimmaginabilmente tumefatte e distrutte; quei corpi che avrebbero dovuto camminare su terreni asfaltati, con la pioggia e il sole, bagnarsi d’acqua estiva, bere limonate e tè, cucinare in case accoglienti, arrabbiarsi e urlare, amare e partorire: caduti al colpo di un raggio verde abbagliante, caduti con un tonfo sordo, seguito dal silenzio attonito che solo l’assenza sa produrre.
Ancora qualcuno osava respirare o anche solo muoversi. Perché prender aria, con tutta quella morte, ossigeno artefatto, veleno sparso nell’atmosfera, risultava difficile anche per i più ottimisti.
La morte di Voldemort non sarebbe mai stata abbastanza. E, forse, avrebbe peggiorato soltanto la situazione, se non fosse stata necessaria, ma comunque non del tutto risolutiva. Qualcuno avrebbe continuato a uccidere - o tentare di farlo - per motivi insensati.
Morte, soltanto morte, nasi otturati, nasi immobili, come piedi e gambe e braccia e mani, mani che avevano sfiorato delle altre e avevano creato elettricità, rigide di tempo, il tempo che guarisce le ferite e che, spesso, le evidenzia con colori spietati.
Qual è il dovere del tempo, d’altronde, e perché dovrebbe adempierlo quando una pedina tanto più piccola di lui - gli uomini - non compiono ciò che dovrebbero, e abbandonano il mondo, e permettono ai loro fratelli di lasciarlo?
James e Lily. Harry si era salvato per un fortuito caso, non ancor ben chiarito. I maghi dell’intera Inghilterra - e in qualsiasi luogo la notizia fosse arrivata - gioivano perché il Signore Oscuro era caduto. I Potter sarebbero divenuti degli eroi, assieme a Peter Pettigrew. Eroi di morte, eroi...
“Perché non avete potuto far nulla?”.
Remus, di solito calmo fino alla follia, non voleva nient’altro che urlare e riversare sui suoi due amici tutta la rabbia.
“Ameremo ancora, rideremo, proveremo - e loro no”. Ed era quello il dilemma: perché riprendere una parvenza di normalità?
Per combattere, ancora. Per vincere, forse. Per insegnare ai nuovi figli ad amare, se fossero nati, e uccidere l’odio per la vita. Per impartire lezioni di Guerra a chi l’aveva inneggiata: mostrare quanto, invece, distrugga e non crei.
“Ma ameremo ancora, rideremo, balleremo, una notte ancora, via il lampo di luce, via le espressioni immortali - soltanto quelle sono senza fine - ameremo, rideremo, proveremo, danzeremo. Per la vita, per la pace, per noi”.
Sirius Black... e non sarebbe mai riuscito ad incolparlo. “Piangi con noi”.

la scalata, autore: beesp, fanfic, periodo: pre-azkaban, rating: g-pg

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