[glee] American Road Trip.

Jul 06, 2011 23:08

Titolo: American Road Trip.
Autore: vanryo
Pairing: Dave/Kurt
Personaggi: David Karofsky, Kurt Hummel.
Genere: Commedia, Romantico.
Avvertimenti: I personaggi, nè tantomeno Glee mi appartengono ma sono di quei tre mandrilli di RIB. Tse'.// OC - Dave e Kurt non si conoscono, e Kurt fugge verso NY per amore della musica.
Info : Per il prompt "American Road" della Tabella Mista del kurtofsky_ita .
Link alla tabellina: Tabella Mista / @ kurtofsky_ita
Parole Contate: 1873

Dave guidava tranquillamente lungo l'autostrada deserta. Si era da poco comprato quell'automobile rossa, e anche se era usata, ne era dannatamente fiero, visto che era il primo regalo che si era concesso con i suoi veri soldi.

Mancavano ancora tanti chilometri prima di arrivare a destinazione, e leggermente annoiato accese la radio. Certo, scegliere di arrivare fino alla grande città in macchina non era una delle idee migliori se non si aveva nessuno, ma non era poi così un grande problema.
Doveva raggiungere un gruppo di amici per festeggiare l'addio al celibato di uno di loro, e poi ovviamente il matrimonio. Era tornato a Lima,Ohio, soltanto per salutare i genitori. Quella cittadina era noiosa come si stava rivelando quel viaggio di ritorno in macchina.

Erano passate quasi due ore, quando improvissamente sul ciglio della strada in lontananza vide una ragazza in jeans corti, una canotta bianca e scarpe da ginnastica alte fare l'autostop. Pian piano che si avvicinava con la vettura poteva metterla sempre più a fuoco, ed era una meraviglia. Poco seno, ma comunque stupenda.

Frenò dolcemente e la ragazza recuperò la zaino che aveva a terra appoggiandosi contro la portiera - Grazie per esserti fermato!  Vai verso NY?-
 La voce era particolare, ma non si poteva certo dire quella di una femmina. Dave scrutò meglio oltre gli occhiali da sole che la "sconosciuta" portava e notò che era ... un ragazzo.

- Tu... ma tu non sei... - balbettò come un idiota, tossendo poi -.. voglio dire, certo che vado verso New York. Posso darti un passaggio.-

- Fantastico! - esclamò l'altro aprendo la portiera e salendo, posando lo zaino nei sedili posteriori della macchina -  aspettavo da un sacco che passasse qualcuno, ma quella strada era deserta! Stavo per sciogliermi dal caldo! Ah, scusami, sono un maleducato. Io sono Kurt - concluse tendendo una mano, che Dave strinse senza neanche guardare.

E' un ragazzo. Un ragazzo. Un ragazzo incredibilmente rumoroso. Ho scambiato un ragazzo per una ragazza...

- Non me la prendo perché mi hai scambiato per una ragazza, sai?- sorrise Kurt abbassando gli occhiali per guardare meglio Dave, a cui stava andando in fiamme il viso.

- Come... Cosa?-  chiese spiazzato il conducente, guardando finalmente Kurt che continuava a sorridergli divertito - perché dici così?-

- Bhé, potevo perfettamente sentire cosa pensavi, e poi non è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Quindi non sentirti troppo in colpa o sconvolto.- tese appena le gambe, stiracchiandosi con un lieve gemito che fece fremere Dave - visto che dobbiamo passare un po' di tempo insieme, che ne dici di due chiacchere?  Prima cosa, non so ancora come ti chiami! -

- David, ma tutti mi chiamano Dave.-

- Allora, Dave ... cosa ti porta a New York? - continuò curioso Kurt.

- Ci vivo in realtà. Ero tornato a Lima solamente per salutare i miei genitori e passare del tempo con loro. Ora sto tornando a casa per festeggiare un addio al celibato di un mio amico e il suo matrimonio. Tu, invece? Dal bagaglio che ti porti mi sembra che ti sia programmato un bel viaggetto.-

Kurt rimase in silenzio qualche secondo, guardando fuori dal finestrino, per poi sospirare e spostarlo sguardo in alto.- Voglio andare a Broadway a vedere un musical di persona. Voglio andare a vedere Wicked. E finchè sarei rimasto in quella cittadina di bigotti non sarei mai riuscito a realizzare questo mio sogno. Mio padre è buono ma mi vuole tenere con sè e farmi lavorare nella sua officina ma sai...- si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio .- si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio - le mie mani non sono fatte per essere sporcate. Almeno non di olio ...-

Daveid sterzò bruscamente evitando di investire un cane, diventando intensamente rosso. Kurt, tenuto ben saldo al sedile ridacchiava decisamente divertito da quella sua reazione, continuando con nonchalance a chiaccherare.

A Dave le ragazze piacevano. Più o meno.
Un bel seno lo guardava sempre volentieri, ma effettivamente trovava più eccitante il fondoschiena di un ragazzo, o sentire un petto muscoloso premere contro il suo. Quando poi, si strusciva contro una guancia con un velo di barba per lui era il massimo.

Kurt era tutto il contrario: delicato, poco muscoloso e con delle bellissime gambe bianche con una leggera e invisibile peluria.

Ci credeva che l'aveva scambiato per una ragazza. Anche se doveva assolutamente smettere di pensarci.
Era quasi certo che Kurt avesse detto apposta quella battuta per provarci, ma infondo si conoscevano da pochissimo.
Forse voleva solamente scherzare.

Proseguirono il viaggio in macchina facendo un paio di soste e continuando a parlare di loro.
Dave scoprì che Kurt, oltre alla musica, aveva un grande amore per la moda e tutto il resto. Aveva seguito un corso di design, ma era anche particolarmente portato per le lingue straniere. Francese, prima di tutte.
Invece Kurt venne a conoscenza del passato da sportivo di David e della sua passione per le forze dell'ordine. La cosa era abbastanza buffa, visto che gli aveva raccontato di essere stato in passato un bullo e anche di essere quasi andato contro l'arresto durante una rissa dopo una non particolare bella partita di  Hockey.

Era bello parlare con lui. Purtroppo, oltre ad amiche, non aveva mai avuto il piacere di avere brillanti o semplicemente, normali discussioni. E poi, rientrava abbastanza nei suoi canoni di gusto estetico.
Quando la macchina si era fermato e aveva visto il conducente aveva sorriso di gusto. Poi, dopo aver capito che Dave non era immune al suo fascino , si era detto decisamente fortunato.
Non mancava molto a New York. Poteva anche sperare in qualcosina in più, durante quella pausa.
Con innocenza prese Dave per mano, portandolo sul retro del drive-in  dove si erano fermati e lo fissò languidamente stringendola ancora più forte.

-Dave, posso baciarti? -

L'altro ragazzo non rispose, e quindi prese quel silenzio come una risposta affermativa.
Non fu un bacio particolare, passionante o altro. Leggero e con appena la labbra posate. Ma bastò ad entrambi per avvertire una scossa.

Quando si staccarono rimasero in silenzio,e Dave si limitò a sfiorargli una guancia per poi tornare in macchina.
Non si scambiarono parola finchè Kurt non osò chiedere se aveva osato troppo, o se la cosa l'avesse disturbato.
Dave rispose che semplicemente non era abituato che fosse qualcuno a fare la prima mossa con lui. Era sempre il contrario.

- E non mi aspettavo che un ragazzo bello come volesse baciarmi .-

Kurt arrossì e non aprì più bocca finchè non intravidero il cartello che dava loro il benvenuto a New York. Si morse appena il labbro non molto entusiasta delle fine del viaggio.
Dave si fermò nelle prossimità del bar dove si sarebbe incontrato con i suoi amici, e vide Kurt scendere e recuperare la sua borsa.

- ... posso portarti fino a Brooklyn se  vuoi - chiese frettoloso - voglio dire, ho ancora del tempo. E anche se arrivo con qualche minuto di ritardo, non se la prenderano di certo i miei amici.-

- No, grazie. Non importa Dave -disse piano Kurt - sei stato già così gentile da portarmi fin qui. Non potrei chiederti altro. -

Si guardarono ancora qualche istante e ruppero quello strano silenzio con una piccola risata nervosa.

-  Allora... spero che questo Wicked dal vivo ti piaccia come speri -

- E ti auguro di trovare qualcuno che ci provi. E fai gli auguri al tuo amico per il matrimonio .-
Mise lo zaino in spalla e salutò un'ultima volta Dave, allontanandosi piano.

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Durante tutta la cerimonia David fu poco presente tanto che Matthew, lo sposo, lasciò la neo-sposa ballare col fratello  e si avvicinò a lui.

- Allora Dave, si può sapere cos'hai? Tra ieri e oggi avrai detto si e no due parole in croce.-

-.. credi sia possibile iniziare a provare qualcos aper uno che hai conosciuto in circa...cinque-sei ore? E  non abbiamo nemmeno parlato molto! Cioè, non sono innamorato ma credo di... volere innamorarmi di lui,ecco. E... -

- WOW, Wow. Frena un attimo. Stai parlando del tipo a cui hai dato un passaggio fino a New York?  Quello che ti ha baciato? -

Dave annuì tristamente. Non era riuscito a togliersi Kurt dalla testa nemmeno un secondo. Ed era una cosa umanamente impossibile.

- Senti, io mi sono innamorato di Victoria in una settimana! E guarda! Dopo tre mesi di fidanzamento ci stiamo sposando! Cosa del genere possono accadere in qualsiasi momento. Quindi, zuccone che non sei altro, non farti troppi problemi e corri a Brooklyn a ritrovarlo.-

-.. Ma...ma come faccio a sapere se è già lì? E... a trovarlo? E' impossibile! -

- Bhè, tu prova. Intanto, Wicked lo danno stasera. Anzi, per precisione mancano solo due ore all'inzio e... -

Bastarono quelle parole a Dave per lasciare la sala.

Victoria si avvicinò a Matthew e lo abbracciò da dietro- Che cosa aveva David, caro?-

- Sta andando a vedere uno spettacolo e a cercare qualcuno .-

- Un amico? -

- Bhè, credo sia un po' di più di questo per lui.-

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Anche nella sua ignoranza nel campo, Dave dovette ammettere che Wicked fu una delle cose più sensazionali che aveva mai visto in vita sua. Era riuscito a goderselo fino in fondo, nonostante avesse cercato inutilmente con lo sguardo Kurt un po' ovunque. La cosa era praticamente impossibile, lo sapeva , eppure non riusciva a distogliere lo sguardo nelle filein cui poteva arrivare per vedere se lo notava.

L'atrio era ormai quasi deserto,e stavano vendendo le ultime magliette e tazze.

Bhè, almeno posso comprarmi un ricordo di questa serata.

Si avvicinò al bancone e chiese alla commessa una maglietta, l'ultima rimasta, nello stesso istante di un'altra persona.

- L'ho chiesta prima io - cominciò irritato voltandosi, ammutolendosi immediatamente.
- Non credo - rispose piccato l'altro che si rivelò essere Kurt.

Era stupendo, mille volte più bello dell'altro giorno quando gli aveva dato un passaggio. I capelli in alto, un vestito elegante, e un delicato profumo.

- Dave! - esclamò poi Kurt sorridendo - O mio Dio, sei... sei qui! Non sapevo che venivi anche tu! Perché non me lo hai detto mentre eravamo in macchina? Potevamo venire insieme e ...-  si bloccò non appena Dave lo abbracciò.

Non sapeva perché lo aveva fatto. Era stato un'istinto. E ora stava morendo di vergogna insieme alla commessa che aveva ancora la maglia in mano.

- Ehm... allora,signori. A chi devo venderla? -

Dave  si staccò e pagò la maglietta passandola poi a Kurt - Ecco. consideralo un... regalo.-

Kurt strinse forte il sacchetto -... Grazie - mormorò appena, ancora rosso per quel contatto ravvicinato che aveva avuto con David.

Quando uscirono, Dave si fissò la punta delle scarpe come se fossero più interessante del mondo .-...Sai...io mi chiedevo se... se tu,ecco...-

- Si?- chiese speranzoso Kurt, ormai certo che David non fosse solamente venuto fin lì per vedere Elphaba e Glinda.

- Intendi tornare a Lima? No,perché... potrebbe servirti un passaggio. E io te lo darò volentieri se... se vuoi. Oppure posso accompagnarti in qualsiasi parte tu voglia e... -

Kurt lo interuppe, alzandosi appena sulle punte, sporgendosi a baciarlo. Un bacio decisamente più passionale di quello dato all'auto-grill.

- Puoi portarmi ovunque tu voglia. Però adesso gradirei solamente un passaggio a casa tua -

Dave annuì, rosso come un idrante, mentre accompaganava Kurt fino alla macchina con un sorriso idiota stampato in volto.

Forse era strano e sbrigativo, ma stava filando tutto liscio e lui era felice da morire.

Quel viaggio noioso, dopotutto aveva avuto un bellissimo risvolto.

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