Titolo: Welcome Home
Fandom: RPF - Arashi
Betareader: ---
Rating: PG
Genere: fluff
Personaggi: Ohno Satoshi/Aiba Masaki
Pairing: Masatoshi
Wordcount: 350 (
fiumidiparole wordcount)
Tabella: Oggetti
Prompt: 01. Orsacchiotto
Disclaimer: I personaggi non sono miei, non li conosco personalmente e quanto di seguito accaduto non vuole avere fondamento di verità. La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
Warning: slash
Note: ---
Introduzione: Ohno e Aiba vanno a vivere insieme.
Quella casa gli era piaciuta subito. Non appena vi avevano messo piede, Masaki si era voltato verso il suo ragazzo guardandolo con occhi luminosi. Ohno aveva sorriso, stupito ancora una volta dall’incredibile presenza di spirito del più giovane. Non avevano neanche fatto finire al padrone di casa di ragguagliarli sulle modalità contrattuali che Masaki l’aveva interrotto con un entusiastico: “La prendiamo!”
Ohno aveva annuito e nel giro di quello stesso pomeriggio avevano già in mano le chiavi del bilocale, sui documenti i loro nomi e le firme a piè di pagina attestavano che ne fossero ufficialmente i possessori.
Ohno aveva dovuto faticare non poco per convincere Masaki a iniziare il trasloco il giorno successivo, fosse stato per lui avrebbe fatto avanti e indietro tra casa vecchia e quella nuova nel cuore della notte. Ma il più grande, alla fine, era riuscito a convincerlo.
Di buon ora, però, l’indomani mattina Aiba si era messo a preparare gli scatoloni con entusiasmo.
Ohno l’aveva aiutato e la sera stessa molte delle loro cose erano nella nuova sistemazione.
Si era assentato solo un attimo, per scendere al combini a prendere qualcosa di pronto per cena, dato che Masaki non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì. Quando era rincasato Ohno si era avvicinato silenzioso nella camera da letto e aveva trovato Masaki intento a sistemare al centro del letto l’orsacchiotto di peluche che portava con sé fin da quando era piccolo e che era per lui una sorta di porta fortuna.
Ohno rimase a osservare il più piccolo, che sistemava Teddy-chan in una posizione più comoda, sorridendo leggermente.
Masaki era una persona particolare e Ohno si trovava bene con lui, lo faceva sentire vivo, lo faceva sentire felice; nonostante alcune stranezze, come quella di non separarsi mai da quell’orsacchiotto di pezza, lo amava. E credeva anche che se l’altro fosse stato diverso, non sarebbe stato lo stesso Masaki che gli aveva rubato il cuore.
Bussò con le nocche alla porta socchiusa e lo salutò: “Sono a casa!”
Masaki si volse verso di lui con un sorriso aperto e gli diede il benvenuto: “Bentornato a casa!”