Titolo: Soledad
Fandom: X-Men (film)
Autore:
queenseptiennaPairing: Scott/Logan (Cyclope/Wolverine)
Rating: PG13
Genere: introspettivo, angst
Avvertimenti: slash, rivalità
Info: per il prompt “Primo bacio” della
mia tabella del
bingo_italia. Dedicata a
vanryo e
jess_ch_90.
Soledad in spagnolo significa Solitudine (oltre ad essere il nome di mia cugina D: )
Disclaimer: Gli X-Men sono di Stan Lee, non miei, anche se vorrei tanto Logan.
Scott era un tipo da seghe mentali non indifferenti. Tendeva sempre a chiudersi in camera, la notte, e riflettere intensamente se avesse dato fastidio a qualcuno, se non avesse sbagliato qualcosa... con la scomparsa di Jean poi le cose non erano migliorate. Non c’era più lei a tranquillizzarlo, a dirgli che era sempre perfetto e che andava tutto bene.
Ora c’era Logan e a Scott prudevano le mani dalla mattina alla sera per la voglia di spaccargli la testa.
La sua insolenza era irritante, la sua sola presenza lo confondeva, scappava sempre e gli rubava la moto... tutte cose futili in realtà, ma che non era in grado di affrontare.
Ignorarlo non era mai stata un’opzione.
Charles lo prendeva spesso in giro, girandogli nella testa immagini di gioventù in cui lui e Magneto battibeccavano alla stessa maniera, con il solo risultato di confondere ancora di più il giovane leader degli X-Men.
Lui e Logan non erano due innamorati separati da un tragico destino (anche se era più che certo di aver visto Erik Lensherr uscire dalla stanza di Xavier più di una volta e sparire in un battito di ciglia), erano due persone che si odiavano a vicenda in maniera viscerale e senza senso logico.
O forse non era altro che solitudine dopo la morte di Jean e l’unica maniera per riscaldarsi l’animo era quella di picchiarsi con Logan dentro la Danger Room.
Era giusto lì che si trovava, pronto a far partire il programma quando Logan entrò, interrompendo il suo desiderio di sfogarsi.
“Cosa vuoi?” chiese irritato, voltando la testa. Come se il suo visore non fosse sufficiente a celare il suo sguardo.
“Niente di che” commentò Wolverine, il sempre presente sigaro che pendeva fra le labbra e diffondeva nella stanza quella puzza che poi ricopriva tutto come una patina disgustosa.
Scott si innervosì ancora di più, era così confuso nonostante non ne avesse alcuna ragione apparente. Logan però aveva l’aria di uno che non si faceva mai i fatti suoi. “Problemi, Cyke?”
Non glielo chiedeva perché gli interessava saperlo, Scott lo sapeva. Era solo un modo ulteriore per dargli fastidio.
Che cosa avrebbe mai potuto rispondergli? Che la sua presenza lo turbava? O che era stato geloso di come aveva guardato Jean quando era in vita e di non aver guardato lui in quella maniera?
Scosse la testa, irritato con sé stesso e con il mondo intero. “No, va tutto bene.”
Logan si allontanò con un sorrisetto irritante, mentre Scott faceva largo in sé alla sensazione di aver perso un’occasione, di essersi giocato tutto senza aver effettivamente fatto nulla.
Quando Scott baciò Logan fu dopo un incubo del primo. Stranamente non era stato Wolverine a perdersi nei meandri nella sua mente, ma Cyclope, che aveva sognato Jean e la sua disapprovazione.
Si era risvegliato urlando e Logan era lì a calmarlo e lui aveva fatto solo quello che si sentiva dentro.
L’altro mutante non lo aveva respinto. Aveva risposto al bacio per un tempo praticamente infinito, ma quando si separarono, se né andò, lasciando Scott nella solitudine più completa.
FINE