[Sherlock] Jackie the Ripper - parte 2

Aug 07, 2011 10:50

Titolo: Jackie the Ripper
Fandom: Sherlock BBC
Autore: queenseptienna 
Beta: naripolpetta 
Pairing: Holmes/Watson
Personaggi: Sherlock Holmes, John Watson, Ispettore Lestrade, nuovo personaggio
Rating: NC17
Genere: avventura, erotico, horror
Avvertimenti: slash, sesso descrittivo, violenza
Info: per il prompt “Prostituzione” della mia tabella del bingo_italia  (Parte 1)
Per il prompt “Horror” (Parte 2)
Per il prompt “Primo appuntamento” (Parte 3)
Ho scritto questa ff per cercare di sforzare il mio blocco dello scrittore, spero che sia cosa degna ç_ç Mi sono aiutata con Wikipedia per la descrizione degli omicidi, in modo che fossero il più realistici possibile.
Contiene immagini forti e sanguinolente, evitate di leggere se sapete in partenza di esserne turbati.
Dediche: per la mia amata hikaruryu , babycin , manubibi , naripolpetta , laurazel , xel1980  e the_great_hush  (che la fonte di ogni male ed è colpa sua se è nato tutto questo ò_ò) \O/
Disclaimer: Sherlock è di proprietà della BBC, questa è opera di fan.

JACKIE THE RIPPER - Parte 2

8 Settembre 2011- Ore 9.12

John aveva annotato con cura e precisione ogni dettaglio dell’inizio della loro avventura nel suo Moleskine nero che aveva comprato in una libreria nei pressi di Westminster Abbey, mentre era alla ricerca di libri che documentassero la storia di Jack lo Squartatore. Indubbiamente Wikipedia era un’ottima fonte di informazioni, ma internet era limitato per certe cose e soprattutto era stracolmo di congetture.
Sin dal giorno successivo al primo incidente, lui e Sherlock non avevano fatto altro che studiare a fondo la storia del celeberrimo assassino di prostitute di Whitechapel, senza fare altro. Quando aveva domandato il motivo, l’altro aveva semplicemente risposto di aspettare e così lui aveva fatto.
L’unica cosa su cui avevano realmente versato degli sforzi fu la ricerca di un simbolo. La vittima aveva sulla spalla destra un piccolo tatuaggio rappresentante una rosa rossa. Ovviamente la polizia non aveva dato alcun peso a quel dettaglio, ma Holmes aveva insistito per fotografarlo, non voleva lasciare nulla al caso.
Disgraziatamente il web era pieno di foto di tatuaggi e pensare di trovare qualcosa su una comune e banale rosa rossa era pura utopia.
Inoltre l’agenda con gli appuntamenti della prostituta non era stata rinvenuta, dando così a Sherlock la conferma che la donna conosceva l’assassina e che aveva un appuntamento con lei. Non che fosse una cosa inusuale nel ventunesimo secolo.
Così quella mattina John si era svegliato presto ed era andato alla ricerca del proprio portatile, maledicendo il coinquilino quando lo trovò dentro la lavatrice con i panni sporchi di qualche giorno prima. Si sedette sulla sua poltrona - Ah! Che piacere affondare su quel morbido cuscino rappresentante la bandiera inglese! - e aveva fatto la sua entrata nel World Wide Web, cercando di aggiornare il proprio blog con un post piuttosto articolato a cui stavano indagando. I post di Watson erano sempre privatizzati, li rendeva pubblici una volta concluso il caso, mettendoli sotto forma di racconti. Si era già fatto un notevole pubblico di blogger commentatori, che elogiavano la sua astuzia nell’inventare enigmi così fantasiosi, senza sapere che in realtà stavano incensando Sherlock Holmes.
Aveva appena finito di aggiungere un paio di foto sulla visuale esterna dell’edificio in cui era stato commesso il delitto (curiosamente nella stessa via dove era stato rinvenuto il cadavere di Mary Ann Nichols, la prima vittima ufficiale di Jack lo Squartatore) quando la signora Hudson andò ad aprire la porta.
John cliccò sul pulsante “programmato” quando vide Sherlock schizzare in piedi e quasi ribaltare la scrivania alla vista di un Lestrade affannato che saliva le scale. “Abbiamo un nuovo omicidio, stesse modalità dell’assassinio di Marta Sheridan, ma questa volta si tratta di un ragazzo.”
Un sopracciglio di Holmes schizzò immediatamente verso l’alto alla notizia del sesso del cadavere, ma il suo conflitto interiore durò molto poco agli occhi di Watson. “Muoviamoci, devo capire per quale ragione non abbia seguito lo schema.”

Quando furono nel piccolo appartamento ad Hanbury Street, i due si resero immediatamente conto che lo schema non era stato minimamente toccato. Tutto coincideva con l’omicidio di Annie Chapman, la seconda vittima ufficiale di Jack lo Squartatore, nonostante il morto fosse maschio e si chiamasse Norman Groff, professione modello.
“19 anni, gay. Arrotondava la paga da modello prostituendosi nell’ambiente della moda.” Commentò Sherlock dopo una semplice occhiata alla scena del delitto. Donovan corse fuori a vomitare.
Watson socchiuse appena gli occhi, ma indossò lo stesso un paio di guanti, avvicinandosi al letto su cui era riverso il povero Norman. Solo un lembo di pelle gli teneva attaccata la testa al resto del corpo.
“Ha usato il bisturi ancora una volta, ma su tutto il corpo. Niente coltello seghettato, qui il lavoro è proprio da chirurgo.” Iniziò John indicando al compagno i tagli netti. “La composizione del cadavere ricorda perfettamente quella di Annie Chapman, come puoi vedere tu stesso: gli ha inciso il ventre e strappato fuori gli intestini, appoggiandoglieli sulla spalla destra. Prima però lo ha seviziato asportandogli totalmente i genitali e parte della vescica, esattamente tre quarti. Tutto ciò è disgustoso e orrendo. Sembra di essere all’interno di un film dell’orrore di bassa lega”.
“Concordo.” Tagliò corto l’investigatore, ignorando i pareri personali dell’amico e ponendosi ai piedi della vittima. “Niente monete o messaggi. La nostra assassina non agisce seguendo alla lettera la leggenda, non lascia tracce di alcun tipo o biglietti. Sono sicuro che non troveremo neppure una scia di sangue come quella lasciata dal Jack originale, la nostra lady è molto più conscia che una pista del genere non verrebbe ignorata come la prima volta.”
“Come fai ad essere così sicuro che sia una donna ad aver ucciso?” esclamò Anderson alle sue spalle, nervoso per il solo fatto di vedere lì il rivale.
“Mi domando come faccia ad essere sicuro tu di avere un cervello.” Gli rispose l’altro, studiando il busto del cadavere; “Alle volte mi chiedo anche con che coraggio ti abbiano dato una laurea, ma è un mistero irrisolvibile persino per me. Le impronte. In terra. Sono le stesse della volta scorsa, stesso numero di piede, anche se la suola è leggermente differente. Inoltre la vittima era piuttosto esile e facile da tenere sotto controllo anche per una donna. Oh, guarda John, qui, sulla sua spalla. Del morto intendo.”
Watson si sporse immediatamente, individuando quello che l’amico gli stava indicando. “Un tatuaggio a forma di rosa! Forse le vittime si conoscevano.”
“No, mio caro John.” Il sorriso sul volto del suo Sociopatico ad Alta Funzionalità preferito si ampliò a dismisura, vedendo l’ovvio dove tutti loro erano ciechi. Come al solito, tra le altre cose. “Non si conoscevano magari, ma facevano sicuramente parte dello stesso giro, ma quale? Questa rosa è un disegno fin troppo banale.”
“E quindi?” domandò il medico, cercando di ignorare il tanfo dolciastro del sangue che impregnava il materasso.
Holmes incrociò le braccia, lisciandosi le pieghe della giacca con un gesto noncurante. “Qualcuno li vuole morti e sta usando la nostra novella Jack la Squartatrice per mascherare le tracce. Ora, se il mio ragionamento fila liscio come sempre, il prossimo omicidio si terrà la notte del 20 settembre a Berner Street.”
“Cielo, ora prevede persino gli omicidi.” Sospirò il sergente Donovan, con ancora un fazzoletto sulle labbra, cercando aiuto negli occhi dell’ispettore senza successo. L’uomo pendeva totalmente dalle labbra di Holmes, nonostante cercasse di non darlo troppo a vedere.
Lo stesso Holmes si girò verso di lei, puntandole un dito contro. “Sai Donovan, in un caso in cui la serial killer uccide le sue vittime riproducendo esattamente gli assassini compiuti da Jack lo Squartatore, io mi aspetterei dai vostri piccoli e noiosi cervelli un minimo di ricerca storica sull’argomento. Ma trattandosi appunto di piccoli e noiosi cervelli, posso comprendere che non abbiate nemmeno pensato. Ora scusate, io e John dobbiamo fare una ricerca. La vostra vicinanza fa scendere il mio quoziente intellettivo a rapidità impressionante ed è una cosa che non posso permettermi.”
Donovan poté rispondere solo boccheggiando, mentre Sherlock dava precise istruzioni a Lestrade su dove si sarebbe compiuto il prossimo omicidio ed entrambi furono d’accordo che un appostamento era il minimo che si potesse organizzare.
L’investigatore fece cenno a Watson di seguirlo, avevano una rosa e un roseto da estirpare e altro mostruoso orrore da evitare.

genere: horror, personaggio: sherlock holmes, personaggio: john watson, avvertimenti: violenza, fandom: sherlock holmes, fic: jackie the ripper, rating: nc17

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