Titolo: The city won't tell a soul
Fandom: Bones
Personaggio/Coppia: Bones/Booth (altri citati)
Prompt:Gelosia
Rating: R
Warning:Spoiler 4a stagione. Ambientata subito dopo la 4x09.
Conteggio Parole: 1159 (W)
Riassunto:Pugni pesanti alla porta. Bones si svegliò,lanciando un'occhiata alla sveglia. Le tre del mattino.
Note:
1.Scritta per [Sexangst TVF] @
ff_serietv_ita 2. Non è una vera e propria song-fic,ma come al solito,mi sono ispirata a
Just for tonight (Manna feat. Ville Valo).
Disclaimer: Bones e Booth (come gli altri personaggi citati) non mi appartengono (che vita grama la mia ç_ç),ma sono di Hart Hanson e Kathy Reichs. Io non ci guadagno nulla,se non rosicare come una matta per non avere uno Special Agent Seeley Booth tutto per me.
Booth non pensò molto alle conseguenze che il suo gesto avrebbe comportato,anzi non pensò affatto quando colpì Jared in pieno viso. Il suo cervello era in un limbo lontano,arso dalla gelosia. Continuava a rivedere al rallentatore le labbra di suo fratello posarsi delicatamente su quelle di Temperance e lei sorridere a quel contatto.
Continuò a colpire Jared,incurante delle urla di Bones e di Angela. Incurante di Hodgins che tentava di trattenergli il braccio. Solo quando vide il labbro di Jared spaccarsi e sanguinare,si allontanò di un passo da lui. Si guardò attorno e vide gli occhi di tutti puntati su di lui. Soprattutto vide lo sguardo stupito e deluso di Bones e non poté reggere oltre. Indietreggiò ancora di qualche passo,vedendo Sweets porgere la mano a Jared per aiutarlo a rialzarsi,e uscì dal locale senza guardarsi indietro.
L'aria della sera lo colpì in pieno volto quando si ritrovò solo sul marciapiede e riprese finalmente a respirare,come se avesse trattenuto il fiato per ore. Posò le mani sulle ginocchia,piegando la schiena. Respirare gli provocava fitte di dolore ai polmoni,ma soprattutto allo stomaco.
“Booth...”
La voce di Temperance lo colse improvvisamente alle spalle. Si voltò verso di lei e vide la sua espressione. Non sembrava più delusa,ma solo comprensiva,e Booth non poté fare altro che mettersi le mani ai fianchi,aspettando che dicesse qualcosa.
“Cosa ti è preso lì dentro?Antropologicamente posso capire che tu abbia voluto ribadire la tua posizione di maschio alfa all'interno del tuo gruppo,ma...”
“Non me ne frega nulla di queste stronzate antropologiche,Bones!”
Booth non riuscì più a trattenersi e urlò la sua rabbia e la sua frustrazione a pochi centimetri dal viso di Temperance,nonostante l'unica cosa che avrebbe voluto fare fosse prenderle il viso tra le mani e baciarla,rivendicandone il possesso. Possibile che lei non avesse capito nulla? Possibile che non si fosse resa conto del modo in cui lui la guardava? Possibile che dopo tutto quel tempo lei non provasse nulla per lui? Che gli preferisse Jared?
Temperance lo guardò ora ferita e amareggiata,mentre le parole le morivano sulle labbra,e non tentò neanche di trattenerlo quando lui le voltò le spalle e se ne andò.
Pugni pesanti alla porta.
Bones si svegliò,lanciando un'occhiata alla sveglia. Le tre del mattino. Si alzò lentamente dal letto e,stropicciandosi gli occhi,andò ad aprire la porta.
“Booth...”
Un'espressione stupita e segretamente felice adombrò il suo viso. Booth era l'ultima persona che Temperance si sarebbe aspettata di trovare dietro la sua porta. Dopo quello che era accaduto poche ore prima,si sarebbe aspettata un paio di giorni di silenzio,come avveniva sempre dopo una loro discussione. Invece ora Booth era lì sulla soglia della sua porta.
“Hey,Bones...”,la voce di Booth era un misto di scuse e imbarazzo.
Temperance si spostò di lato per permettergli di entrare.
“Sei ubriaco?”,Temperance chiuse la porta e incrociò le braccia sul petto,appoggiandosi alla porta d'ingresso e squadrando Booth,che si voltò verso di lei,ferito da quell'accusa velata.
“No!Maledizione!”
“Allora perché sei qui,Seeley?!”
Booth restò stupito nel sentir pronunciare il suo nome da Bones. Sulle labbra di lei,il suo nome assumeva un suono strano. Come se quelle poche sillabe racchiudessero tutto il suo essere. Tutto quello che lui era. Istintivamente le fu vicino. Troppo vicino. La guardò a lungo negli occhi e vide le gote di lei tingersi di porpora.
Temperance sentì la propria pelle fremere per la vicinanza di Booth e abbassò lo sguardo.
Fu allora che Booth si chinò su di lei e respirò il suo odore. Posò le labbra timidamente su quelle di Bones,come se volesse chiederle il permesso di baciarla. Come se volesse essere sicuro che il desiderio che animava il suo corpo fosse lo stesso che animava quello di lei e quando sentì le labbra di Temperance schiudersi come petali a sole,le sfiorò il viso con la punta delle dita e intensificò il bacio.
Le loro lingue si sfiorarono prima timidamente,come due danzatori che non hanno mai solcato una pista da ballo insieme,poi sempre più in profondità come se l'uno avesse fame dell'altra. Come se il desiderio represso per così tanto tempo fosse esploso con la potenza di una mina,isolandoli dal mondo. Isolandoli dalle gerarchie del Jeffersonian. Isolandoli da tutto quello che erano stati prima.
Booth lasciò scivolare le mani lungo il collo di Bones per poi scendere lungo la spalla e il braccio fino a incontrare la sua mano,sondandone ogni centimetro di pelle. Sfiorò le dita di lei e le intrecciò alle sue,poi le lasciò,seppur a malincuore,e le sfiorò il fianco. Insinuò la sua mano tra la porta e la schiena di Bones e l'attirò maggiormente a sé. Ora poteva sentire la pressione del suo corpo caldo e ancora addormentato contro il suo e quel semplice contatto attraverso il cotone del pigiama di lei lo eccitò. Senza smettere di baciarla,lasciò scivolare la mano fino a sfiorarle il sedere e con un gesto deciso la sollevò.
Temperance sembrò non aver atteso altro da quando le loro labbra si erano unite e intrecciò le gambe dietro la schiena di Booth,sfilandogli con irruenza la camicia dai pantaloni.
Ben presto il pavimento fu ingombro dei loro abiti e quando Booth entrò in lei,Temperance si sentì finalmente completa per la prima volta nella sua vita.
Booth sapeva come sfiorare le corde più intime del suo corpo,ma soprattutto faceva vibrare la sua anima. Booth che ora le stava donando il piacere più appagante che avesse mai provare. E quando l'orgasmo li travolse entrambi,le pareti dell'appartamento vibrarono dei loro gemiti e dei loro sussurri.
Il silenzio li avvolse e,respirando appena,ognuno guardò l'altro negli occhi.
Bones accennò un sorriso,baciando delicatamente a fior di labbra Booth,che si accigliò un istante.
“Bones...”,la voce di Booth aveva assunto quella nota infantile e suadente che Temperance amava tanto in lui, “...tu e io...insomma tu...hai...sei...”
“Non c'è bisogno di ribadire nuovamente il tuo ruolo di maschio alfa,Booth,te l'ho già detto. All'interno dei branchi di lupi,il maschio alfa ha la prerogativa sulla femmina alfa,ma essenzialmente il branco è un matriarcato,quindi è la femmina alfa che sceglie il proprio compagno...”,lentamente Temperance morse la spalla di Booth per poi ridere divertita.
Booth restò in silenzio alcuni attimi prima di comprendere davvero le parole di Bones,perché inconsciamente continuava a chiedersi come una donna bella,affascinante,intelligente come Bones avesse potuto scegliere lui,poi sfoderò il suo più disarmante sorriso compiaciuto e la guardò negli occhi.
“Ecco,vedi che quando vuoi,non hai bisogno di tutti quei paroloni da libro stampato?!E' meglio un sano,vecchio morso che non tutte quelle parole sui lupi alfa,beta,gamma!”,Booth le baciò piano l'incavo della spalla.
“Ma Booth,non si tratta di paroloni! Antropologicamente i branchi di lupi sono molto simili alle comunità primitive e...”,ma Bones non riuscì a terminare la frase,perché Booth la baciò nuovamente con passione,sussurrando tra i denti: “Sta zitta,Bones!”
Il mondo sarebbe stato sempre fuori da quella porta. Li avrebbe attesi al varco prima o poi,ma per una sola, fulgida notte a nessuno dei due importava nulla del mondo.