Titolo: Hands All Over
Autore:
el_defeBeta:
lisachanoandoFandom: RPF - The Voice of America
Personaggi: Adam Levine, Blake Shelton
Rating: 14+
Warning: slash, linguaggio
Conteggio Parole: 353 (FDP)
Note: Three!Fest. Se avete visto le ultime, uhm, millemila puntate, o se avete fatto un giro su Tumblr, non ci sarà bisogno di spiegazioni. Se così non fosse, COSA CI FATE QUI, FILATE A VEDERE.
Alla
anybeaver, ché già lo sa che io quella cosa non gliela scrivo in tempi congrui.
Disclaimer: Mioddio, no. Tutto finto.
Hands All Over
"Non so che cosa mi prende" dice, e ritiene di essere abbastanza sincero con se stesso, prima ancora che con Adam: per quanto gli piaccia stare con lui, scherzare in studio, cose di questo genere, nulla lo ha preparato a una reazione del genere da parte sua, né tantomeno sospetta la portata del gioco che l'altro sta giocando.
Con la massima tranquillità, come se non si fosse reso conto di nulla, Adam stringe un po' più le braccia per tenerlo stretto a sé, poi ride (Dio, Dio, smettila di ridere, così è anche peggio) e piega un ginocchio quel tanto che basta per incontrare il rigonfio dei suoi jeans.
"Oh, 'fanculo."
"Non credo che tu sia sprovveduto fino a questo punto. Si chiama erezione, Blake," e Adam scandisce con molta attenzione e altrettanto divertimento quella parola, guadagnandosi un secondo, risentito vaffanculo, cui però non fa seguito altro gesto che un vago dondolio di quell'abbraccio. "Dev'essere la terza volta nell'ultima settimana, comunque. Be', se ora hai intenzione di baciarmi," gli dice Adam, in un tono che gli fa venir voglia di mettergli le mani sulle spalle e scrollarlo perché ehi, amico, cosa cazzo stai dicendo, "dovresti muoverti, sai, non possiamo restare qui in eterno."
Blake inspira bruscamente due, tre volte, e ogni volta rilascia un sospiro greve di incertezza; deglutisce, mormora un'altra sfilza di imprecazioni, e infine allenta la stretta per posargli entrambe le mani ai lati del viso e baciarlo. Di certo, Adam ci mette più entusiasmo di quanto sia permesso a Blake dalla consapevolezza di ciò che sta facendo: è lui a inseguire la lingua dell'altro quando si ritrae al primo, esitante contatto, lui a mugolare piano di soddisfazione, lui a condurre le mani di Blake giù, lungo i suoi fianchi. Riprende fiato per primo e fa schioccare la lingua, deliziato, prima di accarezzare a fior di labbra l'incavo tra il collo e la spalla di Blake.
"Non montarti la testa, cowboy," ghigna sulla sua pelle, assestando una doppia manata sul suo sedere, "dev'essere la terza volta nell'ultima settimana, che volevo vedere dove saresti andato a parare."
Blake lo manda a quel paese per la terza volta.
FINE