Titolo: White As Snow
Autore:
lisachanoandoBeta: Nessuno perché sono le due del mattino, oh.
faechan, in seconda battuta, mossa a pietà dalla mia dislessia notturna.
Fandom: RPF - U2
Personaggi: Bono Vox, Larry Mullen
Rating: R
Warning: Slash
Note: Scritta per il P0rn Fest @
fanfic_italia, su prompt RPF U2, Bono/Larry, sacco a pelo.
WHITE AS SNOW
“Come quando eravamo ragazzini”, gli ha detto Bono con quel suo sorriso da criminale, “dai, solo io e te, come ai vecchi tempi”. Larry ha pensato - per un attimo - di rispondergli “guarda che noi non abbiamo dei vecchi tempi comuni che siano solo nostri, a parte quelli risalenti ad un periodo che fatico a ricordare senza piangere ancora oggi. Non confondermi con Edge”. Ma poi Bono ha sorriso ancora, e c’è poco da fare quando Bono ti sorride così.
- Ti ricordi quando da ragazzini andavamo a caccia nel bosco? - chiede Bono adesso, la luce del falò che si riflette nei suoi occhi sveglissimi che scrutano con attenzione la cupola delle fronde degli alberi, che li sovrasta ed oscura loro la visuale su un cielo che sanno gravido di stelle, belle come puoi vederle solo quando tutte le luci che hai intorno sono naturali. Niente lampioni, niente torce, solo il fuoco e la luna enorme a vegliare sopra tutti come una mamma stanca e pallida.
- Che fai, ti autociti? - lo prende in giro lui, ridendo piano. La voce di Bono gli fa eco in una risata spaventosamente simile alla sua. - E poi mica ci venivi con me a caccia nel bosco. Era tuo fratello, quello.
- Stronzate. - ride Bono, la voce appena strascicata e l’alcool che comincia a fare effetto scaricandogli addosso una sonnolenza figlia in parte anche della scarpinata e della fatica che hanno fatto per montare una tenda che non useranno. I sacchi a pelo sono comodi e caldi, nessuno dei due ha voglia di uscirne per trascinarsi dentro. La mattina li ritroverà congelati, ma non è un vero problema, adesso. - Ricordo di aver già dormito in un sacco a pelo con te. - continua Bono, improvvisamente più serio, - Lo ricordo distintamente.
Larry lascia riaffiorare alla memoria la sua cameretta, quella in cui dormiva quando era solo un ragazzino, e le confuse immagini di Bono che entra dalla sua finestra - un pischello esaltato con una massa di capelli improponibili sulla testa - tirandosi dietro due sacchi a pelo e strillando “ti faccio compagnia, ti faccio compagnia!”, per poi trascinarlo giù in giardino e costringerlo a dormire all’addiaccio mentre suo padre li guardava dalla finestra, gli occhi colmi di lacrime e tutta la tristezza di un uomo rimasto solo troppo presto chiusa nel cuore.
- Sì, forse. - risponde quindi, vago. Chiude gli occhi e prova a dormire, ma Bono è al suo fianco due secondi dopo, chiede spazio, lo pretende, lo conquista, e Larry gli lascia fare come gli ha sempre lasciato fare anche troppe cose, compreso l’usurpargli il posto di leader della band - posto perso probabilmente prima ancora di appendere quell’infausto bigliettino a scuola, posto quasi sicuramente mai neanche avuto - e sospira pazientemente mentre Bono gli si arrotola addosso e si struscia piano contro il suo fianco, in un misto di invadenza e discrezione che, davvero, è il prodotto finale di una ricetta che solo lui riesce a preparare in maniera convincente.
- Come quando eravamo ragazzini. - insiste Bono, accarezzandolo piano da sopra il tessuto ruvido dei jeans. La sua mano è ghiacciata e Larry stringe forte i denti quando s’intrufola fra la stoffa e la pelle, accarezzandolo piano, - Te lo ricordi?
Se lo ricorda. Sì, se lo ricorda. Chiude gli occhi e cerca le sue labbra, Bono gliele concede perché nelle lunghe notti che ha passato a distrarlo quando erano solo dei ragazzini, dopo la morte di sua madre, c’era anche questo. Fra i giochi e le battute c’erano anche le carezze e i baci e allarga solo un po’ le gambe, Larry, Cristo quanto sei rigido, sciogliti un po’, e Larry si ritrova tutto questo addosso, Dio, vent’anni dopo, e non sa che farne, perché per un periodo s’è perfino illuso di averle sognate, tutte queste cose. E invece no, c’erano state. Erano ancora lì, pronte ad approfittarsi di lui al primo momento di debolezza.
Trattiene il respiro venendo fra le sue dita, si stringe a lui con un impeto tutto nuovo, amplificato dall’età che non è più la stessa, perché un conto è schiacciarti contro qualcuno quando hai diciassette anni e hai paura di tutto, un altro è schiacciarti contro quella stessa persona quando di anni ne hai quarantotto e non hai più paura di niente.
- Solo una volta, Mullen. - chiede Bono, slacciandogli i pantaloni e registrando appena il suo cenno d’assenso, - In onore dei vecchi tempi.
In onore dei vecchi tempi, sì. Larry si chiede solo quando diventeranno vecchi davvero.
Sììììì lo so che White As Snow (citata randomicamente come titolo e anche all'interno della fic) è stata scritta con intenti del tutto diversi, ma insomma.
eide_oconrad, ti amo ♥