[Naruto] Things You Like

Dec 07, 2012 21:32

Prompt: Naruto, Sai&Naruto, "ti insegno a disegnare, se vuoi"
Titolo: Things You Like
Autore: soflylikea36
Wordcount: 1065
Rating: Verde
Avvertimenti: One shot 
Note dell'autore: Questa in verità era già pronta ai tempi della prima sfida, ma la odiavo e l'avevo accantonata, ripromettendomi di modificarla poi. Visto che l'occasione è arrivata con l'ultima sfida, l'ho riletta e non ho capito il perchè di tanto odio. *Coccola fanfic* Quindi eccola qui! (✿◠‿◠) In teoria c'è un Sai un po' più padrone delle sue emozioni, ma non più di tanto quanto avevo pianificato all'inizio. Non so dove collocarla temporalmente.
Scritta per la quinta sfida della Staffetta in Piscina @ piscinadiprompt, Team Calzelunghe! ♥


Era un altro monotono pomeriggio a Konoha: faceva caldo, visto che era Giugno, e il sole picchiava ancora forte sulle teste dei pochi coraggiosi che si aggiravano per le strade del villaggio.
Naruto stava decisamente faticando a capire la tecnica giusta e l'afa non lo aiutava di certo. Sbuffò sonoramente e Sai alzò uno sguardo che mostrava un'appena accennata espressione infastidita. Lo fissò per un po' prima che l'altro si deconcentrasse per l'ennesima volta e si accorgesse dello sguardo dell'amico su di lui. Alzò lentamente la testa e sul suo volto si dipinse il terrore, perchè un Sai infastidito era una cosa nuova e non era sicuro che fosse del tutto innocuo. Visto che nessuno dei due parlava, alla fine l'artista sospirò e chiese "Naruto, perchè continui ad agitarti tanto? Disegnare vuole dire rilassarsi, trovare pace e provare gioia in quello che si sta facendo, mentre tu..."  lasciò la frase in sospeso perchè lì per lì non trovò le parole adatte a descrivere completamente il comportamento tenuto dall'amico nelle ultime ore.
Era arrivato tutto entusiasta, pronto per imparare a disegnare, si era seduto e aveva preso la matita in mano. Da lì in poi la situazione aveva cominciato a precipitare senza che Sai sapesse come recuperarla. Dapprima Naruto aveva fissato il foglio bianco davanti a lui senza tracciare neanche una linea, con il sorrisone che man mano si andava trasformando in una smorfia decisamente impanicata. L'altro allora lo aveva rassicurato che non era un esame, che lui non lo avrebbe giudicato, che in fondo era venuto per imparare e non doveva di certo fare capolavori eccetera eccetera. Con tutte quelle rassicurazioni a Sai sembrò di aver rincuorato abbastanza l'amico, ma anche dopo ciò lui rimase fermo, angosciato e rigido come una statua di sale per la tensione. "Magari vuoi un massaggio rilassante?" gli aveva proposto allora posando la sua matita e avvicinandosi al compagno, che però reagì malissimo a quella idea e saltò tre metri più indietro urlando come un pazzo di stargli lontano. Dopo essersi assicurato che Sai fosse tornato al suo posto e avesse le mani impegnate in altro, si era riavvicinato al suo foglio ancora candido, solo per poi cominciare a lamentarsi poco dopo del caldo soffocante che faceva.
Si era quindi alzato per prendere da bere. Poi si era rialzato per aggiungere del ghiaccio alla sua aranciata. Poi era andato ad aprire la porta per far entrare più fresco. Poi aveva pensato di spalancare anche la finestra per fare corrente. Infine si era seduto e aveva ripreso a fissare il foglio con aria implorante, come se si aspettasse che potesse riempirsi da solo con un disegno magnifico. Infine, visto che non succedeva niente, aveva cominciato a sbuffare.
Intendiamoci, Sai aveva letto così tanti libri sui rapporti con le persone da averne le tasche piene, e nonostante ciò ora si trovava nella spiacevole situazione di non sapere più che pesci pigliare per mettere l'amico a suo agio. Quindi aveva cominciato a spazientirsi. Finchè quell'ultimo sbuffo non lo aveva davvero irritato e aveva deciso di risolvere la cosa in modo costruttivo o in caso contrario cacciare fuori Naruto a calci da casa sua. "Perchè non mi dici cosa vuoi disegnare, così ti aiuto?" disse con tono disponibile, pregando in cuor suo che questa volta il compagno accettasse il suo aiuto. "Ehm... Ecco, io veramente..." balbettò l'altro arrossendo, e non a causa del caldo. "Non mi dire che non hai neanche un'idea da cui partire?" disse l'artista con una nota di sorpresa nella voce pacata. "No, è che... Uhm..." Lo sguardo di Sai era così inquisitore che alla fine Naruto si dimenticò dell'imbarazzo che provava e rivelò tutto d'un fiato "Io voglio disegnare un ritratto perfetto di Sakura-chan per poi regalarglielo!" Sai alzò un sopracciglio. "Quindi tu pretendevi di disegnare un ritratto perfetto di Sakura-san così, al primo colpo?" "Be', scusa se pensavo che tu fossi in grado di insegnarmi come fare, visto che sei così bravo!" Disse il compagno incrociando le braccia al petto e tirando fuori un broncio degno di un bambino di cinque anni a cui sono state negate delle caramelle. Sai sorrise di quella visione così buffa, che in effetti cancellò il suo nervosismo e lo fece tornare calmo. "Va bene, senti, un ritratto di una persona richiede un bel po' di esercizio, quindi prima allenati a disegnare cose più semplici. Magari sempre cose che ti piacciono così ti risulta gradevole rappresentarle, ma non così complicate come Sakura-san." Naruto lo guardò facendo sparire immediatamente il broncio e quando ebbe recepito quello che gli era stato detto, biascicò "Ma così facendo riuscirò a fare lo stesso un ritratto a Sakura-chan?" l'artista annuì e finalmente l'altro si convinse a seguire il suo più che sensato consiglio. "Va bene allora, mettiamoci all'opera!" aveva detto tirando su i pugni con aria determinata. "Finalmente..." pensò Sai sollevato, e dopo aver lanciato diverse occhiate di traverso al compagno per assicurarsi che stesse disegnando veramente qualcosa, si riconcentrò sul suo disegno. Per tutto il resto del pomeriggio nella stanza aleggiò solo un silenzio calmo, interrotto soltanto dal rumore delle matite sulla carta porosa.
Quando il sole aveva cominciato a tramontare e la luce del pomeriggio era diventata dorata, Naruto posò la matita di fianco al foglio ed esclamò  soddisfatto "Finito!". Sai si alzò e raggiunse l'altro per vedere cosa aveva disegnato; quello che vide sul foglio lo lasciò senza parole. "Allora, che ne pensi?" Egli spostò lo sguardo dal foglio verso il compagno, e se fosse stata una persona qualunque avrebbe avuto una faccia completamente basita. Ma lui era Sai, e perciò la sua espressione rimase immutata quando chiese incerto "Be' è molto... curato nei dettagli..." "Già!" concordò pienamente Naruto. Poi lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete e si accorse che era in ritardissimo per andare a mangiare con il maestro Iruka al chiosco di Ichiraku. In tre secondi era già sull'uscio che salutava il padrone di casa, lo ringraziava per la lezione e confermava che ci sarebbero visti il giorno dopo alla stessa ora. Sai lo salutò con un cenno della mano che l'altro neanche vide dato che era schizzato via alla velocità della luce dopo i convenevoli. E nella fretta aveva lasciato la sua perfetta rappresentazione di una confezione di ramen istantaneo ad un Sai che non seppe fare altro che dire "Avrei dovuto immaginarlo che la cosa che gli piace di più dopo Sakura-san è il ramen..."

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