Titolo: Bretelle
Autore:
Slayer87Fandom: Torchwood
Pairing: Jack/Ianto, Jack/Gwen
Rating: Nc17
WordCount: 900(
fdp)
Note: scritta per il f3ucks fest di
fanfic_italia . Sono due quadretti, uno Jack/Gwen e l'altro Jack/Ianto, che hanno in comune lo stesso prompt, bretelle.
Bretelle.
Jack/Gwen
La prima volta che lo aveva visto non aveva notato le bretelle: insomma, chi, nel XX° secolo, portava ancora le bretelle?
A quanto pareva c'era ancora Jack a portarle. La cosa che le era sembrata strana era che, con quel capo di abbigliamento il suo Capitano stava benissimo; sembrava fosse uscito da un film d'epoca.
A dir la verità, Gwen era dell'opinione che Jack stesse meravigliosamente, ma evitò di indugiare troppo a lungo su quel pensiero. Era già una distrazione sufficiente vederlo al lavoro tutti i giorni.
A quell'uomo avrebbero dovuto dare il porto d'armi per andare in giro.
Quando lui le stava troppo vicino - come quando le aveva insegnato a sparare - lei si sentiva come un'adolescente alle prese con la prima cotta.
Peccato che non fosse più un'adolescente e che fosse fidanzata.
A volte, nel cuore della notte, mentre Rhys dormiva profondamente, Gwen si svegliava sudata ed ansimante, e in quelle occasioni riusciva ancora a percepire su di lei il tocco di mani forti e sicure su di sé, mentre un corpo snello contro il suo la reclamava.
C'erano dei giorni, poi, in cui le capitava di pensare a come sarebbe stato Jack durante il sesso: se faceva l'amore come flirtava poteva ben capire Ianto. Era in quei momenti che si dava della stupida, della deficiente, nonché della codarda. Sapeva che poteva avere Jack, ma chissà per quale recondito motivo scopava con Owen.
La cosa più disturbante era che l'andare a letto con il suo collega le causava meno sensi di colpa di quanti gliene causasse il solo pensare di stare con Jack.
Non era normale, decise.
Quella sera, oltretutto, era sola a casa: Rhys era andato da dei suoi parenti a Bristol e la tentazione di chiamare Jack era forte. Nessun dubbio sul fatto che lui avrebbe accettato.
Sarebbe comparso lì sulla soglia, avrebbe chiuso a chiave la porta, si sarebbe tolto quel magnifico cappotto che portava sempre, l'avrebbe guardata con il suo solito sorriso, quello cui lei faceva ancora fatica a non arrossire, e poi avrebbe detto qualcosa che sarebbe suonato perfettamente normale, alle orecchie di un estraneo, ma che l'avrebbe fatta eccitare in men che non si dica.
Gwen si sarebbe allora tirata indietro, sapeva che l'avrebbe fatto, lo faceva sempre quando i contatti fra loro diventavano troppo intimi, ma Jack non le avrebbe permesso di scappare, non quella volta.
L'avrebbe intrappolata contro il muro e poi l'avrebbe baciata, senza lasciarle possibilità di scelta. Lei con tutta probabilità si sarebbe scostata, ma Jack non avrebbe fatto altro che stringerle le mani in una morsa e prendere nuovamente possesso delle sue labbra, e Gwen a quel punto si sarebbe semplicemente arresa.
Sapeva, conoscendosi bene come si conosceva lei, che non sarebbe riuscita a resistere a Jack se solo gli avesse permesso di baciarla come si deve.
Chiuse gli occhi mentre immaginava quello che sarebbe successo dopo il bacio: sarebbero finiti a letto, e lei l'avrebbe spogliato, a partire da quelle bretelle che non avevano alcun diritto si stare così bene su quel torace. Era totalmente irrazionale essere gelosa di un oggetto, ma non riusciva a fare a meno di pensare che loro - le bretelle - potevano star vicino a Jack quanto volevano mentre lei doveva accontentarsi di pochi contatti casuali. E doveva dare la colpa solo a se stessa di questo. Come se volesse espiare la sua stupidità, se ne andò a letto senza nemmeno soddisfare da sola l'eccitazione che la stava divorando. Un giorno, forse, avrebbe avuto abbastanza coraggio da dire che amava Jack, e allora le cose sarebbero cambiate.
Jack/Ianto
Ianto, quando diceva che Jack riusciva a fargli perdere la testa senza fare nulla, non scherzava per niente.
Qualche settimana prima, per esempio, si era ritrovato, non sapeva neanche lui come, inginocchiato sotto il tavolo del Capitano. Non era sua abitudine fare certi servizi mentre era, per l'appunto, in servizio, ma con Jack la volontà se ne andava a farsi un giro.
Lo aveva visto in ufficio, con solo la camicia, le bretelle erano state messe ma erano scivolate giù, e lui aveva improvvisamente perso il controllo.
Jack sembrava avere apprezzato tutta quell'irruenza, d'altro canto.
Si era messo comodo, con le gambe ben aperte, e gli aveva fatto spazio senza dire una parola.
Lui non aveva perso tempo, slacciandogli la patta dei pantaloni senza preoccuparsi di togliergli.
Un attimo dopo, aveva l'uccello di Jack in bocca e niente nel cervello, se non un desiderio forte, incontrollabile, che lo spingeva a dare sempre di più al suo Capitano.
Le bretelle scivolarono davanti al suo sguardo, e in quel momento un'idea malvagia gli si affacciò nella mente. Infilò le mani e girò i polsi, in maniera da ritrovarsi i movimenti leggermente limitati, e poi continuò da dove aveva smesso.
Non potendo più usare le mani doveva per forza approfondire il contatto con la bocca, e così fece, assaporandolo più che poté. Il fatto, poi, di non potersi toccare, non fece altro che aumentare la sua eccitazione. Quando Jack venne nella sua bocca Ianto superò il limite e venne anche lui nei propri pantaloni. Jack gli liberò le mani con un movimento leggero e lo guardò intensamente, prima di sistemarsi le bretelle sul petto. Lo fece alzare e poi gli diede un bacio profondo, prima di lasciarlo andare a cambiarsi.
Non per niente Jack riusciva a fargli perdere il controllo senza fare nulla: gli bastava far scivolare una bretella oltre la spalla perché Ianto avesse un'erezione.
The End