Titolo: School days - Me and you under the firework
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Arioka Daiki x Inoo Kei
Rating: G
Avvertenze: Slash, AU!
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Ancora poco e sarebbe iniziato il terzo e ultimo anno e poi chissà che cosa aveva in serbo la vita per loro, ma Kei sperava solo che avrebbe affrontato quella vita insieme.
Note: Scritta per la
mezza_tabella con il prompt “Fuochi d’artificio”, per la Zodiaco!Challenge di
fiumidiparole con il prompt “Raccolte” e per la
think_fluff con il prompt “Parco pubblico”.
WordCount: 277
fiumidiparole **
A Kei piaceva stare con Daiki. Gli piaceva stringere la sua mano quando erano da soli, gli piaceva ascoltare la sua voce, gli piaceva stare semplicemente in sua presenza, senza dicessero nulla.
Quel pomeriggio tardi erano andati in un parco pubblico per stare un po’ insieme dopo gli esami di fine anno.
Ancora poco e sarebbe iniziato il terzo e ultimo anno e poi chissà che cosa aveva in serbo la vita per loro, ma Kei sperava solo che avrebbe affrontato quella vita insieme. Perché stare con Daiki era naturale. Era normale chiamarlo prima di andare a letto ed era normale leggere il suo messaggio del buongiorno quando si svegliava.
Era normale camminare per strada, vedere qualcosa e pensare immediatamente a lui. Era normale stargli accanto perché si sentiva amato e per la prima volta Kei era riuscito ad amare nella stessa maniera un’altra persona.
Camminarono lentamente per le vie del parco, mentre si faceva sempre più buio. Mangiarono ad un fast-food là vicino, prima di tornare a sedersi su una panchina. Fumarono, parlando del più e del meno e il tempo volò in un lampo.
Si riscossero dai loro discorsi solo quando sentirono un boato poco distante da loro e poi videro il cielo colorato.
Era appena iniziato uno dei tanti festival estivi nel quartiere e, come ogni anno, venivano sparati i fuochi d’artificio. A Kei piacevano e in quel momento, mentre li guardava, si agitava ad ogni sparo sulla panchina, non riuscendo a staccare nemmeno per un secondo gli occhi dal cielo scuro.
Si sentì prendere la mano e sorrise a Daiki.
Sì, era perfettamente normale stare con lui. Non avrebbe immaginato nessun’altro di più perfetto al suo fianco.