Titolo: Piccole discussione fra amici
Fandom: RPF Amuse
Pairing: Hirama Soichi x Totani Kimito, Sato Takeru, Kamiki Ryunosuke, Sakurada Doori, Uehara Takuya
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: « Allora Kimito. » aveva iniziato Takeru con un sorrisetto malvagio che il più piccolo conosceva più che bene « Cos'è che ti fa eccitare più di tutto? Cosa fa Soichi? »
Note: Scritta per la
500themes-ita con il prompt “202. Vasti orizzonti”, per il COW-T 3.5 di
maridichallenge con il prompt “Altrove”e per la
diecielode con il prompt “04. Mesi”
WordCount: 2585
fiumidiparole **
« Allora Kimito. » aveva iniziato Takeru con un sorrisetto malvagio che il più piccolo conosceva più che bene « Cos'è che ti fa eccitare più di tutto? Cosa fa Soichi? »
Kimito rischiò di strozzarsi con la birra, ancora piena, guardando l'amico allucinato, come se non avesse ben compreso cosa stesse succedendo intorno a lui.
E quando vide gli amici guardarlo in attesa di una risposta, maledisse l'essere andato a quella cena a casa di Takuyae Kento.
Certo, non c'era nessuno che non conoscesse almeno da quattro o cinqe anni, eppure parlare così apertamente di comefaceva sesso con Soichi lo imbarazzava.
Non perchè non fosse soddisfatto di Soichi, semplicemente parlarne di fronte ad altre quattro persone lo metteva a disagio. Non che con Doori, Takuya, Takeru e Kamiki non ne avesse mai parlato, ma di solito erano conversazioni faccia a faccia.
Lì no.
« Ah, Kimi-chan si vergogna! » lo prese in giri Doori dando una liev gomitata nel fianco di Takuya, che ridacchiò, anche lui divertiti.
Kimito senti il volto andargli a fuoco per l'imbarazzo e lanciò uno sguardo truce a Takeru.
« Non è vero che mi vergono! » esclamò all'improvviso bevendo un lungo sorso di birra « Non ho nessun problema a parlare di come faccio sesso. » mentì continuando a bere, perhé era l’unico modo che aveva per sopportare quella conversazione.
« Davvero? » fece eco Kamiki, bevendo la Coca-Cola, un sorrisetto maligno sulle labbra lunghe « Allora parlacene dai, dopo parleremo noi cosí non sarai da solo. Stasera allargheremo tutti i nostri orizzonti e ci scambieremo un sacco di idee. »
Kimito bevve ancora, tentando di darsi forza e si chiese erchè avesse ceduto alle provocazioni di un bambino ma ormai non poteva farci nulla. Era in gioco e doveva giocare. Avrebbe tanto desiderato trovarsi altrove, non aver mai iniziato a bere, né aver permesso che iniziassero a parlare di sesso, eppure era là.
L’ “altrove” era da un’altra parte, troppo lontano perché lui ci arrivasse.
Ci ragionò su per qualche istante. Erano tante le cose che gli faceva Soichi che lo eccitavano terribilmente, ma ne aveva bisogno di una che li zittisse una volta per tutte.
« Capita a volte che facciamo sesso sul palco dopo le prove o prima dell'arrivo di tutti gli altri. E adoro quando mi scopa contro una scenografia. Ad esempio sul palco di "Jewelery Hotel" li abbiamo fatto per due giorni di fila sul tavolino basso di scena. » ammise.
Bevve ancora un lungo sorsi, quasi arrivando alla fine del boccale per sostenere gli sguardi degli amici.
Iniziava a girargli la testa, forse perchè aveva bevuto troppo velocemente.
Takuya lo guardò schifato.
« E io che su quel tavolino mi ci sono anche appoggiato più e più volte. » commentò sempre più disgustato.
« E allora? » replicò il diretto interessati scuotendo le spalle « Siete stati voi a chiedermi queste cose. » borbottò quasi offeso dal loro silenzio.
« Diamine, quindi sei davvero un pervertito. » Doori si avvicinò ancora di più a lui, con fare complice « Sapete cosa piace a Kouki, invece? » abbassò la voce, in modo di avere l’attenzione di tutti gli altri.
« Dai su, parla! » esclamò Takuya, troppo curioso per attendere oltre.
« Ha una passione a volte veramente malsana per il bondage spinto. Quello serio intendo non quelle stupidaggini con le manette e il vibratore. » si agitò sul sedia, emozionato « Ah, ed è la cosa più bella del mondo essere dominati da Ko-chan. » gemette poi chiudendo gli occhi e immaginando chissà che cosa.
« Di certo d’ora in poi smetterò di contraddire Kouki. » replicò Kamiki « Chissà che non gli venga voglia di torturarmi. »
Doori fu riportato bruscamente con i piedi per terra e si voltò verso il ragazzo, con un sorriso maligno.
« Prova a ronzare intorno a Kouki e giuro che dopo sarò io a torturarti. Ma seriamente. » il sorriso si fece ancora più ampio « Mica siamo tutti idioti come Haruma, che permette che il suo fidanzato venga molestato da un moccioso. » concluse poi voltandosi verso Takeru.
« Ehi! Io non lo molesto, lo ammiro e basta! » tentò di dire Kamiki, mentre il più grande ridacchiava.
Appoggiò il volto su una mano, agitando l’altra. Anche lui aveva bevuto abbastanza e fece passare un dito sul bicchiere vuoto, sorridendo.
« Mh, Haruma non è idiota. E’ semplicemente ingenuo. Ma il bello è quando anche Haru-chan perde la pazienza. » alzò lo sguardo verso gli altri « Insomma, è un po’ come fare sesso con un animale che deve marcare la proprietà. L’altro ieri era nervoso e quando mi è arrivato il messaggio di Kamiki è uscito fuori di testa. Mi ha scopato mentre stavo stendendo i panni e mi sono ritrovato sul pavimento nel giro di un secondo, con lui che mi stava già spogliando. Insomma, un vero e proprio animale arrapato. »
In sottofondo si udirono dei risolini e Takuya strinse un braccio intorno alle spalle di Kamiki con fare complice.
« E invece il più piccolo che dice? Te e Yoshi avete già fatto qualcosa di perverso? »
« Stanno insieme da qualche mese, probabilmente lo fanno ancora nella posizione del missionario. » lo interruppe Kimito, la testa che iniziava a girare sempre più forte, suscitando le risate di Takeru.
« Non è vero! » esclamò il più piccolo « Io e Yoshi abbiamo iniziato a fare sesso prima di metterci insieme. » rivelò all’improvviso.
Dopo quelle parole, ci fu una vera e propria ovazione.
« Ma bravo il bambino. » si complimentò Doori « E dicci dicci, è stato il tuo primo ragazzo? »
« Eh? Sì, certo. »
« Wow. Quindi ti sei concesso tardi ai piaceri del sesso. » commentò Takuya.
« Beh, non c’era nessun altro che mi piacesse così tanto da farci sesso. Cioè, sono stato con un altro paio di ragazzi, ma non c’è mai stato nulla. »
« E quindi? Dimmi della parte più interessante. Il sesso, il sesso! » ordinò Doori dando un colpo sul tavolo.
« Uhm, a me a Yoshi piace farlo nei love hotel. Lui vive ancora con i genitori e io abito da solo, ma è solo un monolocale con il divano letto. Non proprio il massimo dell’erotismo casa mia. » borbottò.
« E quindi? » ripetè ancora Doori « Noi vogliamo sapere le posizioni! Le posizioni! »
Kamiki sbuffò, pensieroso.
« Gli piace quando faccio lo spogliarello. Nell’hotel dove andiamo ci sono stanze a tema e quando scegliamo quella davanti al letto c’è un palo per lo streep tease. » mosse un po’ i fianchi sulla sedia « Ed è divertente vedere come mi guarda. Mi eccita incredibilmente. Gli diventa duro in un attimo e poi quando sono nudo si avvicina mi afferra per i capelli e me lo mette in bocca. Gli piace anche venirmi in faccia e vedere quando ingoio. »
« Accidenti, se non stiamo attenti questo ci lascia indietro. » rise Takuya.
« Takkun, manchi solo te. Che fai con Kento? Tiene il broncio anche quando fate sesso? » domandò Takeru.
Takeru rise.
« No grazie al cielo. Anzi, quando stiamo a casa a volte sorride. »
« Certo che sei proprio masochista Takkun. » borbottò Doori « Con tutto quello che ti ha fatto penare, se non lo avessi amato così tanto lo avrei picchiato a sangue. »
« Ma no, sapevo che mi amava. Solo che farglielo dire è stato più difficile del previsto. C’è da dire che il sesso compensava la mancanza di una dichiarazione. » sospirò « Probabilmente abbiamo fatto sesso ovunque in questa casa. »
« Bleah. » commentò solo Kimito « Anche su questa sedia? »
Il giramento di testa iniziava a passare. Forse bere un po’ d’acqua era stata una buona idea.
« Probabilmente su tutte queste sedie. »
« Che schifo. » commentò Takeru « Conosco Kento da troppo tempo per immaginarmi che fa sesso con qualcuno. » concluse storcendo la bocca.
« Meno male che non te lo immagini. » rise Takuya dandogli una pacca sulla spalla « Ma prova a pensare a Kenpi nudo mentre ti fai la doccia con lui. Si avvicina fingendo di non avere spazio e poi nel giro di mezzo secondi ti ritrovi con la schiena contro il muro, la sua lingua in bocca e la tua mano in mezzo alle sue gambe. E diamine, poi devi vedere come spinge nella mia bocca quando glielo succhio. E’ meraviglioso, è grosso e sembra di non riuscire a prendere tutto in bocca. Specialmente quando lo facciamo nei camerini. Ah, sei là che vuoi che spinga sempre più forte perché hai una voglia fottuta di sentirlo venire e insieme non vuoi che ti becchini. » si accasciò sulla sedia, perdendosi nei suoi pensieri.
« Scusate, vado a vomitare. » commentò solo Kimito solo un lungo istante di silenzio.
« Decisamente, ti seguo. » borbottò Takeru seguendolo.
In realtà poi nel bagno Kimito si limitò a sciaquarsi la faccia con l’acqua fredda mentre Takeru doveva smaltire tutta la birra che aveva in corpo.
« Ma lo fai davanti a me? » lo riprese Kimito perplesso.
Takeru ridacchiò, senza rispondere e poi senza dire nulla lo spinse contro il muro.
« Beh, ti fai tanti problemi dopo quella volta che hai scoperto me e Haru fare sesso? »
Kimito avvampò. Aveva sempre tenuto segreto quel pomeriggio in cui era arrivato con troppo anticipo alle prove del “Super Handsome Live” e li aveva trovati a rotolarsi sul divanetto.
« Non vi stavo spiando, io… »
« Lo so, lo so. » rise Takeru avvicinandosi ancora di più a lui « Però sei rimasto a guardarci. »
« Beh, non è colpa mia se siete belli. » ammise allora mettendo su un mezzo broncio « Tu sei bello e Haruma è bello. Quando siete insieme siete belli e vi ho guardato per quello. Non mi sono nemmeno eccitato. »
« Nemmeno un pò? » lo prese in giro il più grande sfiorandogli il cavallo dei pantaloni.
« Beh. Solo un pò. Ma perché è normale. »
Takeru si allontanò da lui, ridendo e tornò in sala.
Kimito si ricompose, infastidito. Chiunque si sarebbe eccitato nel vederli fare sesso come due animali. Probabilmente perfino Kento. Anzi, probabilmente li aveva già beccati chissà quante volte e conoscendo il soggetto se l’era anche fatta a mano osservandoli, quindi non aveva fatto nulla di male.
Tornò al tavolo, mentre gli altri avevano ripreso a parlare di sesso, perversioni, posizioni sessuali e chissà che altro.
Kimito si rilassò sulla sedia, sbloccandosi più di quello che avrebbe mai immaginato, parlando e ascoltando gli altri. Aveva già un paio di idee per quando sarebbe tornato a casa e di certo Soichi sarebbe stato più che felice di sperimentarle.
Quando rientrò a casa il fidanzato era semi addormentato sul divano. Aveva lavorato fino a sera e non aveva avuto la voglia di uscire con Kenta e con Kouki. Chissà che fine avevano fatto gli altri e se poi avevano raggiunto Haruma e Kento.
« Socchan. » sussurrò piano al suo orecchio sedendosi sul pavimento accanto a lui.
« Mh, Kimi-chan, sei già tornato? » biascicò con la voce impastata dal sonno, voltandosi su un fianco, sorridendo anche se con gli occhi chiusi.
« Sì, ho preso un taxi. Domani vado a riprendere la macchina da Takuya, mi girava un po’ la testa. »
« Hai fatto bene, non devi fare cose pericolose. »
Kimito si chiese se farsi legare ad un letto , bendato con un vibratore mentre glielo succhiava poteva essere considerato pericoloso e sorrise fra sé e sé.
« Socchan, andiamo a letto. Ho voglia. »
« Ma sono esausto. » rise Soichi.
« Mh. Allora va bene, farò da solo. » replicò Kimito fingendo di indispettirsi.
Soichi si alzò sui gomiti, finalmente aprendo gli occhi e osservandolo divertito.
« Davvero? » sbadigliò « Allora penso che ti guarderò, non ho le forze per fare nulla. »
Il più piccolo non rispose, dirigendosi in camera. Si tolse velocemente i vestiti, gettandoli a terra e si stese già nudo nel letto.
Non era particolarmente eccitato, ma aveva voglia di divertirsi con Soichi e sorrise quando lo vide fermo all’ingresso mentre già aveva iniziato a toccarsi.
A causa di tutti i discorsi di quella sera poi, dove aveva immaginato sé stesso e Soichi in quelle situazione, farselo venire duro fu quasi un gioco da ragazzi. Sentire poi lo sguardo del fidanzato addosso a sé, che vagava su ogni centimetro della sua pelle, lo eccitava ancora di più.
Soichi si sdraiò al suo fianco, stringendosi a lui.
« Sei incredibilmente erotico. »
« Mh, dici davvero? » chiese Kimito con voce bassa « O mi prendi in giro? »
« Mai. Mi ecciti sempre. »
Il più piccolo allora allungò una mano verso la sua erezione e sorrise nel vedere come lentamente il suo corpo stava facendo effetto. Continuò a muovere l’altra mano su di sé, infilando quella libera nei pantaloni di Soichi, sfiorandogli la punta con le dita.
« Kimi… » ansimò Soichi « Davvero, sono stanco. »
« E vorresti lasciare il tuo amico in queste condizioni? » lo spinse con la schiena sul materasso, montando sopra di lui, iniziando a baciarlo e spogliarlo « Dai, ho voglia. Ho molta voglia di te Soichi. Sii violento con il piccolo Kimi-chan. » sussurrò al suo orecchio mentre sentiva le mani del fidanzato che si artigliavano sul suo corpo.
Iniziò a muoversi contro di lui, spogliandosi poi dei pantaloni, rimanendo anche lui nudo sotto il corpo del più piccolo.
Soichi lo afferrò per i capelli, tirandolo di nuovo verso di sé, baciandolo, mordendolo, graffiandogli il collo e lasciandogli dei segni rossi, mentre le sue mani scivolavano sulla sua schiena, ferendola e graffiandola, fino a che non arrivarono alle sue natiche.
Il più grande le allargò, poggiando poi la punta della sua erezione contro di lui, iniziando a spingere lentamente. Il corpo di Kimito faceva più resistenza del previsto, ma i gemiti di piacere e dolore dell’altro lo convinsero a continuare, senza fermarsi, centimetro dopo centimetro, fino a che non fu del tutto dentro di lui.
E anche in quel momento si concesse solo un paio di secondi per assaporare il momento, per sentire pienamente il corpo di Kimito, così stretto e caldo intorno a lui. Prese a spingere quasi subito e sapeva che anche l’altro era ormai al proprio limite di sopportazione.
Gli strinse l’erezione in una mano, muovendola velocemente, ascoltando e imprimendosi in testa i gemiti animaleschi di Kimito, fino a che non gli venne in mano, sporcandolo e allora Soichi si concentrò sul corpo dell’altro, sulla velocità delle spinte dentro di lui, fino anche a sua volta non venne.
Quando riuscirono a separarsi, Kimito scivolò sulla sua parte di letto, ridendo.
« Dio, com’è stato incredibilmente bello. » ansimò aprendo a fatica gli occhi e osservandolo.
« Felice di averti fatto godere. Lo sai che non riesco mai a dirti di no. »
« Mh. Avevo voglia di sentirti. » replicò Kimito alzando le spalle.
« Ma di che cosa avete parlato da Takuya? Insomma, di solito non sei così eccitato al ritorno. »
Kimito finse di pensarci un po’ su e scosse di nuovo le spalle.
« Stupidaggini come sempre. Del karaoke, dei camerini in disordine, del palco, della sala prove… delle nostre case, di quante volte facciamo la lavatrice e un sacco di altre cose noiose. »
Il più piccolo si stese sotto le coperte soddisfatto.
In fondo, non aveva proprio del tutto mentito al fidanzato. Avevano parlato esattamente di quelle cose, ma aveva solo tralasciato il dettaglio del sesso.
Il prossimo posto dove lo avrebbero fatto, decise, sarebbe stato il karaoke.
Quello sì che doveva essere eccitante. Ma in fondo, Kimito avrebbe potuto farlo anche tranquillamente sdraiato nel suo letto, nella solita posizione per sempre. Soichi non avrebbe mai smesso di eccitarlo.
Ma in fondo, che problema c’era nel mettere un pizzico di originalità in quello che facevano?