[Kamen Rider Den-O] L’alba del nostro amore
Titolo: L’alba del nostro amore
Fandom: Kamen Rider Den-O
Pairing: Sakurai Yuuto x Nogami Ryotaro ; Nogami Airi
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Yuuto sentiva la testa incredibilmente pesante in quel momento, faticando perfino a tenere gli occhi aperti o la schiena appoggiata al muro.
Note: Scritta per la 500themes-ita con il prompt “420. Prima di un tutto frammentato”, per la tabella Hurt/Com di contestmania con il prompt “Rapimento e salvataggio” e per l’X-Fandom di maridichallenge
WordCount: 884 fiumidiparole
**
Yuuto sentiva la testa incredibilmente pesante in quel momento, faticando perfino a tenere gli occhi aperti o la schiena appoggiata al muro.
Si sentiva stanco, troppo stanco per essere normale e non comprendeva nemmeno dove si trovasse con esattezza. Intorno a lui era tutto grigio, forse cemento armato, forse una stanza, le mani legate dietro la schiena facevano sempre più male e non riusciva più nemmeno a muoversi.
Scivolò su un fianco, sbattendo la testa a terra e fu a quel punto che intravide una figura avvicinarsi lentamente a lui. Si sentì tirare per i capelli e il dolore lo risvegliò un po’, permettendogli di distinguere i tratti ormai familiari di Kai, sempre pronto a tutto pur di distruggere quella linea temporale, per controllare tutto il futuro.
« Ora che sei in mio possesso, che cosa dovrei far? » mormorò vicino a lui, osservandolo come si guarda un animale raro « Che dici, la mia faccia esprime un po’ di rabbia? »
Yuuto contrasse il volto in una smorfia di disgusto, tentando inutilmente di scostarsi dalla sua presa.
Avrebbe voluto fare mille cose in quel momento, ma si sentiva troppo debole, tradito da un corpo che stava per svenire, lasciandolo in balia degli eventi. Si chiese se sarebbe stato in grado di trasformarsi in Zeronos ma sapeva che nulla di tutto quello era possibile.
Il suo fisico avrebbe a malapena retto la trasformazione, pretendere di combattere un’intera battaglia da solo in quelle condizioni era decisamente impossibile. Si lasciò di nuovo andare e Kai, irritato, lo spinse contro il muro.
Il ragazzo gemette ancora una volta, sentendosi sempre più stanco e finalmente, quando sentì le ultime forze abbandonarlo, svenne a terra.
I ricordi erano confusi. Vedeva camminare davanti a lui Airi insieme a Ryotaro e tentava di chiamarli in ogni maniera, ma dalla sua gola non usciva nessun suono. Provava e provava a urlare i loro nomi, mentre loro si stringevano le mani l’uno con l’altro, allontanandosi da lui, abbandonandolo.
Arrancava sulle ginocchia, tentando di focalizzarsi sempre di più su Airi, sulla sua schiena, sui suoi capelli e urlò ancora e ancora.
Poi lei si fermò e si voltò verso di lui e lui la vide in tutto il suo splendore, osservò il suo sorriso dolce mentre agitava una mano, salutandolo, mentre si avvicinava passo dopo passo. Allungò una mano verso di lei, stringendo però solo l’aria e Yuuto non riusciva a capire come non riuscisse a stringerla ancora a sé, a sentire il suo respiro caldo nonostante fosse davanti a lui, come non riuscisse a percepirla, sentendo che in fondo quella era solo un’ombra sorridente di un suo passato, di quel passato dal quale non riusciva a staccarsi.
Socchiuse gli occhi un secondo e quando li riaprì si focalizzò su Ryotaro. Era ancora fermo al suo posto, un posto che sembrava portarlo via da lui.
Aveva gli occhi tristi Ryotaro, ma anche lui un sorriso dolce, quasi tranquillizzante, come se volesse dirgli che se alla fine avesse scelto lei sarebbe andato bene lo stesso. E Yuuto sentì una morsa stringergli il cuore e avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, a prima di quel tutto frammentato che stringeva fra le dita, che sfuggiva come sabbia fra le dita.
Ryotaro era fermo, al suo posto e nella mente di Yuuto passavano solo i momenti in cui lo aveva stretto a sé per la prima volta, riuscendo invece a percepire in lui quel calore che non sentiva più in Airi.
Ripensava solo alla prima volta che lo aveva baciato, alla prima volta che avevano fatto l’amore, a come si era sentito completo mentre lo osservava, a come aveva sentito che quella era solo l’alba del loro amore che si stringeva intorno a loro.
Ma in quel momento lui aveva solo gli occhi pieni di tristezza e quel sorriso gentile che tanto lo contraddistingueva. Continuò a tentare di afferrare le mani di Airi, ma questa era sempre e comunque intangibile davanti a lui.
Sentì gli occhi lucidi e capì che ormai il suo cuore e la sua mente avevano preso una decisione al suo posto. Yuuto in fondo ne era consapevole. Aveva scelto Ryotaro, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, sapendo quanto quella scelta potesse essere dannosa per il corso del tempo, ma era stanco di essere leale.
Aveva rinunciato a tutto fino a quel momento. Airi scomparve lentamente da davanti a lui in un vortice di fumo e Yuuto socchiuse gli occhi, ancora.
Non avrebbe sacrificato anche Ryotaro.
Quando aprì gli occhi Yuuto vide un luogo abbastanza familiare. Le lampade cinesi che pendevano dal soffitto, i poster sui muri, le maschere tradizionali. Sentì il mal di testa tornare prepotente a fare a pugni con il suo cervello, ma almeno sentiva di essere un po’ più lucido di prima.
Accanto a lui, appoggiato con la testa sul materasso e una coperta stesa sulle spalle, si trovava Ryotaro. Dormiva abbastanza profondamente, il viso e le braccia ricoperte di cerotti e fu in quel momento che si rese conto di essere nella sua stanza, di essere stato malamente salvato da quel moccioso.
Eppure, nonostante tutto, sorrise. Allungò debolmente una mano verso di lui, accarezzandogli una guancia, sentendo che finalmente quell’esistenza che non esisteva, aveva un senso.
Ryotaro aveva dato un senso a tutto quello che mancava nella sua vita. Lo vide sorridere nel sonno e di nuovo, pensò che quella era solo l’alba del loro amore.
Fandom: Kamen Rider Den-O
Pairing: Sakurai Yuuto x Nogami Ryotaro ; Nogami Airi
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Yuuto sentiva la testa incredibilmente pesante in quel momento, faticando perfino a tenere gli occhi aperti o la schiena appoggiata al muro.
Note: Scritta per la 500themes-ita con il prompt “420. Prima di un tutto frammentato”, per la tabella Hurt/Com di contestmania con il prompt “Rapimento e salvataggio” e per l’X-Fandom di maridichallenge
WordCount: 884 fiumidiparole
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Yuuto sentiva la testa incredibilmente pesante in quel momento, faticando perfino a tenere gli occhi aperti o la schiena appoggiata al muro.
Si sentiva stanco, troppo stanco per essere normale e non comprendeva nemmeno dove si trovasse con esattezza. Intorno a lui era tutto grigio, forse cemento armato, forse una stanza, le mani legate dietro la schiena facevano sempre più male e non riusciva più nemmeno a muoversi.
Scivolò su un fianco, sbattendo la testa a terra e fu a quel punto che intravide una figura avvicinarsi lentamente a lui. Si sentì tirare per i capelli e il dolore lo risvegliò un po’, permettendogli di distinguere i tratti ormai familiari di Kai, sempre pronto a tutto pur di distruggere quella linea temporale, per controllare tutto il futuro.
« Ora che sei in mio possesso, che cosa dovrei far? » mormorò vicino a lui, osservandolo come si guarda un animale raro « Che dici, la mia faccia esprime un po’ di rabbia? »
Yuuto contrasse il volto in una smorfia di disgusto, tentando inutilmente di scostarsi dalla sua presa.
Avrebbe voluto fare mille cose in quel momento, ma si sentiva troppo debole, tradito da un corpo che stava per svenire, lasciandolo in balia degli eventi. Si chiese se sarebbe stato in grado di trasformarsi in Zeronos ma sapeva che nulla di tutto quello era possibile.
Il suo fisico avrebbe a malapena retto la trasformazione, pretendere di combattere un’intera battaglia da solo in quelle condizioni era decisamente impossibile. Si lasciò di nuovo andare e Kai, irritato, lo spinse contro il muro.
Il ragazzo gemette ancora una volta, sentendosi sempre più stanco e finalmente, quando sentì le ultime forze abbandonarlo, svenne a terra.
I ricordi erano confusi. Vedeva camminare davanti a lui Airi insieme a Ryotaro e tentava di chiamarli in ogni maniera, ma dalla sua gola non usciva nessun suono. Provava e provava a urlare i loro nomi, mentre loro si stringevano le mani l’uno con l’altro, allontanandosi da lui, abbandonandolo.
Arrancava sulle ginocchia, tentando di focalizzarsi sempre di più su Airi, sulla sua schiena, sui suoi capelli e urlò ancora e ancora.
Poi lei si fermò e si voltò verso di lui e lui la vide in tutto il suo splendore, osservò il suo sorriso dolce mentre agitava una mano, salutandolo, mentre si avvicinava passo dopo passo. Allungò una mano verso di lei, stringendo però solo l’aria e Yuuto non riusciva a capire come non riuscisse a stringerla ancora a sé, a sentire il suo respiro caldo nonostante fosse davanti a lui, come non riuscisse a percepirla, sentendo che in fondo quella era solo un’ombra sorridente di un suo passato, di quel passato dal quale non riusciva a staccarsi.
Socchiuse gli occhi un secondo e quando li riaprì si focalizzò su Ryotaro. Era ancora fermo al suo posto, un posto che sembrava portarlo via da lui.
Aveva gli occhi tristi Ryotaro, ma anche lui un sorriso dolce, quasi tranquillizzante, come se volesse dirgli che se alla fine avesse scelto lei sarebbe andato bene lo stesso. E Yuuto sentì una morsa stringergli il cuore e avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, a prima di quel tutto frammentato che stringeva fra le dita, che sfuggiva come sabbia fra le dita.
Ryotaro era fermo, al suo posto e nella mente di Yuuto passavano solo i momenti in cui lo aveva stretto a sé per la prima volta, riuscendo invece a percepire in lui quel calore che non sentiva più in Airi.
Ripensava solo alla prima volta che lo aveva baciato, alla prima volta che avevano fatto l’amore, a come si era sentito completo mentre lo osservava, a come aveva sentito che quella era solo l’alba del loro amore che si stringeva intorno a loro.
Ma in quel momento lui aveva solo gli occhi pieni di tristezza e quel sorriso gentile che tanto lo contraddistingueva. Continuò a tentare di afferrare le mani di Airi, ma questa era sempre e comunque intangibile davanti a lui.
Sentì gli occhi lucidi e capì che ormai il suo cuore e la sua mente avevano preso una decisione al suo posto. Yuuto in fondo ne era consapevole. Aveva scelto Ryotaro, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, sapendo quanto quella scelta potesse essere dannosa per il corso del tempo, ma era stanco di essere leale.
Aveva rinunciato a tutto fino a quel momento. Airi scomparve lentamente da davanti a lui in un vortice di fumo e Yuuto socchiuse gli occhi, ancora.
Non avrebbe sacrificato anche Ryotaro.
Quando aprì gli occhi Yuuto vide un luogo abbastanza familiare. Le lampade cinesi che pendevano dal soffitto, i poster sui muri, le maschere tradizionali. Sentì il mal di testa tornare prepotente a fare a pugni con il suo cervello, ma almeno sentiva di essere un po’ più lucido di prima.
Accanto a lui, appoggiato con la testa sul materasso e una coperta stesa sulle spalle, si trovava Ryotaro. Dormiva abbastanza profondamente, il viso e le braccia ricoperte di cerotti e fu in quel momento che si rese conto di essere nella sua stanza, di essere stato malamente salvato da quel moccioso.
Eppure, nonostante tutto, sorrise. Allungò debolmente una mano verso di lui, accarezzandogli una guancia, sentendo che finalmente quell’esistenza che non esisteva, aveva un senso.
Ryotaro aveva dato un senso a tutto quello che mancava nella sua vita. Lo vide sorridere nel sonno e di nuovo, pensò che quella era solo l’alba del loro amore.