Titolo: Il miracolo di averti aspettato
Fandom: Rookies
Pairing: Aniya Keiichi x Yagi Toko ; Yufune Tetsuo x Okada Yuya
Rating: NC17
Avvertenze: Het
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: « Sono convinta… che tu potessi trovare qualcosa di più romantico del divano del club. »
Note: Scritta per la
500themes-ita con il prompt “126. Non guardare altrove” e per il
mmom-italia.
WordCount: 393
fiumidiparole **
« Sono convinta… che tu potessi trovare qualcosa di più romantico del divano del club. » mormorò fra gli ansimi la ragazza.
Keiichi, intento a morderle il collo, ridacchiò, baciandola.
« Perché? E’ comodo e non ci romperà le palle nessuno qua. » commentò poi riprendendo a toccarla, togliendole la camicia della divisa.
Yagi socchiuse gli occhi, in un misto fra l’imbarazzato e l’eccitato e dovette mordersi le labbra per non gemere a voce più alta quando le dita di Keiichi scivolarono in mezzo alle sue gambe, iniziando a stimolarla.
Serrò gli occhi con ancora più forza, muovendosi inconsciamente contro quella mano, contro quelle dita ruvide che la toccavano. Allargò le gambe, permettendo a Keiichi di sistemarsi e piegò il volto da un lato, schiudendo gli occhi, osservando per qualche secondo la stanza del club, sentendo ancora le mani di Kei che la toccavano e le stringevano i fianchi, tirandolo verso di lui.
Fu a quel punto che Keiichi le strinse delicatamente il viso, voltandolo verso di lui. Si chinò per baciarla dolcemente, mordendogli piano un labbro.
« Non guardare altrove. Non avere paura. »
Yagi sorrise, baciandolo ancora e tenne gli occhi fissi su di lui, stringendosi al suo corpo quando lo sentì spingersi piano piano dentro di lei, continuando a baciarlo e a gemere fra le sue labbra.
Dio, non si era mai sentita così felice in tutta la sua vita.
Keiichi era l’uomo adatto a lei. Era lui che la rendeva felice, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
« Ti amo Kei. » sussurrò piano quando si separarono, mentre si stringeva a lui.
Sentì il corpo dell’altro irrigidirsi per qualche secondo, ma poi le passò una mano intorno alle spalle, tirandola ancora maggiormente verso di sé.
« Anche io, stupida manager. » mormorò « Ti amo anche io. »
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Fuori dalla sala Okada e Yufune, che erano andati là per recuperare le divise estive da lavare, si batterono il cinque, felici di vederli finalmente insieme.
Decisero di andarsene, prima di farsi scoprire e quindi Yufune circondò la vita di Okada, tirandolo a sé, mordendogli il collo.
« Che fai, scemo? Siamo a scuola. Per queste cose ci sono i love hotel. » borbottò il più piccolo guardandosi intorno, sospettoso.
« Beh, allora che ci facciamo ancora qua? Andiamo, nya! » esclamò poi, stringendogli la mano e iniziando a correre.
Okada si tirò indietro la fascia, ridendo e facendosi trascinare, senza più guardarsi indietro.