[Hey!Say!Jump] Equilibrio perfetto

Feb 24, 2013 18:06

Titolo: Equilibrio perfetto
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yabu Kota x Inoo Kei ; Arioka Daiki
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Kei aveva invitato Daiki a fare merenda, nonostante il fidanzato fosse a letto con l’influenza.
Note: Scritta per la think-fluff con il prompt “Pasticcini”, per la Notte Bianca VIII di maridichallenge con il prompt di xel1980 “A letto con l’influenza” e per il COW-T3 di maridichallenge con il prompt “Essenziale
WordCount: 800 fiumidiparole

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Appena Kei sentì il campanello suonare, si allontanò dal forno zampettando felice, dirigendosi verso la porta. Nell’ingresso sistemò velocemente le scarpe e poi aprì, trovandosi davanti Daiki.
« Ciao Dai-chan! » esclamò sorridente « Ci sono le ciabatte per te, indossale, su! »
« Ciao Kei. Sì sì, ora le metto, tranquillo. » rise il più piccolo, facendosi subito coinvolgere dall’entusiasmo dell’amico e infilando velocemente le ciabatte.
« Ho cucinato la merenda. » Kei notò lo sguardo preoccupato di Daiki e agitò la mano, noncurante « Tranquillo, sono tutte ricette tradizionali. Tu e Kota non siete ancora pronti per apprezzare il mio genio in cucina. » sbuffò poi dirigendosi in cucina.
« Mi dispiace. Che hai cucinato? »
« Pasticcini! » esclamò emozionato il più grande mentre Daiki si sedeva « Hanno un aspetto squisito non vedo l’ora che finisca la cottura. »
Daiki si piegò verso il forno accanto a lui, dovendo ammettere che i dolci che si stavano cuocendo avevano davvero un aspetto ottimo. In fondo, Kei era di buon’umore, quindi doveva essere veramente buoni.
« Kota? Come sta? »
Kei sbuffò di nuovo.
« Quel vecchio è a letto con l’influenza. E’ veramente un pervertito, lo sai? Stamattina mentre stavo riordinando la stanza dai suoi panni sporchi, voleva che mi vestissi da infermiera e che lo accudissi amorevolmente. »
Daiki soffocò una risata.
« Beh, di certo lo avresti portato verso una pronta guarigione. » si limitò a dire.
« Sì, così poi avrebbe preteso che lo facessi sempre. Però quando sto male io sembra che abbia la peste invece dell’influenza. Ah, è così complesso stare con lui delle volte! » si lamentò « Ma non è questo il punto. »
Sistemò sul tavolo della cucina due tazze tradizionali e al centro appoggiò delicatamente la teiera di ceramica.
« Ho preparato anche il tè verde. Non per vantarmi, ma è venuto buono anche questo. »
Daiki rise.
« Vado a salutare il malato. » disse poi mentre Kei era intento a togliere i pasticcini dal forno.
« Si, stai attento a non ammalarti. Non vorrei che Yama-chan mi odiasse poi se anche tu dovessi rimanere nel letto per una settimana. »
« A Ryosuke piace prendersi cura di me. » rise il più piccolo.
« Oh certo. Anche a me piace prendermi cura di Ko. Ma quando siete ammalati voi uomini siete peggio di un cespuglio di rovi. »
Premurandosi di non ricordargli che era un uomo anche lui, Daiki camminò in punta di piedi lungo il corridoio, aprendo lentamente la porta scorrevole della camera da letto dei due amici.
Non vide nessuno nel letto, prima di notare un bozzo sospetto a metà del materasso che si muoveva leggermente.
« Kota? » chiamò a mezza voce
Sentì vari mugolii provenire dal mucchio di coperte, fino a che non vide uscire dal lenzuolo la testa di Kota e gli venne da ridere. Aveva gli occhi semi aperti, il naso arrossato e i capelli spettinati.
Di sicuro una versione di Kota che non si vedeva spesso ed era abbastanza esilarante.
« Mh… Daiki? » chiamò perplesso.
« Scusa se ti disturbo, non volevo svegliarti. Kei mi ha chiamato per fare merenda, ero venuto qua per salutarti. »
« Mh. Nessun problema. Mi sarei svegliato ugualmente. Ora arrivo, non preoccuparti, ho un po’ di fame. »
Daiki annuì e poi chiuse di nuova la porta, raggiungendo di nuovo Kei in cucina, impegnato a spolverare alcuni pasticcini di zucchero a velo, altri di cioccolata, altri ancora erano guarniti con un po’ di sciroppo ai vari gusti.
« Sembrano veramente buoni. » allungò una mano per prenderne uno, prontamente schiaffeggiata da Kei.
« Non sono ancora pronti! » lo rimproverò « Devono riposarsi alcuni minuti, altrimenti sono troppo caldi e troppo morbidi. »
« Mi scusi Sensei. » replicò divertito il più piccolo.
« Kota era sveglio? »
« Più o meno. Ha detto che aveva fame e che sarebbe venuto a mangiare anche lui la merenda. »
« Oh bene. Così adesso che la mummia è uscita dal suo sarcofago posso andare a sistemare il letto e ad aprire un po’ la finestra e liberarmi dai suoi schifosi germi influenzali. »
Daiki represse una seconda risata e appoggiò la testa contro la mano, osservando Kota entrare in cucina, già con la sigaretta accesa e uno sguardo se possibile più stravolto di poco prima. Afferrò un pasticcino, ignorando le accese proteste di Kei.
« Kota, sei veramente un bambino quando vuoi! E poi insomma, mangi e fumi contemporaneamente? Non ti gusti nulla della merenda, io ci ho messo tanto amore per farli venire bene. »
Daiki ridacchiò, incapace di trattenersi e distolse lo sguardo, osservando fuori dalla finestra.
Eh sì, era proprio vero che gli opposti si attraggono, ma in fondo l’essenziale è sempre riuscire a trovare dei compromessi per riuscire a vivere in perfetta armonia. E, giudicando gli anni che ormai Kei e Kota avevano passato insieme, loro avevano trovato ormai il loro equilibrio perfetto.

challenge: cow-t3, pg: arioka daiki, pairing: yabu x inoo, fandom: hey!say!jump, challenge: notte bianca viii, challenge: think fluff {cibo}

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